31. ETICHETTATA

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Ebbene, quella mattina, mentre ero in macchina col mio autista in direzione della scuola, ricevetti una chiamata da parte di Maria Grazia. Non ero mica in ritardo?

«Sì?» risposi sbadigliando.

«Ehm... dove ti trovi, cara Marzia?» chiese vaga.

«Sono quasi arrivata a scuola. Hai bisogno che ti venga a prendere?» provai a indovinare il motivo della sua chiamata.

«Ehm... no. Sicura di stare bene? Potresti passare un altro giorno a casa e riposarti un altro po'» mi consigliò sempre con quello strano tono di voce.

«Mi sento meravigliosamente bene. Sarebbe uno spreco rimanere a casa e perdermi un altro giorno di lezioni» spiegai calma.

«Potremmo marinare tutte la scuola per una volta! Che ne dici se andassimo a vedere il nuovo negozio che hanno aperto in centro? Aspettaci fuori scuola e ti raggiungiamo!» tentò ancora.

«Non posso marinare la scuola. Già è un male che abbia messo mio padre sotto i riflettori a causa di quella storia. Se mi beccano per le strade di Milano sarà la fine» le dissi.

«Ah. Magari possiamo andare da qualche altra parte di isolato dove possiamo divertirci tutte assieme?» tentò per l'ennesima volta.

«Non mi interessa fare un'orgia con voi, ragazze. Comunque sono arrivata» la informai scherzosa.

«Non è quello che intendevo! Non ti avvicinare alla scuola!» mi ordinò. Ma che-

«Mi dici che succede, Maria Grazia? È un'ora che tenti di non farmi entrare a scuola» mi misi in allerta.

«Ma tranquilla- ehi!!! Venere, dammi quel telefono-» fece per dire quando la voce di Venere comparì al telefono. «Se vuoi entrare, cara Marzia, sappi che non ti piacerà ciò che vedrai e sentirai» mi avvisò.

«E perché?».

«Quel video è arrivato ovunque, te lo sei scordato?».

«Ah».

«Esattamente. Quindi calma e sangue freddo. Fa un respiro profondo ed entra. In alternativa, non ti avvicinare proprio, fai dietro front e tornatene a casa. Ci penseremo noi a ripulire il tutto» mi consigliò.

«Ripulire il tutto? Oddio, cosa succede?» chiesi scendendo dalla macchina e avviandomi verso la scuola alla velocità della luce.

«Suppongo che tu non ascolti mai i consigli. Non farci dire "te l'avevamo detto"» concluse la chiamata con quelle parole.

Con quattro falcate fui dentro la scuola e, abbassando il mio telefono dall'orecchio, venni a incontrarmi con una scena di pessimo gusto. Tutti gli studenti erano radunati nella hall e si voltarono verso di me quando mi videro entrare. L'intero atrio era tappezzato di cartelloni con su scritto: "MARZIA VALENTE LA PROSTITUTA", "MARZIA, LA CAGNA IN CALORE", "A MARZIA VALENTE PIACE FARLO OVUNQUE" e tanto altro. Rimasi a fissare quelle pareti per un tempo indefinito senza sapere come reagire, fino a che tutti iniziarono ad avvicinarsi a me chiedendomi cose assurde.

«Ehi, Valente, lo fai a pagamento o anche gratis?».

«Ti aspetto nei bagni della scuola!».

«Scommetto che ti piace farlo in diversi modi...».

«Chi è quello che ha avuto il coraggio di stare con un maschiaccio come te?!».

«Giriamo un filmino insieme?».

«E chi se lo aspettava da una come te? Avrai mille doti nascoste...».

«Mordi anche a letto?».

My Schoolmate - Il Mio Compagno Di Scuola ✔️Where stories live. Discover now