4. Dark heart, white hair

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Uscita dalla sala del trono vado a sbattere contro un ragazzo.

Noto subito che non è Isaac, non ha lo stesso odore di dopobarba maschile e arroganza illimitata.

Okay... forse l'ultima parte me la sono appena inventata.

Alzo lo sguardo e incontro quello color ghiaccio di un ragazzo molto simile al re, hanno lo stesso sguardo severo e la stessa altezza. Sarà alto un metro e ottanta circa.

"Ciao" dico con voce tremante. "cercavo Isaac"

Certo, perché non gli dici che hai appena minacciato suo padre di distruggere tutto?

"L'ho visto in biblioteca, vuoi che ti ci porti?" mi chiede con voce profonda e seria, in lui sembra non esserci neanche una briciola di gioia.

Annuisco e lo seguo in silenzio. In confronto a suo fratello è più alto e più snello, ad Isaac riesco a vedere i muscoli anche attraverso la maglietta.

Mi fa strada in una stanza piena di scaffali e libri e mi rifaccio gli occhi per quante cose potrei leggere!

Isaac appena ci vede mi sorride e ci viene in contro, i due fratelli si danno una pacca sulla schiena e si mettono uno affianco all'altro.

Adesso che sono così vicini non sembrano più tanto simili: Isaac ha le ciglia lunghe e la mascella squadrata, quando sorride sembra un orsacchiotto che non puoi smettere di guardare e che vorresti soffocare di abbracci. Ha sui ventitré anni, forse ventiquattro. L'altro fratello, di cui non so il nome, è molto più rigido e deve avere una trentina d'anni.
Detto fra noi, sembra abbia un bastone in culo.

"Com'è andato il colloquio con il re, Alaska?" chiede Isaac.

"A dire la verità" mi metto le mani dietro la schiena e mi dondolo sulle punte dei piedi. "il mio vero nome è Evelyn, non che sia un nome più carino ma non sapevo chi eri!"

"Evelyn?" ripete il fratello pensieroso.

"Ti senti meglio?" interviene Isaac rompendo l'imbarazzante silenzio che si era creato.

"In realtà avrei voglia di uscire, qui dentro mi sento soffocare. E poi ti devo parlare"

Il moro annuisce e mi segue fuori dalla stanza, poi mi afferra il polso e mi guida verso la stanzetta in cui ero prima.

Comunque il resto del palazzo, o per lo meno le poche cose che ho potuto vedere, superano ogni mia aspettativa. Tutto risplende di oro e argento e i lampadari in cristallo proiettano piccole ombre sul pavimento coperto dalla moquette beige.

"Tuo padre mi ha detto che domani andremo al castello dei dominatori dell'aria"

Isaac rimane interdetto, e come biasimarlo, non sa niente di ciò che lo aspetta.

"Perché?"

"Non è importante adesso, ti verrà detto tutto domani. Adesso che ne dici di farti spaccare il culo da una diciassettenne?"

Mi metto in posizione da boxe e gli tirò un pugnetto sul braccio. Sorride come un bambino e scuote la testa.

"Prima dovresti cambiarti principessina, non vorrei ti si sporcasse la corona"

"Non ti preoccupare per la mia corona, abbi pietà del mio collo però. Se cado da questi trampoli è certo che me lo romperò."

Entra nella stanzetta in cui mi sono risvegliata e ne esce con una tuta da ginnastica rosa in mano.

"Scusa un attimo, perché tutte le cose che mi rifilate sono color principessa alcobalenata? Volete che vomiti unicorni?" chiedo acida.

"Mia madre dice che alla tua età era il colore che le piaceva di più" si mette a ridere e si gratta la nuca in imbarazzo.

"Lasciamo perdere" borbotto togliendomi i tacchi e lasciandoli sul pavimento.

"Ti puoi cambiare negli spogliatoi della palestra, troverai anche le scarpe adatte"

Inizia a camminare e scende varie rampe di scale per poi fermarsi davanti ad una stanza con il pavimento in mattonelle beige, le preti bianche circondate da materassi, pesi, palle e tantissime altre cose di cui non conosco il nome. Si potrebbe definire una vera e propria palestra anche se lo spazio al centro mi lascia confusa. Sembra che gli oggetti siano stati accatastati lungo i muri senza nessuna cura.

Trovo lo spogliatoio senza neanche aspettare che Isaac me lo mostri e mi ci fiondo dentro felice di non dover più sembrare un confetto.

No vabbè!

Vedo delle scarpe su un mobiletto bianco e vi lascio indovinare di che colore sono.

Rosa!

"Giuro che se mi rifilano ancora degli abiti così brutti andrò in giro nuda, non mi importa se tutti potranno guardarmi" borbotto tra me e me.

Esco nel più totale imbarazzo e dondolo sulle punte dei piedi aspettando che Isaac smetta di giocare con una palla da calcio.

"Ho visto che non riesci neanche a difenderti, che razza di dominatore del fuoco non sa usare il suo elemento?" lo guardo con disapprovazione.

"Sono fuori allenamento" si giustifica mettendosi in posizione per attaccarmi.

"No, non sei in sintonia con ciò che sei" lo sguardo e mi rendo conto di come lui sia la tela e io il pittore.
Ho sempre avuto un talento per trovare dei casi irrecuperabili e cercare di renderli migliori.

Si toglie la maglietta e sobbalzo quando gli vedo le cicatrici sul petto e sulle braccia. Non voglio neanche pensare a chi gliele abbia fatte, è qualcosa di disumano.

"Ma tu non hai freddo così?" chiedo leggermente a disagio.

Mi prende la mano e me la appoggia sul suo petto e riesco a sentire il suo cuore battere accelerato contro la mia pelle. Dopo un po' il calore diventa troppo e tolgo la mano di scatto per paura di bruciarmi.

"L'hai sentito?"

Devo avere gli occhi spalancati perché sorride e si volta per andare a prendere una palla medica.
Torna verso di me e me la lancia e per poco non mi colpisce in testa, la blocco con una scarica d'aria e quando cade in terra mi tengo le orecchie per il troppo rumore.

Spesso quando uso i miei poteri non riesco a controllare l'energia e la tensione che accumulo e questa si sfoga nella mia testa e mi fa fischiare le orecchie e mi prosciuga dall'interno e quindi svengo. Sono effetti collaterali di essere quella che sono.

"Sai, tutti quelli come noi dicono che abbiamo dei doni, che siamo speciali" sottolinea l'ultima parola e si inginocchia davanti a me.

"invece tu hai capito perfettamente che è più una maledizione" sussurro.

"Non una maledizione, una punizione divina" ribatte.

"Alzati" crea una palla di fuoco e si allontana quanto basta per lanciarmela contro. Con le mani sul pavimento faccio leva e rotolo di lato per evitare che, al posto di conficcarsi nel pavimento, lo faccia sulla mia testa.

"Che stai facendo?" urlo arrabbiata come non mai quando un cerchio di fuoco mi circonda completamente.

"Hai detto che volevi spaccarmi il culo, giusto?Esci da lì e combatti"

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