29. We hold the key of the night

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Scott


Inspiro ed espiro numerose volte, socchiudendo gli occhi ad ogni soffio di vento che raccolgo fra le labbra.

Mi manca l'aria.

Il corpo bollente di Amanda si avvolge completamente al mio, come se avesse paura di cadere da un momento all'altro.
Sento i muscoli tesi delle sue gambe premere contro le mie dita callose, che involontariamente le graffiano la soffice pelle abbronzata.

Non ti lascio.

I suoi lunghi capelli mi solleticano il collo, saltellano da una parte all'altra, fermandosi di tanto in tanto su lembi di pelle scoperta, per poi riprendere il loro moto ondoso.
Sorrido, inspirando con gelosia il suo profumo dolce e pungente, quello che solo lei ha.
Affondo il naso sulla nuca bionda e mi sembra di toccare una nuvola di zucchero filato, impreziosita da punti di luce più chiari ed altri più ombreggiati.

Se potessi dipingerla, sono sicuro che non basterebbero i colori sulla tavolozza.
Sarebbero troppo pochi e comuni per Amanda, per la ragazza dagli occhi di sfumature color tramonto, dai capelli biondi come il sole d'inverno e i girasoli d'estate, dalle labbra rosse come mele mature e lingue di fuoco.

Lei è qualcosa di mai visto prima, qualcosa che ti lascia a bocca aperta non appena ci posi lo sguardo, qualcosa che hai paura di sfiorare perché temi possa cambiare.

Qualcosa che brami... che ti spezza il fiato nei polmoni, che ti prosciuga le notti e si impossessa dei sogni.

Chissà se è a conoscenza dell'uragano che produce.

Davanti a me, ora, riesco a vedere una figura leggendaria, che mi appare circondata da un'aura quasi invisibile, a tratti scintillante sotto la luce della luna.

Le clavicole spigolose... lo spazio sottile fra le labbra e la curva del naso... le grinze che si formano attorno agli occhi quando sorride... le vene impercettibili sotto la pelle candida dei polsi...

Bellissima.

La osservo con occhi lucidi, le corde vocali troppo gonfie per poter dire anche una sola parola, la testa piena di pensieri caotici.

Mi ha fottuto il cervello.

È seduta sulle mie ginocchia e mi guarda come una bambina, con quegli occhi grandi ed ammalianti, che con un solo sguardo sono in grado di strapparti l'anima.
I nostri respiri si fondono, contribuendo ad alimentare il fuoco che ci corrode le ossa, insinuando la passione fin dentro le vene.

L'ho voluta così tanto, che ora non riesco a far altro che ammirarla, sfiorarla come se si trattasse di porcellana preziosa.

Niente fretta.

Desidero che questa notte sia importante per entrambi, che percepiamo le stesse emozioni, che ci vogliamo per gli stessi sentimenti.

Amanda è così giusta da farmi quasi sentire sbagliato.

Lei è la perfezione, ma io riesco solo a vederla cosparsa di schegge dorate, quasi cristalline, che le conferiscono quell'aria malinconica, distaccata.

Vorrei poter risucchiare il buco nero che a volte le divora il petto, che le lascia un sorriso amaro sulle labbra inarcate con forza, che le copre gli occhi di una patina grigia, che le trasforma i colori vividi in ombre scure, che le fa incastrare spine affilate fra i pensieri.

PATENTE E LIBRETTO, SIGNORINA.Where stories live. Discover now