14. LA NATIONAL GALLERY

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Dopo il pranzo che fu svolto interamente a sacco seduti a Leicester Square visto che ognuno optò per qualcosa di diverso — fortuna che non pioveva anche se era annuvolato e faceva un freddo bestiale — tra sguardi assassini tra Riva ed Elia e le stupide frecciatine di Tamara, si fece quasi ora di raggiungere le Prof a Piccadilly. Siccome c'era suo fratello in vista, Gloria non poté avvicinarsi a Tiziano che invece ne approfittò per stare sempre accanto a Dalila, cosa che non passò inosservata alla dolce Gloria che sembrava leggermente triste.

Mentre ci avviavamo verso l'altra piazza, Elia mi si avvicinò.

«Allora, cosa ti piace fare nel tempo libero?» chiese di punto in bianco.

«Stare da sola» risposi. Lui rise.

«Ti adoro quando fai così» disse divertito. Mi girai a guardarlo perplessa, ma fu un errore, perché era così carino che imbarazzava. Mi voltai di nuovo per guardare la strada davanti a me.

«Mi adori per essere antipatica. Wow» risposi sarcastica.

«Sei tu che credi di essere antipatica. Non lo sei in realtà. Hai solo un carattere singolare che bisogna saper apprezzare» spiegò. Ugh, mannaggia a lui e alla sua perfezione cosmica!

«Non credo di essere antipatica. Me l'hanno espressamente detto» gli feci notare ricordando le parole che mi aveva detto Riva qualche tempo prima.

«Allora non ti sanno apprezzare. Lascia fare a chi può capirti».

«E tu credi di potermi capire?» gli chiesi guardandolo per un attimo. Lui sorrise dolcemente.

«Se non mi lasci provare non potrò mai saperlo» fece spallucce. Ahia. E che devo rispondergli ora? È bravo, dolce, bello, simpatico, solare... è perfetto così com'è, ma... lasciare che provi a conoscermi? Sarebbe saggio? Forse sì, d'altronde non ho alcun impedimento, ma... al momento non me la sento.

«Mmh... ci penserò...» mormorai nel momento in cui arrivammo dalle due Prof. Mi sentivo alquanto irrequieta, e lo capii quando notai che dietro di noi c'era stato Riva con Tamara per tutto il tempo, i suoi occhi che bruciavano su di me.

«Che vuoi?» sbottai infastidita dal suo sguardo magnetico.

Non rispose, bensì strinse lo sguardo. Fortuna che la Prof Cristiano iniziò a parlare dopo aver controllato che tutti gli studenti fossero presenti.

«Il nostro primo stop sarà alla National Gallery, almeno saremo al coperto e potremo godere con calma di tutte le opere artistiche rappresentate. Voglio che prendiate appunti sulle opere che avete amato di più e su cosa vi hanno trasmesso. Visto che non è molto lontano da qui ci avvieremo a piedi. Gli ingressi nei musei sono solitamente gratis qui nel Regno Unito, ma un'offerta a piacere è sempre accetta. Potete usare sia gli euro che una carta di debito o credito per fare ciò, quindi a voi la scelta. Let's go!» spiegò facendoci poi segno con la mano di seguirla.

«Ehi, ragazza» Venere mi si avvicinò mettendosi sotto braccio e sussurrandomi a un orecchio. «Quell'Elia sembra starti appiccicato, eh?».

Feci spallucce.

«Non negarlo. Il problema è che intravedo un pizzico di gelosia nel bel Gabriel... Si è ammutolito e guarda male sia te che l'altro» continuò intrigata.

«Gelosia di cosa? Io e lui a stento ci sopportiamo. Inoltre lui ha la ragazza. Stai solo sognando a occhi aperti» le feci notare.

«Tamara è la sua ragazza temporanea e lo sai. La tradisce continuamente e a lei sembra star bene così» sottolineò. Effettivamente trovavamo Riva a baciare sempre ragazze diverse in angoli remoti della scuola nonostante facesse coppia fissa con la Tamara.

My Schoolmate - Il Mio Compagno Di Scuola ✔️Where stories live. Discover now