capitolo 36

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"Mi dispiace." Ripeté Mike.

Claire iniziò di nuovo a vomitare. "Non è colpa tua." Disse.

"Io... volevo aiutarti."

"Te l'ho detto, Mike: non ci esci, dal nero." Disse Claire, scaricando. Si recò vicino allo specchio e si sciacquò la bocca.

"E tu ci stai dentro?" Chiese Mike, preoccupato, anche se la risposta già la sapeva.

"Fino al collo." Disse Claire in un sospiro.

"Possiamo tornare a casa?" Chiese Claire, dopo poco. Guardò Mike negli occhi e Mike la vide, la disperazione. Era lì, concentrata nel suo sguardo.

E mi dispiace, Claire, di non poterti salvare da questo nero di cui parli sempre, da questo nero di cui sei composta, da questo nero che porti dentro e ti arriva fino agli occhi; che sono la finestra dell'anima. E mi dispiace, Claire, di arrivare sempre troppo tardi, di non poterti togliere quella ruga in mezzo alle sopracciglia sempre aggrottate, di non poterti togliere la disperazione dallo sguardo. E mi dispiace, Claire, di essere grigio e non esserlo: come hai detto tu. Mi dispiace di non riuscire ad uscirne, da questo cazzo di grigio. Se ne uscissi ti potrei salvare, magari. Ma se non riesco a salvarmi da solo, come posso salvare te, creatura incredibilmente fragile?

Mike annuì, mentre un flusso di pensieri gli invadeva la mente. "Vuoi venire a casa mia?" Chiese. Vide Claire irrigidirsi. "Mia madre non c'è." Claire sorrise, e annuì. Uscirono da quel bagno incredibilmente distrutti, si recarono al loro tavolo e Claire prese in mano i Mc Nuggets.

Mike la guardò stranito. "Ehi, questi mi piacciono." Si difese Claire. "E anche queste." Disse prendendo i due pacchi di patatine.

Era incredibile la forza d'animo di quella ragazza. Mike sorrise. Si recarono alla cassa e Claire litigò per un po' con Mike per chi dovesse pagare cosa, ma poi Mike la mise a tacere prendendo un Mc Nuggets e infilandoglielo in bocca e Claire bofonchiò cose incomprensibili, prima di accettare la galanteria di Mike. Masticò il piccolo pezzo di pollo impanato con gusto, e lo ingoiò. "Buono." Disse a Mike, che sorrideva come un bambino il giorno di Natale.

Vederla mangiare, cercare di... sopravvivere, l'appagava.

Uscirono da quel posto che puzzava di fritto, contenti. Per strada mangiavano patatine e crocchette di pollo e quello sembrava ai due la cosa più vicina alla felicità.

Cuore di lattaOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz