10. How I feel

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Il lago è semplicemente stupendo e con questa temperatura chi non se lo farebbe un bagno?
Ecco perché affondo i piedi sulla riva e mi godo la sensazione dell'acqua fredda che mi scorre tra le dita.

"Vuoi fare un bagno?" Isaac arriva da dietro e mi appoggia il mento sulla testa.

"Per caso mi hai preso per il tuo cuscino?" chiedo sarcastica girandomi e mettendogli le mani sul petto per allontanarlo.

"È solo che sei così bassa" riflette.

"Sono io troppo bassa o sei tu troppo alto? Te lo sei mai chiesto?"

"Fai sempre così quando qualcuno ti fa notare una cosa su di te?" indaga guardandomi con quei suoi occhi intensi, il sorriso smagliante e la voce roca e calda.

"Non è vero, e tu fai sempre così quando le persone ti fanno riflettere su aspetti importanti della vita?"

Per tutte le divinità, sono davvero stupida. Ci manca solo che inizia a cantare come una psicopatica perché sì, quando sono in difficoltà mi metto a canticchiare.

"Vuoi farmi riflettere? Riflettiamo su questo" sorride e mi carica sulla sua spalla sollevandomi senza la minima fatica. Mi ritrovo a testa in qui a fissare il suo sedere sodo fasciato dal costume.

Inizia ad entrare in acqua e sento l'acqua fredda sui piedi. Quando mi mette qui siamo totalmente immersi e l'unica cosa che mi impedisce di annegare è il suo braccio, a cui sono aggrappata.

Mi mette le mani sui fianchi per tenermi su quando perdo la presa sul suo braccio e finisco sott'acqua.

"Attenta, non vorrei affogassi" ridacchia quando mi tolgo un alga dai capelli schifata.

"Non affogo, tranquillo" rispondo con una smorfia.

Allunga una mano e prende una ciocca dei miei capelli tra le dita e ci inizia a giocare, rapito da come galleggino leggeri nell'acqua.

"Sulle punte stanno già tornando bianchi" riflette ad alta voce. "Mi piacciono di quel colore, sono belli"

Non so cosa dire, così preferisco stare zitta e guardarlo finché lui è impegnato con i miei capelli. Una piccola goccia gli cade dai capelli e crea tante onde sulla superficie dell'acqua, creando piccoli cerchi ipnotici.

Da questa distanza posso vedergli le cicatrici e ora che le osservo meglio, non mi sorprende scoprire che alcune sono dei vecchi tagli e altre bruciature. Certo, nessuno mi può impedire di far viaggiare l'immaginazione ma cerco di fermarmi prima di creare nella mia testa cose che non sono mai accadute.

"Voglio provare una cosa" dico ad un certo punto.

"Ho già provato tante strane posizioni a letto, non penso di essere interessato" sorride malizioso e io gli do un pugno sul petto.

"Cretino, non intendevo quello. Hai mai provato a fare il legame con qualcuno?"

La mia domanda lo lascia più che interdetto, non si aspettava una cosa del genere ma se c'è qualcosa che so è che può fare bene ad entrambi.

"N-no, non ho mai fatto niente de genere con nessuno" aggrotta la fronte cercando di decifrare la mia espressione.

"Sai come si fa?"

"Credo di sì"

Sorriso e gli prendo la mano, poi incrocio le nostre dita. Allaccio le gambe ai suoi fianchi e gli prendo anche l'altra mano.

"Che stai facendo?" mi allontana ed esce dall'acqua e si siede sul prato, all'ombra di un grosso albero. Lo seguo e mi siedo accanto a lui.

"Probabilmente non ti fidi di me, non ti sto chiedendo di mettere la tua vita nelle mie mani, ti voglio mostrare come entrare in sintonia con te stesso. Ti sentirai meglio"

"Non eri ti quella che dovevo far sentire meglio?"

Ridacchio e mi sposto una ciocca di capelli dal viso. "Serve ben più di una nuotata per farmi sentire meglio, fidati"

"Che devo fare?" sospira e chiude gli occhi per qualche secondo, quando li riapre vedo la determinazione nel suo sguardo.

"Dammi le mani"

Fa come chiedo e chiude gli occhi, sento l'energia scorrere nei nostri corpi: unirsi, staccarsi e schiantarsi a ripetizione, ancora e ancora.

"Rilassati e lascia che il tuo elemento si espanda per tutto il tuo corpo come una macchia d'olio. Devi sentirlo ruggire con forza nelle vene, le fiamme avvolgerti maestose come non avevano mai fatto"

Chiudo anch'io gli occhi e lascio che l'aria e la terra intorno a me prendano il sopravvento, incanalo quell'energia in un unico punto: nelle mani.
Il legame è qualcosa di estremamente intimo e mette in connessione due persone in un modo straordinario, l'una si fonde nell'altra e non c'è più confine tra le loro anime. Non sono più due persone distinte ma un unico essere che attinge energia dalla natura e dalla vita stessa.

Riverso tutto ciò che mi tormenta in quel legame che man mano si è creato tra di noi e lascio che la paura, la rabbia e persino il dolore vengano condivisi a lui. Adesso lo percepisco, tutta la su sofferenza e dolore, qualcosa che non avrei mai immaginato. Io sono lui è lui è me, entrambi stiamo provando le emozioni dell'altro come se fossimo legati da un filo invisibile che ci mettesse in contatto.

L'unica barriera fra di noi sono i nostri corpi perché le nostre menti sono in perfetta sintonia, così come i nostri elementi. Riesco a sentire il fuoco bruciarmi dentro intenso e potente, una sensazione di potere mi invade lo stomaco senza più lasciarmi via. L'aria vortica intorno a noi fischiando e urlando con tale intensità da farmi pensare che il mondo intorno a noi potrebbe venire spazzato via, la terra inizia a vibrare quando meno me lo aperto e sussulto, con gli occhi ancora chiusi.

Adesso capisco cosa lo frena, non è colpa sua, e non è qualcosa che si può spiegare a parole. È quasi come una barriera che gli impedisce di lasciarsi completamente andare, se per paura o per altro non lo so.

Tutto cessa di colpo lasciandomi stupefatta dalla velocità con cui tutto si è fermato, così in fretta che ci metto qualche secondo per riprendere fiato e calmare il battito.

Alzo lo sguardo su Isaac che non riesce a smettere di fissarmi, solo che adesso lo fa in modo diverso, non so cosa ha percepito ma di certo non erano i miei ricordi felici.

The princess Where stories live. Discover now