34. IL FURTO

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Passai il resto della notte con un'ansia terribile e con un'angoscia dentro che mi faceva indebolire. Non mi aspettavo che tutto sarebbe dovuto succedere in così breve tempo, senza che neanche riuscissi a realizzare. Quando mi alzai per andare a scuola avevo una cera per niente buona. Sembravo essere diventata uno zombie. Restai a fissarmi allo specchio per molto tempo prima di decidere che la scuola non sarebbe stata un'opzione quella mattina.

«Tesoro?» la voce della mamma si fece strada nella mia camera.

«Uh?» la guardai confusa.

«Stai... bene?» mi si avvicinò preoccupata, forse notando la stanchezza sul mio volto.

Deglutii abbassando la testa. Avevo paura che mi leggesse dentro come solo lei sapeva fare. Quello era anche il motivo per cui avevo evitato la sua compagnia in quegli ultimi mesi. Un po' era stata molto impegnata in clinica e un po' l'avevo evitata io.

«Marzia?» mi chiamò ancora più preoccupata, fino a quando non prese il mio viso tra le sue mani e lo alzò in sua direzione. «Me ne vuoi parlare?» chiese infine.

«Io...» provai a dire senza riuscire ad argomentare nulla. Infine abbassai lo sguardo amareggiata.

«Mi preoccupi, amore mio» sussurrò lei a stento.

«Mamma... se tu avessi un'amica in difficoltà, ma non una semplice difficoltà, bensì una questione di vita o di morte, faresti di tutto per aiutarla?» le chiesi con voce tremante e guardandola in fervente attesa di una risposta. Lei mi fissò amorevolmente per poi sorridere di poco.

«Certo che lo farei. L'ho già fatto in passato. Non sarebbe da noi Valente abbandonare qualcuno in difficoltà» spiegò guardando in un punto alle mie spalle, come a ricordare il suo passato. Certo, la mamma si era letteralmente sacrificata andando nelle mani di un mostro pur di salvare zia Claudia, una persona che in realtà neanche conosceva.

«E lo faresti anche se sapessi che gli altri soffrirebbero a causa del tuo gesto?» provai stavolta a chiederle.

«Ogni azione che facciamo porta a delle conseguenze, tesoro mio, a volte buone altre volte cattive. Le mie scelte spesse volte hanno fatto soffrire ad esempio tuo padre, ma sono state scelte prese per un bene maggiore, quindi la ricompensa superava di gran lunga la sofferenza che avrei causato» disse calma. Nel suo caso aveva fatto soffrire molto papà, magari fino alla pazzia, ma la ricompensa che aveva ricevuto era stata la liberazione di zia Claudia e non solo. Quindi, nonostante tutto, il bene che derivava da quel sacrificio superava la pena che causava. «Quindi bisogna valutare se vale la pena sacrificare qualcosa di importante per il bene di un'altra persona. La scelta che si prende causerà più bene o più male? Quella scelta salverà la vita di una persona? Porterà danni irrimediabili? Ogni decisione nella vita va ponderata senza prendere scelte avventate. Non prendere troppo esempio da me che sono sempre avventata, anche se il mio intuito nelle scelte mi ha quasi sempre aiutata» continuò lei facendomi una carezza in viso e facendomi sorridere alla sua ultima affermazione.

«Uhm... non mi chiedi nello specifico perché ti ho fatto questa domanda?» le chiesi una volta ritornata con la mente ai miei pensieri. Lei mi fissò per qualche attimo.

«Non lo farò. Se vorrai dirmelo dovrai essere tu a volerlo. Se non vorrai, mi fiderò delle tue azioni. La mamma si fida di te, capito?» afferrò il mio viso tra le sue delicate mani. Mi vennero le lacrime agli occhi.

«Grazie, mammina» riuscii a dire a stento. La mamma si fidava di me, credeva in me. L'avrei delusa? Forse sì e forse no. Forse si sarebbe semplicemente fidata delle mie azioni, buone o cattive che fossero.

«Per te ci sono sempre» disse dandomi un ultimo abbraccio prima di uscire dalla mia stanza.

Rimasi per qualche attimo a riflettere sulle parole della mamma. La scelta che avrei molto probabilmente preso avrebbe causato più bene o più male? Forse più bene, d'altronde avrei garantito la salvezza di Gloria. Avrebbe portato a danni irrimediabili? Danni economici sicuramente visto che avremmo perso tantissimi soldi, ma irrimediabili no. Papà aveva un incasso mensile stratosferico. Quella scelta avrebbe salvato la vita di una persona? Sì, senza ombra di dubbio. Sarei diventata una traditrice, ma per un bene maggiore.

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