14. Heart beat fast

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Sapete qual è il bello di avere una servitù?
Che tutti rispetteranno sempre e comunque i vostri ordini.
Ma non la mia di servitù, no, loro preferiscono fare come piace a loro. Chiedetelo a Maria.

Perché quando io le ho chiesto di mandar via Luke lei l'ha fatto restare!

"Non ce la posso fare" mi prendo i capelli tra le mani e grido esasperata. "Già non sopporto dover vedere la tua faccia" indico Isaac.
"O la tua" ora faccio una smorfia a James che fa spallucce e se ne va dalla stanza.

"Evelyn"

"Ma tu!" grido contro Luke. "A te non ti posso proprio vedere"

"Calmati" Isaac ride e mi mette le mani sulle spalle e mi mette il mento sulla testa.

"Lo sai che è per il tuo bene, altrimenti non sarei qui"

"Oh no, no, no! Non usare questa scusa con me Luke, sappiamo entrambi che me la posso cavare anche da sola"

Ci fissiamo per qualche istante poi mi alzo e mi avvicino a lui, mi alzo in punta di piedi e gli sussurro all'orecchio: "Che ne dici se chiamiamo tuo padre? Sono sicura che verrà volentieri"

Si irrigidisce e sorrido soddisfatta. Il padre di Luke è il re, questo fa di lui il principe e visto che non è l'unico erede è andato via di casa ed è venuto qui. L'ho conosciuto un anno fa, quasi due, e quando ha scoperto che siamo entrambi reali abbiamo legato ancora di più.

Adesso i rapporti tra noi sono decisamente tesi, per una cosa che è successa prima della morte dei miei.

"Non farlo, Evelyn" mi afferra le braccia e stringe, non è arrabbiato, solo innervosito. Odia quando lo minaccio.

"Non dirmi cosa posso o non posso fare, principe. Comunque lo incontrerai all'incoronazione della principessa, preparati. Mancano solo pochi giorni"
Mi lascia e con una smorfia esce dalla stanza lasciandomi sola con Isaac.

"Perché fai così?" chiede con un sorriso. Non penso che gli vada molto a genio, sono giorni che ogni volta che si vedono si punzecchiano o si fulminano con lo sguardo.

Acqua e fuoco non vanno molto d'accordo, questo è poco ma sicuro.

"Lo odio, odio quando si preoccupa così e mi mette pressioni. Deve smetterla di dire: Evelyn stai attenta. Evelyn resta qui. Mi sono stancata" sbuffo e mi lascio cadere nella poltrona rossa del soggiorno. È sempre stato iperprotettivo e chiudo con tutti tranne che con me.

"Non disapprovo come ti comporti" dice "però non capisco come sai tante cose di lui"

"Ci conosciamo da un po', eravamo intimi un tempo" sorrido ripensando a tutto ciò che abbiamo passato insieme. "E penso di dovergli chiedere scusa"

Mi dispiace così tanto, eppure il mio orgoglio mi impedirà di chiedergli scusa come si deve, ne sono certa.

Non si merita di essere trattato così visto che è qui solo per me, per tenermi a sicuro come non è riuscito a fare prima. Forse si sente in debito.

Entro in camera sua senza bussare e me lo ritrovo davanti senza maglietta. Sorrido e mi godo ogni curva dei suoi addominali e li percorro con lo sguardo, fino ad arrivare alle spalle e infine ai suoi occhi esotici, verde smeraldo.

"Dovrei scusarmi immagino" faccio qualche passo avanti e mi tolgo la felpa.

"Eppure non lo farai, vero Evelyn"

Scuoto la testa e mi lecco le labbra improvvisamente troppo secche.

"Da quanto non ci vedevamo Luke?" chiedo con voce bassa.

"Tre mesi" si avvicina di qualche passo e si ferma a pochi millimetri da me.

"E sai cosa mi mancava di più in questi tre mesi?" gli metto un dito sul petto e scendo giù fino all'ombelico, poi ritiro la mano di scatto ed esco dalla camera.

Ma quanto sono stronza? Mi allontano e vado in camera mia pronta per chiudermi dentro fino all'incoronazione.

Ogni tanto penso a come sarà trovarsi sul trono davanti a tutta quella gente e pronunciare i voti.

Dopo tutto non mi servirà più la protezione del re quando mi sposerò, anzi, non mi servirà più nessuno a dire il vero. Avrò il mio regno, mi alleerò con quello della terra governato da mio zio e Luke mi aiuterà con suo padre.

Forse, e dico forse, non succederà nulla di male.

Mi spoglio ed entro nella vasca pronta per un bel bagno rigenerante solo che non faccio in tempo perché qualcuno bussa alla porta e sono costretta a rinfilarmi la biancheria e mi copro con un asciugamano.

Apro la porta e mi ritrovo davanti Luke ancora senza maglietta a con i capelli più disordinati del solito.

"Sei davvero una stronza"
Poi si fionda sulle mie labbra senza lasciarmi il tempo di ribadire.
Mi tengo alle sue spalle mentre lui con una mano mi tiene la schiena e l'altra a coppa sul mio viso.

Continuiamo a baciarci mentre lui chiude la porta a chiave e l'asciugamano scivola sul pavimento accorciando la distanza fra i nostri corpi.

Tutti i miei sensi si allertano e mi sento improvvisamente piena di energie. Rabbrividisco quando mi mette le mani sul sedere e mi solleva, gli allaccio le gambe intorno alla vita e sorrido tra i suoi baci.

"Dillo Luke" sussurro mordendogli il lobo dell'orecchio.

Mugola contro il mio collo e continua a lasciarmi una scia di baci fino alle scapole.
Butto la testa all'indietro per facilitargli il lavoro e lui non ci pensa su due volte perché continua a baciare e succhiare, poi passa la lingua per lenire il dolore.

"Mi sei mancata" sussurra prima di buttarsi sul letto. Io sopra e lui sotto con le mani sui miei fianchi. Sorrido di rimando vedendo lo splendido sorriso che ha stampato in faccia, con gli occhi luminosi e felici.

Mi inchino per baciarlo e lui ribalta le posizioni, mentre le nostre lingue si incontrano e scontrano io armeggio con la sui cintura e in un batter d'occhio i suoi pantaloni finiscono sul pavimento.

Qualcuno bussa alla porta e senza aspettare una risposta si precipita dentro.

Mi stacco da Luke come se fosse improvvisamente bollente e fisso Maria nel più totale imbarazzo.

"C'è un uomo qui fuori, dice di avere notizie sui cacciatori"

Rimango a bocca aperta e sento il cuore scoppiarmi nel petto.

"Portami da lui"

The princess Où les histoires vivent. Découvrez maintenant