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Quella notte la mamma mi raccontò solo che dopo la discussione che avevamo avuto in auto io e papà, avevano deciso di fare qualcosa per Jason. Mi aveva ripetuto per almeno dieci volte che non fossero affatto d'accordo con il suo modo di difendermi, ma non era giusto che lui se ne stesse in una cella e Tariq a piede libero.
La mattina seguente svelai la verità a Jason e lui, più di me, rimase di stucco per qualche secondo. Credeva che fosse stato Clark a pagare la cauzione e non si sarebbe mai aspettato un gesto del genere da mio padre.

«Notizia del giorno!» spalancò le braccia Jake, avvicinandosi a me e Jas appoggiati al mio armadietto.
«Che cosa vuoi?» sbuffò Jas.
«Rosa mi ha detto che Aidan torna a casa.» disse entusiasta.
«Davvero?» squittì Jas incredulo.
«Sì, me l'ha detto prima di uscire.» annuì il fratello.
«Be' è una bella notizia.» sorrisi verso Jason, un po' titubante.
«Non ha senso.» disse improvvisamente continuando per il corridoio.
«Cosa non ha senso?»
«Perché ora? Negli ultimi quattro anni non è tornato nemmeno per il giorno del Ringraziamento o per Natale.» affermò pensieroso.
«Forse è stanco di stare laggiù.» feci spallucce.
«Non lo so, da quando Rosa mi è venuta a tirare fuori dal carcere non è più stato lo stesso, sembra sempre avvolta in un fascio di nervi, forse l'ha chiamato lei.» osservò.
«Forse, comunque non credo sia una cattiva notizia, no?»
«No, infatti.» accennò un sorriso forzato.

Passammo davanti ad Asher e Megan. Impiegai tutta la forza che avevo in corpo per non rivolgere la mia attenzione verso di loro, ma era impossibile ignorarli completamente, soprattutto quando lui aveva gli occhi fissi su di me. Era appoggiato all'armadietto con la schiena e Megan, fra le sue braccia, giocherellava con i suoi capelli.
Schiarii la voce per scacciare la fastidiosa irritazione.
«Perché non vi parlate più?» domandò di punto in bianco Jas.
«Come?»
«Perché tu e mio fratello improvvisamente non vi rivolgete più la parola?» ripeté.
«Magari non abbiamo molto da dirci.» feci spallucce.
«Sì, certo, poi ogni volta che vi incontrate per questo corridoio vi guardate come se vi steste strappando i vestiti.»
«Jason!» squittii imbarazzata.
«Non è così? Ho avuto l'impressione sbagliata?» domandò.
«Sì, hai avuto l'impressione sbagliata.» affermai convinta «Devi smetterla con questa cosa. Gli ho fatto da baby-sitter, ha sedici anni appena e io ne ho diciotto.»
«La centesima volta che lo ripeti, la prima in cui non ci credi più nemmeno tu a questa scusa.» sorrise.
Sospirai.

Ci avvicinammo al suo armadietto ed io iniziai a sorridere.
Quando lo aprì per prendere i libri, sbucarono alcuni palloncini e dei coriandoli.
«Jason Peters Harrison» ammiccai divertita. Gli altri studenti nel corridoio si fermarono per osservare la scena.
Jas trattenne un sorriso, per fare la parte del sorpreso, anche se sapeva già saremmo andati insieme.
«Vuoi venire al ballo dell'ultimo anno con me?» chiesi mostrandogli un cartello che sfilai dallo zainetto.
Lui portò una mano sul cuore e assunse un'espressione teatrale.
«Sono lusingato, davvero.» annuì «Certo che ci vengo con te!»
Mi attirò a sé abbracciandomi forte. Le persone attorno a noi ci acclamarono.
«Lo so che è solo una trovata pubblicitaria per convincere la gente a votare il tuo tema femminista per il ballo.» bisbigliò divertito al mio orecchio.
«Sei molto utile come migliore amico.» dissi ironica.
«La prossima volta per fare la tua puttana voglio almeno 20$.» sorrise.
Scoppiai a ridere divertita.

La mamma quel pomeriggio si accomodò sul mio letto.
«Ehi.» poggiò una mano sulla mia schiena.
«Ehi.» chiusi il libro e sfilai gli occhiali.
«Che ne dici di andare a fare un giro per negozi?» domandò «So che la decisione che abbiamo preso sulla tua punizione è un po' pesante, non abbiamo nemmeno festeggiato la notizia del test attitudinale.»
«Quale punizione pesante?» domandai «Quella per cui mi impedite di vedere l'unico amico che ho, nonostante lo abbiate fatto uscire dal carcere? Raya posso vederla oppure essendo la sorella di Tariq devo escludere anche lei?»
Nonostante avessero fatto quell'enorme passo di riconoscenza nei confronti di Jas, papà non mi permetteva di vederli. Continuava a sostenere che quei comportamenti fossero sbagliati e frequentarli inevitabilmente mi avrebbe trascinato nella loro rete.
«Angelica.» sospirò la mamma dolcemente.
Abbassai gli occhi.
«Non protesto, se devo stare in casa mi sta bene, ma non posso fare a meno di dirvi che avete preso una decisione avventata. Lo avete visto anche voi che gli Harrison non sono quello per cui si mostrano. Sono dei ragazzi che hanno perso la loro madre e fanno di tutto per colmare quel vuoto combinando disastri. Quando c'era Shailene era lei ad occuparsi delle loro marachelle e forse tentano solo di attirare l'attenzione per colmare quel vuoto.» dissi «Non avrei mai potuto essere amica di persone violente e aggressive.»

Unconditionally mine || Saga HarrisonWhere stories live. Discover now