capitolo 31

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"E che cos'è l'amore, se non una pazzia mite, un'amarezza che soffoca, una dolcezza che dà sollievo?" Sussurrò qualcuno all'orecchio di Claire.

Si girò di scatto, trovandosi il fratello di Mike a due millimetri dal suo viso. "Oh... mh. Ciao?" Disse Claire.

"Luke." Disse Luke. "Ti ricordi di me, bellissima?"

"Certamente. Sei il fratello di Mike." Se lo ricordava solo per quello, sennò non l'avrebbe mai riconosciuto.

Luke sorrise. "Proprio lui, dolcezza." Tutta quella vicinanza la metteva a disagio, come il comportamento di Luke, troppo spavaldo per i suoi gusti.

"Ti piace Shakespeare?" Chiese Claire, dato che poco prima Luke aveva citato un verso dello stesso libro.

Luke si allontanò di poco, aggrottando la fronte. "No." Disse. "Oh, per Dio, no."

Claire si strinse nelle spalle. "Okay.."

Luke si accorse di averla offesa e tentò di rimediare. "Ehm, non è il mio preferito. Però mi piace leggere. Tipo... ho letto anche... Diabolik conta come libro?" Chiese strofinandosi una mano dietro la nuca.

"No, non penso." Claire fece un sorriso tirato, togliendosi le cuffie e mettendo in pausa la canzone.

Luke sbirciò sul telefono. "Che ascoltavi?"

Claire lo guardò. "Louis Armstrong."

Luke annuì, non capendo chi fosse. "Allora se non leggi Shakespeare come conosci quella frase?" Indagò Claire.

"Quel cazzone di mio fratello adora Shakespeare, e questa frase l'ha scritta praticamente ovunque. Ha una bella cotta per te." Luke ammiccò.

Claire si sentì a disagio, sotto lo sguardo verde di lui. "Che fai qui?" Gli chiese.

"Ti ho vista entrare e ti ho seguita." Sempre più in imbarazzo.

"Oh." Disse solamente. "Ti dispiace... andartene?" Chiese Claire, guardandolo.

Il sorriso beffardo di Luke sparì. "Come mai, dolcezza?" Le accarezzò una guancia.

"Mi stai infastidendo." Disse Claire, senza pensarci. "Stai invadendo il mio spazio personale." Disse delimitando uno spazio intorno a lei, dove lui era entrato.

"Dovrei sentirmi in colpa?" Chiese.

Claire fece finta di pensarci su. "Sì, dovresti."

"Non mi dispiace neanche un po'." Disse Luke, ricominciando a sorridere.

Claire lo guardò intensamente negli occhi. "Perché non ti vai a fare un giro?" Chiese assottigliando gli occhi. La stava infastidendo.

"Mi accompagni, piccolina?" La sfacciataggine l'aveva investito? "O la mamma non vuole?" La sfotté.

Claire sentì l'odio ribollirle nel sangue. "Se tu non avessi il quoziente intellettivo di una scimmia - anche se le scimmie sono di gran lunga più intelligenti di te - sapresti che i genitori non si toccano." Disse Claire, alzandosi e raccattando le sue cose. "Soprattutto quelli morti." Disse mettendo il suo viso vicinissimo a quello del biondo. "Passa una buona giornata, Sanders. E aggiorna le tue capacità di abbordaggio di una femmina media, perché sei molto scarso." Si diresse lontano da Luke, facendogli un sorriso tirato seguito dal dito medio.

Luke rimase così. Porto leggermente in avanti, la bocca semi aperta, le sopracciglia leggermente alzate e gli occhi che andavano da tutte le parti e da nessuna in particolare. Cosa aveva di sbagliato?

Cuore di lattaWhere stories live. Discover now