capitolo 37

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Claire e Mike si recarono a casa Sanders. "Senti, Claire." Iniziò Mike mentre inseriva le chiavi nella serratura.

"Dimmi, Mike." La bionda lo guardava un po' perplessa, Mike evitava prontamente il suo sguardo. "Mike." Lo richiamò.

Mike si perse nei suoi pensieri. Doveva dirglielo, della bilancia? Che l'avrebbe, poi, modificata di nuovo? Doveva dirglielo che cercava di salvarla con l'imbroglio? "No, niente." Sorrise ed aprì la porta, entrando dentro casa.

Claire, i 'No, niente', non se li beveva. Lo rincorse e lo prese per un braccio, facendolo fermare. Non perché fosse incredibilmente forte, ma perché l'aveva toccato con le sue mani di seta. "Non me la bevo, Sanders." Disse Claire fra i denti.

Mike fece una risatina - palesemente finta. "Mi chiami nuovamente per cognome?"

"Mi prendi nuovamente per il culo?" Claire era spaventata da quello che Mike avrebbe potuto dirgli. Era molto spaventata. Era soprattutto spaventata dalle conseguenze. Se lui avesse fatto qualcosa di grave, lei avrebbe dovuto incazzarsi, prenderlo a parolacce. Non le piaceva.

Mike si girò. "Non ti prendo per il culo, Claire." Disse.

"Hai cominciato di nuovo a bucarti?" Il peggio per lei era quello. La droga. La droga era il primo passo verso il nero. Era l'unico nero che ti potevi creare da solo, la droga. Lei non voleva che Mike - il suo Mike - cadesse nel nero per quella roba.

Mike, lì, esplose. "No!" Sbottò, urlando. "Non mi buco!" Si sfilò la giacca e si tolse la maglietta, rimanendo a petto nudo davanti a lei. "Vedi i buchi, Claire?!" Sbraitò.

Claire rimase a fissare il busto di Mike, guardò poi le braccia. "Mike, perché hai tutte queste cicatrici?" Chiese Claire, con quel gelo nella voce che non pensava di possedere. Non con lui.

"La droga non era gratis, Claire." Disse Mike, infilandosi nuovamente la maglietta.

"Potevi pagarla. Hai due genitori ricchi, no?" Claire continuava a guardarlo, e piano piano sprofondava sempre di più nel suo abisso.

Mike sbuffò una risata. "Claire, non mi davano tutti i soldi che mi servivano."

"E gli altri dove li prendevi?" Chiese Claire, sapendo già la risposta, sapendo che l'avrebbe distrutta.

Mike non rispose. Rimase immobile, lì, nel centro del salotto. Claire gli si avvicinò prontamente, alzandogli la maglietta e scoprendogli l'addome. "Ti facevi accoltellare, Cristo?!" Sbottò, riferendosi alle grosse cicatrici che aveva sulla pancia.

"No, Claire, ti prego, fammi spiegare.." Disse Mike, cercando di prenderla, cercando di afferrare una persona che non era più lì, che con la testa era già altrove.

Claire era furiosa. Talmente furiosa, che le lacrime iniziarono a solcarle le guance. Lacrime per il nervoso, lacrime per il dispiacere.

Si scostò dalla presa di Mike, e lo guardò negli occhi con odio. Odio che sapeva di non provare. "Perché vi dovete distruggere con le vostre mani?" Sibilò Claire. "Perché non accettate la vostra fantastica vita?" Alzò la voce, di poco, iniziando a spintonare Mike, che non si muoveva di un millimetro. "Perché cazzo non la smettete per un momento di fare i deficienti, e non vi vivete la vostra vita?!" Colpì Mike con la mano chiusa in un pugno.

Mike cercò di abbracciarla, ma lei gli scivolava via dalle mani come fosse petrolio. Il petrolio che portava negli occhi. Quel petrolio denso, che pensi di afferrarlo, ma che non c'è già più.

"Non mi seguire, se non vuoi davvero che succeda il finimondo." Disse Claire in un sussurro, uscendo dalla casa.

Cuore di lattaWhere stories live. Discover now