12. Honestly, I miss you

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Mi siedo al bordo del letto e prendo le mani di Black cercando di capire come guarirlo.

"Altezza, dobbiamo chiamare un medico" Maria si lascia sfuggire il mio titolo e si guarda intorno aspettando che qualcuno ne rimanga stupito.

"James lo sa, non ti preoccupare" chiudo gli occhi e cerco di focalizzare il veleno nelle sue vene. "Un medico non farà in tempo ad aiutarlo. Giù in città che un dominatore dell'acqua, ha guarito me una volta e farà lo stesso se vado io"

Mi alzo in piedi e corro nella mia camera per cambiarmi, mi infilo velocemente dei vestiti puliti neri e mi lego i capelli in una coda alta. Cerco nel mio armadio equando finalmente trovo la mia tiara la indosso e riempio uno zainetto nero con un coltello, dei soldi e una vecchia margherita secca di cui fino ad adesso non mi ricordavo l'esistenza.

Corro giù dalle scale e mi ritrovo davanti Maria che mi sbarra la strada con le braccia spalancate.

"Non può andare principessa, è troppo pericoloso" mi avverte preoccupata per me come solo una madre farebbe.

Mi ha vista crescere, è normale che stia in pensiero per me, ma adesso sono grande, non ho bisogno che lei mi dica cosa fare.

"So quello che faccio e ti prometto che farò presto e se qualcuno prova a intrattenermi o fermarmi si pentirà di avermi incontrata"

Raggiungo di corsa le stalle e monto a cavallo del mio purosangue inglese nero. Senza sella e briglie parto al galoppo fidandomi unicamente di Darkness e sperando che non mi succeda nulla prima di aver salvato Black.

Il vento mi soffia sul viso intensamente e il cielo si riempie di nuvole grigie e minacciose.

"Forza Darkness! Più veloce"

Riesco in lontananza a vedere la città che si estende per la valle, un insieme di case in mattoni e in legno, con tetti di vari colori e dimensioni.
Rallento quando arrivo alla strada principale, con ciottoli bianchi incastonati nel cemento, per pura che il cavallo si faccia male.

Scendo quando arrivo davanti alla locanda di spezie e tè di O'Donnell, lascio Darkness lì davanti perché tanto so che non si allontanerebbe.

Apro il portone e una piccola campanella avverte tutti della mia presenza.

"Salve benvenuti da spezie e té, cosa desidera" il biondino si blocca e fa cadere ciò che teneva in mano.

Con l'aria lo fermo e lo appoggio sul bancone, trattengo un sorriso sapendo che questo non è il momento migliore per una rimpatriata.

"Sua Altezza" Luke si inginocchia e abbassa la testa in segno di sottomissione.

"Alzati" dico più fredda di quello che volevo.

"Cosa desidera?" chiede con quei suoi occhioni verdi, profondi e dolci, i capelli biondi spettinati e arruffati sulla parte alta del capo.

"Luke" sussurro e gli prendo una mano, lui si ritira di scatto e io sospiro. "Mi serve il tuo aiuto"

"Hai tinto i capelli" sussurra.

Mi sciolgo la coda e sistemo meglio la tiara, l'unica cosa che può far sapere a tutti che sono io la principessa.

"Luke!" alzo il volume della voce e lui sobbalza. "Concentrati, devi venire con me"

"No" risponde secco e torna dietro il bancone. "e se non devi comprare nulla allora esci"

Apro lo zaino e ne tiro fuori la margherita rigirandomela fra le dita con estrema cura e delicatezza.

"Ce l'ho ancora"

"Non significa nulla" risponde senza guardarmi negli occhi. Mi avvicino a lui e gli metto le mani sul petto e alza finalmente lo sguardo, ci ritroviamo a pochi centimetri di distanza.

"Non sono qui in veste della piccola Evelyn, sono qui come tua principessa e futura sovrana. Non ti chiederò di venire con me un'altra volta e se vuoi rifiutare allora ti conviene uccidermi.

Mi guarda così intensamente che dentro di me si scatena una reazione contrastante, un misto di attrazione e nostalgia e mi spinge a restare ferma, come pietrificata, quando alza un dito e me lo appoggia sul labbro inferiore esaminandolo con cura.

"Oh Evelyn" sussurra prima di allontanarsi di scatto e uscire dal negozio.

Lo seguo all'esterno e si ferma davanti al mio cavallo.

"La sella?"

"È un'emergenza, non avevo il tempo"

Scuote la testa esasperato dal mio comportamento e chiude a chiave il negozio, poi monta su Darkness e aspetta che io faccia lo stesso.

"Non starò dietro, è il mio cavallo" incrocio le braccia al petto e lo fisso come se fosse un idiota.
Sbuffo e metto da parte il mio orgoglio per una volta e salgo dietro di lui, allaccio le braccia alla sua vita e partiamo a razzo.

Mi prendo del tempo per stringermi a lui e sentire il calore che emana il suo corpo contro il mio. È bello poter di nuovo sentire l'odore del suo dopobarba, è un tuffo nel passato.

Arriviamo a castello e corriamo dentro sapendo che lo stalliere ha preso il cavallo. Mi tolgo la tiara e la caccio in borsa, per paura che qualcuno, Isaac per esempio, possa capire tutto.

Lo guido nella stanza di James e mi faccio spazio tra tutti i domestici accalcati intorno al letto.

"Uscite tutti" grido in modo talmente autoritario che tutti si affrettano per uscire. Rimangono solo James e infondo alla stanza vedo Isaac guardarmi incuriosito, senza maglietta e con i riccioli corvini spettinati.

"Che gli è successo? Non sta molto bene" Luke appoggia il palmo della mano sulla fronte di Black e aggrotta le sopracciglia.

"È stato avvelenato, sapevo che tu avresti potuto guarirlo. Ti prego Luke, non ti chiedo altro" lo guardo supplicante. Se Black muore James non avrà più alcuna ragione per aiutarmi e io sarò la prossima a raggiungerlo nella tomba.

"Vedrò che posso fare ma non ti posso garantire nulla"

Appoggia le mani sul petto del ragazzo e chiude gli occhi, sento l'aria caricarsi di energia e il corpo di Black viene scosso da spasmi. James si allarma ma gli metto una mano sul petto e lo blocco.

"Lascialo fare James, andrà tutto bene"

Annuisce e torna a sedersi su una sedia affianco al letto. Qualche altro second'ordine un liquido blu trasparente inizia a colare dalla bocca del biondino e sollevarsi in aria.

Prendo un barattolo e Luke fa in modo che ci finisca dentro. Alza lo sguardo su di me e sempre serio sospira.

"Dovrebbe riprendersi"

The princess Where stories live. Discover now