2. Call me Alaska

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Mi è sempre piaciuto stare all'aria aperta, il vento tra i capelli che ti solletica il viso come una dolce carezza.

Ed è quando un ramo mi colpisce in faccia che ritorno alla realtà e mi ricordo che quello stupido reale mi sta portando a corte.

Idiota.

Ma secondo lui mi farei davvero prendere così senza neanche combattere?

"Non mi hai neanche detto il tuo nome" sorrido e accelero il passo per affiancarlo.

Di certo non è facile camminare veloci quando si è basse come me, con gli scarponi che affondano ad ogni passo nella neve.

I dominatori del fuoco si sono presi le montagne, penso che gli piaccia essere circondati da roba che si scioglie, e vivono lì da sempre per quel che ne so io. Mi sono sempre chiesta com'è il loro castello, mi sono sempre immaginata qualcosa di caldo e pieno di camini accesi. Chissà, magari è tutto il contrario.

"Isaac"

"Figlio del re" ridacchio leggermente. Mi hanno parlato molto di lui e non in modo positivo: dicono che è solo arrogante e con un bell'aspetto.

Beh, di certo non si può dire che sia brutto. È decisamente muscoloso e alto. Mi ricorda molto un dio greco sceso dall'olimpo per uccidere noi comuni mortali. Con il suo sorriso smagliante e sexy, quegli occhi così intensi e la sua voce potrebbe far sciogliere chiunque.

"Che hai da ridere?"

"Nulla nulla" inciampo e cado a terra spiaccicando la faccia sulla neve fredda.

Lui scoppia a ridere e non mi da neanche una mano per rialzarmi.

"Tu sei di casata reale?" chiede curioso.

"No, mia madre era una semplice contadina e mio padre un fabbro. Non credo avessimo legami di sangue con i reali, e anche se fosse, io non ne sono a conoscenza. Non capisco neanche perché mi stai trascinando in un posto che non conosco, da persone che non mi vogliono, per dei soldi"

"Non lo faccio per i soldi" si gira verso di me e un ricciolo corvino gli scivola sulla fronte.

"Non sono una reale, cosa pensi di ottenere se non soldi?"

Quelli come noi, dotati di capacità speciali, sono in grave pericolo da ormai qualche anno. I cacciatori, ci stanno uccidendo perché dicono che non portiamo ordine nel mondo e loro vogliono ristabilire l'equilibrio.

A parer mio sono solo un gruppo di fanatici invidiosi che seguono la massa solo per avere un ruolo importante in qualcosa più grande di loro, perché, fondamentale, non sono nessuno.

"Sai quanto sia preziosa una dominatrice dell'aria?"

A dire il vero sì ma non mi sembra il tipo che capisce al volo quando una persona è più sveglia lui.

"Quindi mi vuoi portare a corte per sfoggiarmi come tuo nuovo giocattolo? Ma ti sembra il modo di trattare una ragazza, maleducato"

Ed io che pensavo avesse un briciolo di intelligenza. Già non mi è andato giù quando mi ha trascinata fuori dalla capanna e con solo uno zaino mi ha fatto salire su un cavallo con lui e siamo partiti al galoppo. Ma io dico: mi vuoi dare un attimo di tregua?

Sono in viaggio da quando casa mia è stata attaccata e mia madre mi ha fatta uscire da un sotterraneo, per salvarmi. È l'ultima volta che l'ho vista e sono passati mesi. Ormai è chiaro a tutti che è stata uccisa e da quando i reali dell'aria sono morti e la principessa è stata uccisa (tutto questo secondo le voci) c'è un posto vacante nel governo.

"Scusa principessa, la prossima volta ti stenderemo il tappeto rosso. Adesso sono io a non sapere il tuo nome però" sorride e si gira verso di me.

Lunatico del cavolo! Prima eri tutto serio e adesso sorridi?

"Chiamami Alaska"

Che nome del cazzo mi sono appena inventata? Dio mio mi sorprendo ogni giorno di più di quanto io possa essere imbecille in certe situazioni.

"Mi piace come nome" sussurra più a se stesso che a me.

"Quanto manca ancora? Perché se dobbiamo camminare ancora per molto nella neve, dopo che tu hai lasciato il maledetto cavallo in quella locanda, io resto qui" incrocio le braccia al petto e mi tiro più su il cappuccio della felpa.

"Non ti preoccupare troppo, siamo quasi arrivati" mi afferra per il polso e si butta in terra.

Alzo lo sguardo e vedo degli uomini camminare verso di noi, anche da questa distanza riesco a vedere i loro capelli biondi.

"Acqua?" sussurro all'orecchio di Isaac.

"Sì e non ho idea di che ci facciano qui" aggrotta le sopracciglia.

"Hai intenzione di affrontarli o dobbiamo rimanere a bagnarci nella neve ancora a lungo? Pensavo fossi un principe, non un codardo" faccio una piccola risata solo per infastidirlo. Mai toccare l'orgoglio di un dominatore del fuoco.

Si alza in piedi e corre incontro ai tre biondini che, neanche a farlo apposta, lo colpiscono con delle vere e proprie stalattiti.

Isaac si protegge con una barriera di fuoco che si affievolisce troppo velocemente. Di certo non va a suo favore essere ricoperto da neve e avere il potere di trasformarla in acqua.

Idiota.

Mi tolgo la felpa e nonostante sotto abbia solo una maglietta a maniche corte non rabbrividisco. Il vento mi colpisce la pelle con violenza e sorrido per quanto mi piaccia questa sensazione.

Mi alzo in piedi e guardo il cielo, poi faccio qualche passo, ferma e decisa mi blocco davanti a Isaac facendogli da scudo con il mio corpo.

"Che cazzo stai facendo!" urla il principe.

"Sei incapace, lascia fare a me"

"Il principe si fa proteggere da un'umana?" dice il più basso dei tre con una risata roca e falsa, quasi quanto il colore dei miei capelli.

"Umana a chi scusa?" la terra sotto di noi inizia a vibrare e lo sguardo dei tre uomini si carica di terrore.

La neve si solleva come se ci fosse una calamita gigante sopra le nostre teste e la stesse attirando verso il cielo. È davvero uno spettacolo unico e quando i fiocchi iniziamo a vorticare velocemente nessuno riesce più a distogliere lo sguardo da questa piccola nube bianca.

Tutto d'un tratto la neve smette di vorticare e si scaglia contro i tre dominatori dell'acqua trafiggendo, tagliando e squarciando la loro pelle fino a che dei loro corpi rimangano solo delle sagome sanguinolente e lacerate.

Mi volto verso Isaac e ha la bocca completamente spalancata.

"Scusa principino, non volevo traumatizzarti. Ora portami dentro a un maledetto castello prima che" vedo il mondo intorno a me farsi sfocato.

"Svenga" riesco a sussurrare prima che tutto diventi immensamente buio, nero e freddo.

The princess Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang