40. Nick: Noia

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Mi sentivo un po' solo.
Non mi ero mai accorto di essere così solo.

Normalmente non avevo bisogno di compagnia, stavo bene a leggere manga, disegnare scene interessanti o perdermi negli anime se non ero occupato con le missioni.

Ma per qualche motivo sentivo un vuoto nel petto che mi stava trascinando verso l'oblio.

Avevo la sensazione che il tempo passasse troppo in fretta e allo stesso momento troppo lentamente, ma il mio animo rimaneva bloccato, incapace di muoversi.

Ero annoiato e non avevo voglia di fare nulla. Più mi annoiavo, più mi impigrivo e sentivo quest'ansia mantellare le mie spalle che mi ricordava che c'erano molte cose da fare.

Ma non me la sentivo di fare alcunché. Qualsiasi cosa volessi fare era rimandabile e non urgente, ma si stavano accumulando.

Ah, mi sto deprimendo.

«Tiara, sposami» sentii dire.

Non ero più nemmeno stupito per quante volte glielo avevo sentito dire.

Guardai Ian inginocchiato davanti ad una Tiara annoiata quanto me ed entrambe le mani che prendevano le sue.

«Tre punti.» disse Tiara.

«Come! Meno dell'ultima volta?» esclamò il ragazzo.

«Se una cosa si fa ripetitiva non diventa più speciale e i punti diminuiscono» replicò lei.

Ci trovavamo tutti nel cortile sul retro della Marcey Academy.

I gemelli stavano giocando a tennis classico nel vano tentativo di attirare le attenzioni di Tiara.

Avevano detto che non ci avrebbero provato più con lei dopo aver perso la scommessa contro Ian, ma non  potevano veramente rinunciare.

Tiara non la smetteva di lamentarsi ed era per questo che mi stava trascinando in giro con lei, per avere qualcuno che la stesse ad ascoltare.

I gemelli Stark e Ian non si erano veramente iscritti alla Marcey e quindi non frequentavano nemmeno le lezioni, ma nessuno ci aveva fatto caso.

Una parte di me voleva essere polemico su questo punto, far notarlo ai superiori e impedire alla Squadra Gordon di gironzolare sperduti per un'Accademia per Élite piena di Popolani senza permesso.

Era disturbante.

Poi la parte troppo pigra di me voleva solo starsene tranquillo a dormire tutto il giorno e diventare un tutt'uno con il letto.

Vidi uno dei gemelli togliersi la maglia con nonchalance e rimanere a petto nudo.

Ma Tiara non lo stava guardando era troppo presa ad essere acida con Ian.

Noia.

«Tiara, non mi arrenderò. Se persino Nathan è riuscito a convincere Arianne che l'ha odiato da sempre, non c'è motivo perché io non ci riesca.» dichiarò Ian sorridendo.

«Ma Nathan è sexy» commentò la ragazza con un'espressione ovvia.

Inarcai un sopracciglio.

«Non fa che diventare sempre più sexy con il passare del tempo. Finché sei così sexy si può sorvolare su tutto quanto» affermò Tiara annuendo.

«Lo ammetto anche io è più sexy di me, ma se il suo carattere fosse come il suo aspetto sarebbe molto meno sexy. Se avesse il carattere di un angelo come il suo aspetto non ho dubbi sul mio indice maggiore di sex appeal. Solo a parlare di muscoli i miei sono più sviluppati»
Ian si mise in posa per flettere i bicipiti delle braccia e gonfiando visibilmente il braccio.
Fece danzare le sopracciglia ridicolmente con l'aggiunta di un occhiolino e disse:«Nathan è sciupato a confronto.»

Elements: RimastaWhere stories live. Discover now