25. Earth and fire

2.1K 91 0
                                    

Il ragazzo mi strappa la cuffia e capisco subito di essere in un mare di guai.
Sono piuttosto sicura che quei dominatori dell'acqua che ho ucciso siano diventati un problema del padre di Isaac, ecco perché non ne ho più saputo nulla, ma se uccido ancora qualcuno senza una motivazione più che valida potrebbero anche togliermi il trono.

"Una dominatrice dell'aria?" sorride compiaciuto della sua nuova conquista, me.
Mi afferra un braccio e stringe facendomi male.

"Ti do tre secondi per la scusarmi andare prima che ti prenda a calci" ringhio sentendo l'energia dentro di me chiedere di uscire con prepotenza.

Stringo le mania pugno e sento le unghie conficcarsi nella pelle con tale forza che dopo, come minimo, mi rimarrà il segno.

"Non una dominatrice qualunque, la regina" ride, una risata gutturale e priva di qualunque sentimento positivo. Tutta la sala sembra trattenere il respiro nello stesso momento ed io sospiro sapendo che adesso non devi più far finta di essere chi non sono.

"Lasciami" dico un'ultima volta prima che la terra inizia a vibrare sotto i miei piedi e no, non sono stata io.

Alzo lo sguardo sul ragazzo e vedo che le mani gli prendono fuoco. È un Doppelgänger alla fine, non pensavo neanche che fosse così potente però sullo squilibrio mentale non mi sbagliavo.

"Immaginavo fossi un dominatore" adesso sono io a sorridere, terra contro terra e aria contro fuoco. È inutile dire che sarò io a vincere, a meno che non lo stia sottovalutando.

"Perché sei venuta qui?"

"Volevo vedere con i miei occhi chi fa parte di un'associazione come questa, che uccide bambini e genitori senza avere pietà per nessuno. Non ti vergogni?" il vento sale nella sala facendo volare i volantini in aria, i partecipanti si alzano e si allontanano da noi due capendo che sta per succedere qualcosa.

"No" dice prima di lanciarmi delle vere e proprie fasce di fuoco contro.

Le schivo per un pelo e una mi colpisce sulla spalla lasciandomela scoperta. Stringo i denti per non urlare dal dolore e sollevo una sedia lanciandogliela contro. Prima che possa ribattere gli tolgo tutta l'aria dai polmoni e cade in terra.

Si tiene le mani sulla gola cercando di riprendere fiato e quando sta per svenire (o morire) lascio la presa e prende fiato.

Non mi accorgo immediatamente del fuoco che avvolge il mio corpo finché il suo calore e la luce non mi distraggono dal corpo del Doppelgänger.

"Perché ti metti sempre nei guai quando non ci sono io?" Isaac entra nel mio campo visivo e poi anche nel cerchio.

"Vorrei sapere che ci fai qua ma penso di saperlo, non riesci a fare a meno di me, vero?" chiedo alzando le sopracciglia in modo malizioso. Però sono felice, stranamente, che sia qui.

"No, principessina. Maria è corsa in camera tua dicendomi di venirti a cercare o mi avrebbe spezzato le gambe mentre dormivo"

"Ah, sì. È una cosa che potrebbe fare" ci ragiono su.

"Ed ecco a voi Mountbatten!" il ragazzo fa un giro su se stesso a braccia aperte, come se avesse una nuova attrazione del suo circo personale, e capisco che è stato un errore pensare che avere qui Isaac sarebbe stato un bene.
Quando vedo due uomini ben piazzati venire verso di noi mi rendo conto che siamo entrati nella tana del lupo senza un piano né aiuto.

"Volevi dire Altezza?" lo corregge Isaac con superiorità.

"Sul serio Isaac? Vuoi parlare di galateo proprio in questo momento?" lo ammonisco dandogli un pugno sul braccio.

Sobbalzo quando il cerchio si disintegra e una palla di fuoco mi colpisce dritta sullo stomaco, vengo sbalzata via e mi si mozza il respiro in gola. Il dolore è così forte che non riesco a parlare o a concentrarmi su altro.

Isaac corre verso di me e quando vedo che il ragazzo gli sta per tirare contro un altra palla infuocata creo una parete d'aria davanti a noi. Il fuoco si spegne e io riesco a rialzarmi, adesso tocca a me attaccare.

Con lo sguardo cerco qualcosa che mi possa aiutare, poi realizzo che siamo su una collina, qui la terra è l'elemento che più mi può aiutare. Chiudo gli occhi e mi sincronizzo con le vibrazioni che vengono dal terreno, poi espiro e delle lastre di roccia racchiudono il ragazzo in una gabbia.

Sbatte contro le sbarre senza riuscire neanche a scalfirle, non è abbastanza potente per riuscire a distruggerle.

Mi giro intorno con le orecchie che fischiano talmente forte da isolarmi dal resto del mondo e mi accorgo, forse troppo tardi, che ci stanno puntando contro delle armi.

"Isaac, quando ti dico di correre. Corri" dico prima di fischiare e vedere Darkness galoppare dentro la stanza e venire schivata dalle guardie.

Salgo a cavallo con l'aiuto di Isaac e partiamo subito, prima che ci sparino contro e ci uccidano.
Usciamo all'esterno e vengo investita da una ventata d'aria fresca e pulita che mi risvegli un minimo.

Conosco questa sensazione e so che mi sono sforzata troppo, se adesso non riposo sverrò, è poco ma sicuro. Non sono abituata a usare l'elemento della terra, non è il mio.
Di certo non immaginavo di dover combattere, altrimenti avrei mangiato o portato del cibo con me, cosa sarebbe successo se non fosse arrivato Isaac? Probabilmente sarei svenuta e mi avrebbero uccisa o rapita o anche peggio.

Questa situazione, io mezza stordita a cavallo che scappo, mi ricorda moltissimo il giorno in cui ho litigato con Luke e i miei genitori sono morti. Il paesaggio di campagna quasi deserto e il vento tra i capelli che è l'unica cosa che mi tiene sveglia mi catapultano nei ricordi che per tutto questo tempo ho cercato di reprimere.

Quella notte c'era freddo e io avevo addosso solo una maglietta e dei jeans strappati sulle ginocchi. Io e Luke stavamo scappando dal pub in cui avevamo passato tutta la sera, dei cacciatori erano entrati e noi all'inizio non ci eravamo resi conto della loro presenza. Mi avevano messo qualcosa nel bicchiere e non riuscivo a tenere gli occhi aperti, si erano avvicinati a Luke e lui è riuscito a farmi uscire ma ci avevano seguiti fuori e quello era solo l'inizio della serata più brutta della mia vita.

The princess Where stories live. Discover now