capitolo 24

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Claire iniziò a respirare affannosamente. Il sangue che era fuoriuscito dal corpo non la preoccupava. Ci era abituata, in un certo senso. Non aveva paura di morire, sapeva che non ce l'avrebbe fatta. Neanche a volerlo. Si preoccupò. Non per lei, ma per Mike, ma per le infermiere che sarebbero passate a breve, ma per Jacques che l'avrebbe di nuovo rinchiusa in ospedale. Un gemito strozzato le uscì dalle labbra, e non sapeva cosa fare.

Mike all'improvviso aprì gli occhi. Forse per il gemito di Claire. "Tutto okay?" Chiese un po' assonnato.

"Sì, Mike. Torna a dormire. È presto." Claire non lo guardò nemmeno, continuava a guardare a terra.

"Sei stanca?" Claire annuì. "Dai, ti lascio dormire un po' sul letto." Claire alzò di scatto la testa, e gli intimò di non farlo, ma lui insistette. Si scoprì e si mise a sedere sul letto, guardò a terra un attimo prima di poggiare i piedi sul pavimento. "Claire." La richiamò. "È sangue." Constatò.

Mike guardò Claire, disperato. "Dimmi che è succo di pomodoro. Dimmi qualsiasi cosa, Claire." Claire invece rimase in silenzio. Puntò i suoi occhi grigi in quelli di lei, e ci trovò tutte le risposte. Scese dal letto evitando la pozza di sangue, girò la sedia su cui Claire era - scomodamente - seduta. Mise le mani sulle spalle della bionda, la scosse un po'. "Dimmi di no." La supplicò. E sapeva che la risposta era una fottuta merda: lo sapeva. Sapeva che aveva avuto una ricaduta, che quello era sangue, che era di Claire. Ma sentirlo dalle labbra di Claire, l'avrebbe reso più dolce.

Lei non parlò. Rimase in silenzio, a guardarlo. Mike sospirò, tirò su le maniche della felpa che Claire indossava e vide un'amara verità. Una brutale verità. "Dovrebbero rinchiuderti dentro un ospedale psichiatrico e buttare via la chiave." Ringhiò Mike, e Claire iniziò a piangere senza far rumore. Mike si allontanò da lei, andando nel bagno della stanza. Un grosso rotolo di scottex si trovava sul lavandino. Lo prese e iniziò a pulire per terra. La macchia sembrava si espandesse. Imbevette qualche foglio di scottex con l'acqua e poi pulì, finché la macchia - apparentemente - non se ne andò.

Prese Claire per le spalle e la fece alzare, che ancora piangeva silenziosamente, e quel silenzio stava trapanando i timpani di Mike. La portò in bagno, la fece spogliare completamente - che tanto nuda l'aveva già vista - l'aiutò a farsi una doccia, chiese all'infermiera di turno un asciugamano e la trattò come una principessa. Claire non smetteva di piangere. La fece vestire, i capelli li aveva ancora bagnati e il viso pure, che era inutile asciugarlo perché poi le lacrime l'avrebbero bagnato nuovamente. Mike sospirò nuovamente. "Dovrebbero proprio buttare la chiave, razza di scema." Disse e l'abbracciò, a Claire scappò un singhiozzo. "Così non ti fai più del male." Le sussurrò all'orecchio.

"Mi dispiace!" Sbottò Claire, in un singhiozzo.

"Sh, piccola. Sh.." La rassicurò Mike. "Lo sai che non lo penso davvero?" Le chiese retoricamente. "Se buttassero la chiave, lo sai che l'andrei a riprendere?" Un sorriso si fece largo sul volto stanco di Claire.

La scortò al letto, la fece mettere sotto le coperte. L'abbracciò da dietro. "Would you dance, if I ask you to dance?" Canticchiò Mike, e Clare si girò con un sorriso sul volto.

"Oh, yes I would." Disse.

"Would you run, and never look back?" Continuò Mike.

"Certainly, my love." Claire non accennava a voler smettere di sorridere.

"Would you cry, if you saw me crying?" Mike spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio di Claire, e poi poggiò la mano in mezzo a loro due. Claire sorrise: era bravissimo a cantare. Gli diede una carezza, piano. Mike sorrise. "Would you save my soul, tonight?" Claire annuì, e poggiò una mano sulla parte sinistra del petto di Mike, accarezzandolo. Sentì le vibrazioni che produceva la risata di Mike, e si innamorò di esse. E si chiese come fosse possibile innamorarsi delle vibrazioni che produce una risata.

Claire spostò la mano dal petto di lui, portandola lungo il fianco. "Would you tremble, if I touch your lips?" Continuò a cantare Mike, mentre accarezzava con il pollice il labbro inferiore di Claire, ed era morbido, vellutato. Nonostante il taglio che aveva proprio nel mezzo e nonostante le labbra secche. Un brivido percorse la schiena di Claire. "Would you laugh? Oh please tell me this." Claire sorrise.

"Hold me in your arms, tonight." Dissero all'unisono, per poi abbracciarsi. Un bacio sarebbe stato troppo. "I can be your hero, baby." Disse Mike. Claire annuì. "I can kiss away the pain."

"Ti amo." I due non si scambiarono nulla, se non sguardi. Mille sguardi quella mattina, alle luci dell'alba, facevano più rumore di qualsiasi altra cosa, emanavano più amore di qualsiasi nottata di sesso. Quei due avrebbero potuto far invidia alle stelle, se solo ci fossero state.

Cuore di lattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora