capitolo 29

1.9K 125 0
                                    

Si addormentarono entrambi, dopo chissà quanto tempo, insieme. Erano di nuovo insieme, ma sapevano che la cosa non sarebbe durata. François avrebbe avuto una ricaduta e Claire anche. Sarebbero tornati di nuovo ad odiarsi e a disprezzarsi per qualcosa che nessuno dei due aveva fatto.

Il mattino dopo, alle 6:27, Claire si svegliò e si preparò per andare a scuola. Alle 7:38 chiamò il padre. "Papà, svegliati. Facciamo colazione insieme?" Sapeva che non sarebbe durata come lo sapeva François, per questo si godevano il momento di pace come potevano.

François si alzò dal letto e sorrise leggermente alla figlia. "Hai ricominciato a mangiare?" Chiese, anche se sapeva la risposta. Il viso di Claire era più asciutto del solito, i suoi capelli erano meno folti.

Claire lo guardò un attimo. "Oh, no. Faccio delle eccezioni, ogni tanto. Non voglio ingrassare." Disse.

"Se continui così però sparisci." Le disse il padre giocosamente.

Claire fece un sorriso tirato. "Non hai pensato neanche per un secondo che potrebbe essere questo il mio intento?" François stette in silenzio e seguì la figlia mentre si recava in cucina. "Caffè?" Gli chiese. Lui annuì.

Mise a fare la moka.

François ebbe tempo di studiare sua figlia. Sembrava non la guardasse da anni. E in effetti era così. Claire era leggermente truccata: giusto quel filo di mascara che l'aiutava ad aprire lo sguardo. Portava i capelli legati in uno chignon, una felpa verde più grande di tre taglie, dei jeans stretti strappati, che facevano notare l'enorme distanza che c'era fra le gambe della ragazza, e poi i suoi anfibi consumati. Era bella, decisamente. Era bella e non si era nemmeno impegnata per esserlo.

"Sei bella, stamattina." Disse François, prendendo un po' di coraggio. Claire mise il caffè in due tazze, un cucchiaino di zucchero per il padre e nessuno per lei.

"Come se le altre mattina mi avessi visto." Disse Claire alzando gli occhi al cielo, mentre guardava l'orario dal suo telefono. 7:50. "Ugh, è tardi." E lo disse come se davvero le importasse di arrivare in orario a lezione, come se quel mese lontano da tutti non ci fosse mai stato.

Claire soffiò sul suo caffè, nel vano tentativo di raffreddarlo. Caldo non le piaceva. Alla fine lo mandò giù tutto d'un sorso, e guardò il padre mentre si sistemava lo zaino nero in spalla. "Allora, io verso le tre e mezza quattro finisco a scuola, ma potrei trattenermi lì per studiare. Stamattina ti ho scongelato la carne, è nel frigo. La padella è sul piano della cucina. Devi solo accendere il gas, posizionare la padella sul fornello e metterci sopra la carne. Aspetta che si cuoce e poi mangiala con un po' di limone. Bevi un bel bicchierone d'acqua che hai il colesterolo alto e mangia la frutta, mi raccomando!" Disse tutto d'un fiato, per poi baciare la guancia al padre.

François rimase sbigottito. Non poteva credere che quella ragazza fosse sua figlia, la stessa che la notte prima aveva cercato rifugio nel suo letto, quasi impaurita. "Buona giornata, papà!" Urlò Claire uscendo di casa, mentre si infilava le cuffie e sceglieva una canzone da ascoltare lungo il tragitto.

François guardò il suo caffè zuccherato e scoppiò in un pianto isterico.

Cuore di lattaWhere stories live. Discover now