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Prendo il tovagliolo e pulisco il danno che ho appena fatto prima che mamma se ne accorga.

"L'hai combinata grossa" ride Carol al mio fianco.

"Spero non si accorga che sono stata io a rovinare con del buon vino la sua tovaglia preferita" ammetto guardando mia madre impegnata in una conversazione con Zia Sofia.

La cena era quasi finita e io non vedevo lora di potermene andare via.

Odiavo fare cene con mille parenti, mi piacevano le cose più intime, tranquille, raffinate e non pacchianate del genere in cui l'unica cosa che regnava era il casino.

"Con Lando? Avete risolto?" Chiede Car.

Abbasso lo sguardo sentendo gli occhi pizzicare e il cuore ardere di dolore.

Faceva ancora un pochino male.

Leggermente.

La mia storia con l'Inglese era finita prima del previsto e non riuscivo a comprenderne a pieno il motivo.

Forse ci saremmo rincontrati;
di sicuro lo avremmo fatto il prossimo anno, nei paddock.

Forse saremmo stati più maturi e meno ragazzini, o bambini come sosteneva lui.

Forse avremmo continuato ad amarci, da lontano, in silenzio, come fanno i grandi.

Forse ci saremmo odiati e basta.

Oppure un giorno avremmo potuto urlare a gran voce l'amore che proviamo l'uno per l'altro e che i fan ci hanno negato di provare alla tenera età di 19 e 22 anni.

Chi lo poteva sapere?

In ogni caso rimaneva il fatto che io e lui non stavamo più insieme e ora il mondo faceva schifo sì, ma la vita un pochino di più.

"Non lo vedo o sento da Abu Dhabi" sorrido debolmente ricacciando indietro le lacrime e alzando lo sguardo.

Non gli avrei lasciato rovinare qualsiasi momento della mia vita anche da lontano.

-

Strizzo gli occhi per il dolore e faccio scivolare una lacrima lungo la gauncia per poi scacciarla con una mano.

"Avevi detto che non avrebbe fatto male" dico mordendomi poi il labbro inferiore.

"Ti sei fidata di me anche se non ho mai fatto un tatuaggio" ride Nicolas.

Faccio per parlare ma il fiato mi si blocca in gola.

Ai ai ai.

"Ti faccio tatuare le palle la prossima volta" ribatto.

"Non ti sto facendo tatuare la vagina, abbi un po' di rispetto per me" ammette il mio amico riportandomi alla realtà e facendomi spalancare gli occhi.

"Nico" lo riprendo mentre il tatuatore ride sotto i baffi.

Il mio era solo un modo di dire.

Nic ride e io non posso fare a meno che chiudere di nuovo gli occhi per il dolore.

-

Mi sdraio sul letto con la schiena a pezzi e prendo il libro di fisica tra le mani, leggo un paragrafo e ripeto ciò che ho capito, poi lo rileggo per capire cosa ho dimenticato di dire e infine ripeto di nuovo.

Il cellulare squilla ma lo ignoro.

Devo studiare.

In un paio di ore studio ciò che mi manca per la verifica di domani.

Sono pronta.

Lascio il cellulare in carica senza ricordami degli squilli di prima e scendo di sotto.

"Ei cucciola, vuoi una tisana?" domanda mamma appena mi vede.

Rush To LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora