28. Nick: Insegnante

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«Tu non mi insegni proprio niente. Non ho nulla da imparare.» dissi.

Il ritorno di Arianne e Cray aveva interrotto la nostra conversazione, ma non bastò a interrompere completamente le comunicazioni tra me e quella specie di pianta incolta.

«È un favore che mi ha chiesto Jase. Sarà solo finché restate qui.» provò a spiegarsi il Geminus della vegetazione.

«James si sbaglia. Non ho bisogno di te, lui basta e avanza, e qui so cavarmela da solo.» affermai fermamente. Non avevo alcuna intenzione di cedere.

«Io ti posso aiutare a controllare il tuo terzo elemento, cosa che Jase non può fare. Ho aiutato anche Zach e Opal in passato, lascia che ti spieghi come aprire le porte estreme ogni volta che vuoi.» insistette. Notai che aveva iniziato ad essere a disagio il quale mi fece sentire meglio.

«C'è già mio fratello per quello.» replicai cercando di suonare il più categorico possibile.

«Siamo elementi opposti, Nick, non è la stessa cosa.» rispose il diretto interessato.

Lo guardai male.

Stava dalla sua parte ora?
Come poteva averlo perdonato?

«E l'aria non ha nulla a che fare con questa sottospecie di vegetale» aggiunsi senza demordere.

«Che ti ha salvato la vita. Per favore Nick, non essere così scortese.» sospirò Eli.

Eli era stato invitato alla Base dall'autoproclamato Giustiziere della Notte e questo solo fatto mi aveva irritato in modo assurdo.

Eli sarebbe dovuto partire in luna di miele con Courtney, invece non aveva neanche rifiutato la richiesta di quella persona.

«Va tutto bene. Non mi aspettavo certo che gli piacessi» provò ad intervenire la causa di tutto con un certo nervoso imbarazzo.

«Sei troppo generoso con te stesso» gli dissi incrociando le braccia al petto e voltando la testa dall'altra parte.

«Nick...» Eli mormorò il mio nome esasperato.

«Sono qui solo per chiarire la situazione. Ne parlerò io con James, tu puoi tornartene dalla giungla dalla quale sei venuto» affermai senza neanche provare ad essere più cortese.

Non capitava mai che fossi scortese con qualcuno che fosse più grande di me.

Certo, con mio fratello non sentivo il bisogno di mantenere l'immagine di educato ragazzo garbato e cordiale, ma normalmente rispettavo sempre chi avesse vissuto più di me.

Ma quell'uomo era tutta un'altra cosa.

Nox, o Giustiziere della Notte, era stato il simbolo e immagine della libertà per gli Imperium e tutte le persone che vivevano nell'ombra segreta del mondo creato dall'Element.

All'epoca era una leggenda; una speranza per chi soffrisse per colpa delle due organizzazioni.

La sua sola esistenza e il suo solo nome rappresentavano una possibilità, una via di fuga per chi non ce la facesse più.

All'epoca era vietato agli Imperium di avere contatti con i Popolani se non necessario, a maggior ragione per Iniziati e Senior. Ci voleva un'autorizzazione specifica che comportava vari sacrifici per permettere loro di incontrare membri della famiglia non Imperium. Era una questione di sicurezza, una sorta di segreto professionale.

Per questo mio fratello aveva sacrificato molto di sé solo per potermi vedere.

All'epoca non lo capivo, non sapevo che fosse stato venduto da nostro padre ad un'organizzazione segreta.

Elements: RimastaWhere stories live. Discover now