5. CLAUSTROFOBIA

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Ignorarlo.

Avrei seguito il consiglio di Amina e avrei ignorato Riva fino alla fine dei giorni. Amen. Così si sarebbe stancato di me e sarebbe passato alla prossima preda. Già. Avrei fatto proprio così.

Durante la successiva settimana, piena di compiti e verifiche tra l'altro, ebbi modo di ritornare alla mia solitudine abituale visti gli impegni di tutti, e a comporre la mia musica. Tiziano mi diede una mano aggiungendo delle note e registrando il motivetto composto da noi due nel suo studio di registrazione privato, donato da suo padre, zio Steven. Non era affatto male, anche se ci sarebbe proprio avuto bisogno di un batterista vero per rendere il tutto più reale.

«Lo troveremo, Marzia. Vedrai. In ogni caso ho ancora il numero di Shawn Mendes, ci sentiamo ancora anche dopo questi anni. Non dimenticherò mai quella serata in cui mi insegnò dei trucchetti del mestiere. Lui potrebbe aiutarci nel caso» disse Tiziano pensando a una soluzione.

«E un vocalist sarebbe proprio il massimo. Io proverò a scrivere delle frasi su questo motivetto, magari potrà venire fuori un bel pezzo di alternative rock» aggiunsi.

«Già. Pian piano vedrai che potremo realizzare questo nostro sogno, cuginetta. Ma ora... Dalila, la tua amichetta...» provò a dire per poi fermarsi.

«Ti piace. Ho capito. E tu piaci a lei. È palese».

«Uhm? Ehm... dici che le piaccio? Sembra che abbassi sempre lo sguardo quando provo a guardarla e devia sempre l'attenzione da me...» disse confuso.

«Non ne capisco molto di attrazione, Tiziano, ma da quello che ho capito dal comportamento umano e da ciò che Amina mi ha insegnato, un essere umano etero di sesso femminile quando è attratto da un essere umano di sesso maschile tende a esprimere strani comportamenti quale il deviare lo sguardo dal forte senso di imbarazzo e abbassare lo sguardo quando è sotto attenta osservazione dell'essere umano maschile stesso di cui è irresistibilmente attratto l'essere umano di sesso femminile» spiegai cercando di essere il più chiara possibile.

Ci fu una pausa carica di confusione da parte sua. Poi si schiarì la voce e aprì bocca.

«Non so se sei la perfetta progenie di tuo padre o se te la fai troppo con Amina. Nel dubbio direi che sei la perfetta fusione di entrambi».

«Lo devo prendere come un complimento?».

Fece spallucce. «Dici che sono troppo grande per lei? La potrei spaventare?».

«Dipende da dove vuoi arrivare. Solitamente un essere umano etero di sesso femminile è irresistibilmente attratto da un essere umano di sesso maschile più grande di esso. Visto che tu, la parte maschile, hai ventuno anni, e lei, la parte femminile, ne ha sedici, direi che cinque anni sono accettabili, anche se per legge, se non stai attento, potresti incorrere in sanzioni non di piacevole gusto. In parole povere: attento a dove metti le mani o qualcos'altro con lei se davvero hai intenzione di corteggiarla» conclusi soddisfatta di me.

«A volte mi fai paura, Marzia Valente» mormorò.

«La paura non è che un'emozione negativa prodotta dall'inconscio. Non devi avere paura di me. Sono innocua per la maggior parte del tempo».

«E che mi dici di quel Riva? Ti ha dato più problemi? Zio Marco continua a chiedermelo, ma non so cosa rispondergli».

«Riva? Non conosco alcun Riva. L'unica Riva che conosco è Gloria» feci spallucce. Lui rise divertito.

«Quella ragazzina credo abbia una cotta per me. Mi sorride continuamente quando esce fuori scuola e arrossisce quando ricambio» confessò.

«Ma ti piace Dalila».

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