18. LUNGO IL TAMIGI

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Gli ultimi giorni della gita scolastica erano stati un po' confusi da parte mia. Avevamo visitato altri posti come il Windsor Castle e parte di Buckingham Palace, così come il British Museum con tutti i suoi tesori storici. La Prof Cristiano era al settimo cielo e trasmise il suo entusiasmo all'intero gruppo, ma io non riuscii più a godermi la gita come avrei voluto. I momenti passati sulla ruota panoramica mi si ripetevano in loop nella mente, e non riuscivo a provare disgusto. Volevo, ma non ci riuscivo. Era stato qualcosa di strano e nuovo. Ero stata fortunata per il fatto che anche Riva sembrasse volermi evitare, quindi non c'era più stato modo di parlargli.

Arrivammo quindi alla sera prima della partenza quando decidemmo di visitare lo Sky Garden, uno dei giardini pubblici che si trovava all'ultimo piano di un grattacielo che affacciava su tutta Londra. Avevamo visitato di certo Hyde Park e Green Park, molto belli a mio parere, ma lo Sky Garden aveva un fascino particolare. C'era una varietà di piante diverse e particolari, ma ciò che rendeva il posto magico era il panorama che si godeva a ogni angolo di quel posto. La veduta migliore era sul Tamigi, con il Tower Bridge e tutti gli altri ponti. Anche dall'altro lato si godeva di una bella veduta sulla parte moderna di Londra e i suoi grattacieli nell'area finanziaria della città.

Molti si fermarono a bere qualcosa al bar situato proprio lì, mentre io decisi di rimanere a godermi la veduta di una Londra di notte. Anche Tiziano e Dalila sembravano essere dello stesso parere, infatti li vidi fermi più in là un po' troppo vicini. Decisi a quel punto di dar loro della privacy quando ad avvicinarsi a me fu Elia.

«Ehi...».

«Ehi...» risposi allo stesso modo non sapendo cosa dire.

«Ti ho vista pensierosa in questi ultimi giorni... e scostante. Va tutto bene?» chiese preoccupato. Va benissimo. Ho solo baciato Riva dopo essere venuta a un appuntamento con te.

«Perché non dovrebbe?» chiesi invece.

«Mi stai evitando. Mi sbaglio?» andò dritto al punto. Dimenticavo: non stavo evitando solo Riva, ma anche Elia.

«Non saprei. Sono confusa» mormorai non sapendo che altro dire.

«Ho corso troppo con te? Ti senti messa alle strette? Non voglio che sia così tra noi» disse serio.

«No... lo sai che sono complicata e che ho bisogno dei miei tempi. Non prenderla sul personale... è solo che voglio prenderla come va, senza accelerare niente. Non so se comprendi» gli spiegai facendomi coraggio.

«È quel Riva che ti confonde?» chiese di punto in bianco. Lo guardai perplessa.

«Che c'entra lui?».

«Perché nonostante abbia una ragazza sembra che i suoi occhi siano attratti da te. Anche noi ragazzi capiamo certe cose» spiegò.

«Non m'importa nulla di Riva» affermai con un po' troppa velocità.

«Non cadere nella sua trappola, Marzia. Fa così con tutte le ragazze, ne ho le prove. Una volta che sarai sulla sua lista, ti scarterà come ha fatto con le altre prima di te. Quelli come lui non ti meritano» disse con tono di avvertimento. La cosa mi infastidì un po'.

«Non sono stupida, Elia. Dovresti saperlo».

«Se ti considerassi stupida non sarei qui a farti la corte» confessò schietto. Ugh, così mi confonde ancora di più...

«Andiamoci con calma, ok? Non... non voglio chiuderti le porte, anche perché sei un bravo ragazzo e... e mi piaci. Non lo dico giusto per. È la verità. Ma... ma ti chiedo di rispettare i miei tempi. Credi di poterlo fare?» gli chiesi senza che potessi fermarmi. Gli avevo detto che mi piaceva? Già, Marzia, lo hai fatto perché è vero. Elia ti piace perché è dolce, bravo e sa sempre cosa dire. Dagliela una possibilità...

My Schoolmate - Il Mio Compagno Di Scuola ✔️Where stories live. Discover now