11. Poison in this veins

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Nessuno osa emettere fiato o solamente spostarsi per paura di interrompere l'atmosfera.

Non credo che nessuno di noi due si aspettasse una cosa così intensa e travolgente. Di certo è stata utile, so che di Isaac mi posso fidare, l'ho sentito.

"Hai fame?" chiede Isaac spezzando quel silenzio in mille pezzi e facendomi tornare alla realtà.

"Un po', non ho fatto colazione e sento lo stomaco restringersi sempre di più fino a scomparire" faccio una smorfia e mi sdraio sul prato con un braccio sugli occhi per ripararmi dal sole.

"Quanto sei melodrammatica" ridacchia e mi appoggia qualcosa di freddo sulla pancia. Mi alzo di scatto e rischio quasi di far cadere un piatto pieno di tramezzini.

"Tramezzini?" ho gli occhi a cuoricino, ne sono certa. "C'è anche il pomodoro e il tonno?" chiedo speranzosa.

"Direi proprio di sì e sono tutti per te"

Faccio un piccolo gridolino felice e ne afferro uno iniziando a divorarlo sotto lo sguardo rallegrato del principe.

"Come sapevi che è il mio cibo preferito? Non credo di avertelo mai detto, o forse sì? Te l'ho detto io?" lo tempesto di domande mentre mastico il mio tramezzino egoisticamente.

"Ho chiesto a Maria, sembra conoscerti molto bene" il suo umore cambia repentinamente e si fa più serio, quasi sospettoso.

"Già, ho lavorato a castello un po' di tempo prima che la famiglia reale venisse uccisa. Ecco perché sono molto a mio agio qui, mi conoscono quasi tutti" spero vivamente che sia una scusa plausibile e che smetta di fare domande, devo resistere solo per altre tre settimane e poi potrò fare ciò che mi pare.

"Oh" non aggiunge altro e inizia a mangiare un tramezzino sorridendo.

Benedetto chi lo capisce, un momento prima è sexy, dolce e provocante e il momento dopo è serio e cupo.

"Comunque volevo chiederti una cosa" fa una piccola pausa e beve un sorso d'acqua. "Quando eravamo in acqua ho sentito qualcosa, non so come spiegarlo ma c'erano tre elementi" scuote la testa e ride. "Forse mi sono confuso, lascia stare"

Abbasso il tramezzino che stavo mangiando e lo guardo negli occhi cercando in lui qualcosa che mi possa far capire cosa gli sta passando per la mente. Quando è felice i suoi occhi sono più chiari, come il cielo in una bella giornata di sole, però quando è serio, pensieroso o arrabbiato diventano scuri come le acque più profonde dell'oceano.

"Non sbagli. Erano fuoco, il tuo elemento, aria e terra"

"Com'è possibile?"

"Mio padre era un dominatore della terra" sorrido ricordando quando ci divertivamo ad impilare le rocce una sopra l'altra.

"Davvero? Quindi sei una Doppelgänger?"

Doppelgänger. Faccio una smorfia disgustata.
Quel termine nei secoli è passato ad indicare chi, figlio di due dominatori di elementi diversi, non si identifica completamente in nessuno dei due e resta in bilico tra due realtà. Spesso i Doppelgänger impazziscono o perdono la capacità di usare il loro potere, non hanno delle vere e proprie caratteristiche, spesso si mischiano tra i due elementi che dominano. Ne ho incontrati alcuni in passato e solo uno era normale, era per metà dominatore del fuoco e per metà dominatore dell'acqua, il massimo che riusciva a fare con i suoi poteri era accendere una candela o sollevare un po' d'acqua da un bicchiere.

"Non sono una Doppelgänger" rispondo quasi disgustata.
Non ho niente in contrario ma è un termine offensivo, chiamarli semplicemente dominatori sarebbe molto più gentile e corretto.

"Allora perché riesci a dominare entrambi?"

"So che non è normale e che forse non capirai cosa voglio dirti anche se te lo spiegherò. Non so come ci riesco ma quando sono molto impaurita o sotto pressione riesco a usare anche la terra. Vedi?" Mi prendo una ciocca fra le dita, poi mi ricordo che è castana e la abbasso alzando gli occhi al cielo. Sbuffo e mi sdraio a pancia il su. "Sai come sono i miei capelli, non sono una dominatrice della terra e non sono una Doppelgänger"

Sento qualcosa muoversi tra gli alberi e mi allarmo.

"Evelyn!" Sento la voce di James e mi alzo di scatto.

"James, siamo qui!"

Esce dal bosco e corre verso di me.

"Abbiamo un grosso problema, devi tornare a castello. Immediatamente"

Mi rivesto nel giro di qualche secondo e Isaac passa lo sguardo tra me e suo fratello stupito e incapace di capire cosa James sia venuto a fare qui.

"Che è successo?" chiedo andando verso gli alberi con lui.

"Evelyn! Dove stai andando?"
Mi volto e Isaac aspetta una mi risposta ma posso solamente dirgli una sola cosa.

"Torno al castello Isaac, prenditi tutto il tempo che ti serve. Mi dispiace, rifaremo il picnic un altra volta" forzo un sorriso e corro dietro a James fuori dal bosco.

Corriamo fino al prato e quando in lontananza vedo il castello rallento per riprendere fiato e rallentare il battito.

"Cosa c'è di così importante?" domando con il fiato corto. Mi metto le mani sulle ginocchia e mi inchino perché non riesco a respirare bene.

"Abbiamo un problema, ho chiesto a Black di preparare alcuni piatti che volevo farti assaggiare per l'incoronazione e" si blocca e si passa una mano sul viso.

"James! Concentrati"

"Sta male, ha assaggiato una zuppa e non riesce più a respirare, è svenuto, non so più che fare!"

Merda.

Inizio a correre a perdi fiato ed entro nel castello senza fermarmi, il portone sbatte contro le pareti e mi volto verso James.

"Dimmi dov'è!" grido continuando a correre.

"Nella mia stanza, ti prego devi aiutarlo"

Giro fra i corridoi e rischio di far cadere un domestico che portava il tè su un vassoio. Arrivo nella stanza di James e Maria e altre sue cameriere stanno intorno al letto con pezze bagnate e sguardo preoccupato.

"Fatemi spazio" mi avvicino e metto una mano sulla fronte di Black, scotta, eppure il suo corpo è scosso dai brividi.

Non si mette bene, sta moto male, l'hanno avvelenato perché ha assaggiato il cibo che era per me. Non sbagliavo a pensare che avrebbero cercato di uccidermi.

The princess Where stories live. Discover now