40. PETALI BIANCHI

1.4K 93 49
                                    

Sapere delle gravi condizioni di Gloria fu come un fulmine a ciel sereno. Per un attimo tutto ciò che mi era capitato sembrò passare in secondo piano. Non poteva essere grave, proprio non poteva. Era stata colpa mia? Aveva creduto che avessi fatto arrestare suo fratello di proposito per incastrarlo e questo le aveva causato un colpo al cuore? Non potevo credere a quella possibilità.

«Sei ancora in linea, Marzia?» Davide risvegliò i miei sensi dopo che mi ero assentata con la mente.

«S-sì... è quello che penso che sia? Il suo cuore ha ceduto?» gli chiesi tremante. Lui tirò un forte respiro carico di tensione.

«Purtroppo è così. Un trapianto d'urgenza sarebbe la cosa più adatta nel suo caso, ma al momento non sembrano esserci spiragli di luce al riguardo. In più, dicono che nel suo stato attuale non ce la potrebbe fare a superare un intervento di quella portata» spiegò. Mi si riempirono gli occhi di lacrime.

«R-Riva è lì da lei?» provai a chiedergli.

«Gabriel lo ha saputo non appena siamo arrivati a casa la scorsa notte. Già lo sapevo, ma non ho voluto preoccuparlo mentre eravamo alla ricerca di te. Non avrebbe retto».

«Sei uno stupido! Certo che dovevi dirglielo! Non era importante che lui venisse a cercarmi! Per lui Gloria è più importante di qualsiasi altra cosa e meritava di saperlo fin da subito!» mi alterai, al che vidi i miei genitori avvicinarsi. Feci loro segno che potevano sedersi di nuovo.

«Lo stai facendo ancora, Marzia» affermò.

«Cosa?!».

«Stai di nuovo mettendo te stessa in secondo piano per il bene altrui, nonostante sia stato proprio Gabriel la primaria causa degli eventi che ti hanno travolto».

«N-non è vero...» mormorai.

«Se Gabriel non legherà permanentemente la sua vita alla tua dopo tutto questo, vuol dire che è solo un perdente. Spero capisca finalmente che ragazza fantastica ha avuto al suo fianco» disse sommesso.

«Non capisco di che parli» cercai di trovare una scappatoia a quella conversazione cui non ero pronta a intraprendere. «Mi mandi la posizione dell'ospedale con tutti i dettagli su come trovare il piano in cui è ricoverata Gloria?» cambiai argomento.

«Marzia, non dovresti stressarti-»

«Non sto chiedendo il permesso a te, Davide. Mandami quel messaggio e... grazie per avermi avvisata. Come dicevi, non ti avrei perdonato se non me l'avessi detto» dissi quelle ultime parole prima di riagganciare.

La mamma mi si avvicinò subito preoccupata, seguita poi da papà.

«Uhm... si tratta di Gloria. È in terapia intensiva ed è... molto grave» feci loro sapere mentre le lacrime riuscirono a scendere definitivamente giù. La mamma si poggiò le mani alla bocca, mentre papà sembrò rimanere di stucco. Poi si avvicinò per abbracciarmi.

«Vuoi che ti porta da lei?» chiese mentre ero ancora tra le sue braccia. Mi spostai di poco per guardarlo negli occhi.

«Lo faresti? Mi accompagneresti lì?».

«Certo. Quella ragazzina ha bisogno di tutto il sostegno possibile».

«Marco...» la mamma lo chiamò, al che lui si voltò a guardarla. «Non credi sia meglio per Marzia riposare un altro po' in modo da riprendere le forze?».

Lui sembrò rifletterci su.

«Tu rimarresti a casa se fossi in lei?» le chiese.

«Uhm... no, non lo farei».

«Tale madre, tale figlia, non credi?».

«Già. Allora vengo anche io con voi. La madre di quella piccola deve sentirsi a pezzi. Andrò a confortarla» disse lei correndo a prepararsi velocemente.

My Schoolmate - Il Mio Compagno Di Scuola ✔️Where stories live. Discover now