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Abbraccio forte Mick mentre Thyago rimane alle mie spalle per sorreggermi.

Ero sotto effetto di tachipirina ma la mia temperatura corporea rimaneva di 37.9

"Devi darle tempo" sussurro stringendolo forte.

Non avevo ancora ben capito perché lui avesse fatto ciò che poi aveva fatto.

Non lo comprendevo.

Lui diceva di amarla e dai suoi occhi non potevo non notare quanta ragione avesse, poi, invece ripensavo che erano i fatti a contare realmente e che una persona può parlare, inventarsi frasi lunghe ed articolate per coprire la sua farsa, ma gli occhi, quelli non mentono mai.

"Spero di rivederla" ammette staccandosi da me.

Lascio che anche i due ragazzi si salutino, poi Mick prende la valigia lasciando una carezza sulla testa di Heidi e infine posa la mano libera sulla maniglia.

Thyago gli apre il cancelletto.

"Buona fortuna per l'Arabia Saudita" sorrido "Ci vediamo in Australia" dico appoggiando la mia schiena al petto del mio ragazzo per sorreggermi.

"Ha convinto anche me a venire quindi ci sarò anche io" esclama T alle mie spalle.

"Sono contento, sei simpatico" esordisce Mick.

Posa di nuovo la sua mano sulla maniglia, la tira verso il basso e io rimango con il fiato sospeso.

Fiato sospeso come il pugno della mia migliore amica.

Becca se ne stava lì a guardare Mick con il pugno alzato per aria pronta a bussare, ma come aveva passato il cancelletto?

"Rebecca" sussurra Mick lasciando cadere la giacca che teneva tra le mani.

"Mick" sussurra anche lei arrossendo.

"Ora ho capito perché vuoi che tornino insieme" dice Thy in modo che solo io possa sentirlo.

Ero ancora parecchio arrabbiata con Reb, ma ciò non significava che non volessi il suo bene.

"Cazzo saresti dovuta arrivare prima, tra pochissimo ho un volo" esclama Mick guardando l'ora.

Era già in ritardo, ma poco gli importava, dopo tutto il jet era suo e non sarebbe di certo partito senza la sua presenza.

"Posso accompagnarti in aeroporto" propone la ragazza.

"Però all'andata guidi tu" sbuffa Becca lanciandogli le chiavi.

Poi rivolge lo sguardo verso di me.

Con una espressione quasi malinconica fa per aprire bocca.

"Dovremmo parlare, io vorrei..." inizia ma la interrompo.

"Non ora, noi abbiamo tempo" alzo le spalle.

Ero rimasta ferita, ferita nel profondo, ma alla fine era Rebecca e io l'avrei perdonata per qualsiasi cosa.

Vedo i due ragazzi uscire e prima di chiudere la porta noto il sorriso di Mick.

Un sorriso vero.

Che mi ricordò parecchio quello di suo padre.

Quanto vorrei sapere come sta ora, se è ancora vivo e se vedendomi mi riconoscerebbe.

Probabilmente no.

Non mi riconosco nemmeno io.

"Mangi qualcosa?" mi chiede Thy sorreggendomi da dietro.

Scuoto la testa sentendo la febbre alzarsi nuovamente.

"Penso che andrò a letto, mi fa male qualsiasi cosa" cerco di stiracchiarmi sentendo però male persino alle costole.

Rush To LoveWhere stories live. Discover now