21. Oggi sei a digiuno, Amanda

26K 1.1K 1.7K
                                    

«Non è morta, vero?» ciò che arriva alle mie orecchie e molto ovattato e confuso, così provo ad aprire gli occhi, ma le palpebre sono troppo pesanti.

Sono morta?

«Genelle, non dire cazzate!» la minaccia una voce maschile, dopodiché sento qualcosa scontrarsi contro la mia guancia, dandomi dei colpetti continui e leggeri.

Ma chi mi sta schiaffeggiando?

D'un tratto, sento l'aria riempirmi i polmoni, così spalanco gli occhi, ma presto li richiudo, per colpa della luce intensa che mi offusca la vista.

«Aia» mi lamento, portandomi una mano sulla fronte, per massaggiarla con cura.

Mi sta scoppiando la testa.
Sento come se un rinoceronte mi fosse passato sopra.

«Finalmente ti sei svegliata» riconosco immediatamente la voce di Ginni, infatti la sua chioma nera mi appare davanti agli occhi.

Si piega sul mio corpo, facendomi notare solo ora che sono sdraiata, ma non so di preciso dove.

Ma che è successo?

«Dove sono?» chiedo confusa, flettendo i muscoli del collo per alzare la testa e guardarmi attorno.

Tutto quello che vedo è una camera da letto, ben ordinata, ma a me sconosciuta.
Non faccio in tempo a sentire la risposta, che una figura slanciata e possente oltrepassa la soglia, facendomi seccare improvvisamente la gola.

È un angelo quello che vedo?
Okay, sono decisamente in... paradiso?
Nah... credo che l'inferno faccia più per me.

Scott saetta lo sguardo sul mio viso, accelerando il passo per venire nella mia direzione.
Si china sulle ginocchia, piantandole nel parquet scuro, che scricchiola sotto al suo peso.

«Stai bene?» domanda, ispezionando ogni lembo di pelle del mio viso, che sento stranamente appiccicoso.

Cazzo.
Ora ricordo tutto.

«La vecchia pazza!» esclamo, mettendomi a sedere con uno scatto, che però mi provoca un forte capogiro.

La base del mio collo pulsa e quando ci poso due dita, sussulto dal dolore.

«Sei scivolata e hai sbattuto la testa» sussurra Froy, che nemmeno mi ero accorta fosse nella stanza.

È appoggiato all'anta dell'armadio di fronte a me, intento ad osservarmi con quegli occhi nocciola.

Okay, ma... perché c'è Scott?

«Scott era di passaggio, così ti abbiamo portata a casa sua, dato che è proprio dietro l'angolo» continua Ginni, facendomi annuire debolmente.

«Stai meglio?» il riccio attira la mia attenzione, così mi focalizzo sul suo viso perfettamente fresco e armonioso.

Le labbra sono strette in una linea dura, che fa affluire il sangue nei lembi più carnosi, facendoli spiccare sotto alla luce artificiale della lampada.
Le ametiste luminose mi guardano con intensità, senza lasciarmi respirare nemmeno per un secondo, come se avessero paura di non trovarmi più lì.

«Grazie» mi ritrovo a dire, talmente piano che penso non lo abbiano sentito.

«Ti dispiace se ti fai portare a casa da lui? Devo scappare e Froy mi dà un passaggio» Ginni posa la mano magra sul mio braccio, così la guardo.

Cosa? Mi lasciano sola con... Scott?

Mando giù un cumulo di saliva, «Nessun problema» mento, rassicurandola con un sorriso appena accennato.

PATENTE E LIBRETTO, SIGNORINA.Where stories live. Discover now