.32.

1.3K 38 10
                                    

Silverstone si era conclusa con un'ottima vittoria per Sainz e il mio cuore batteva sempre di più ogni volta che vedevo una rossa tagliare il traguardo prima di tutte le altre monoposto.

Dovevo sostenere la Mercedes perché mio padre e Lewis lavoravano lì; mi prendevo cura di Gasly nell'Alpha Tauri; mi piaceva guardare la Red Bull sfrecciare lungo il dritto e guadagnare posizioni; amavo il colore arancione con cui era stata colorata la McLaren eppure la Ferrari aveva sempre quel qualcosa in più.

Ero tornata in Italia, le cose andavano a gonfie vele tra me e Thyago, ma anche le mille ore di lavoro in cui mi ero ritrovata catapultata una volta finiti gli esami, erano qualcosa di favoloso.

Mi piaceva fare la modella, sfilare, posare per le foto, conoscere nuovi brand, sostenerli, farli crescere, era proprio pane per i miei denti.

Dopo anni di inutili studi potevo finalmente dire di aver trovato la mia strada anche se seguire anche tutti i weekend di gara non era di certo una passeggiata di salute per il mio corpo e la mia testa, che ogni tanto richiedevano una leggera pausa.

"Cosa preferisci?" mi chiede Thyago entrando nel mio studio di casa con due buste di carne.

"È indifferente scegli tu" gli sorrido.

Il ragazzo sbuffa.

Tra tutto mi dimenticavo sempre quanto fosse speciale questo ragazzo.

Appoggia la carne sulla scrivania di fianco ai miei fogli assicurandosi di non schiacciarli con il rivestimento umido di plastica.

Le sue mani gelide si posano sulle mie spalle scoperte facendomi sospirare dal sollievo.

"Che dici di staccarti un attimo da quel computer?" mi domanda massaggiandomi la schiena.

Chiudo gli occhi e mi rilasso sotto il suo tocco.

"Hai lavorato tutta la settimana, è sabato, spegni tutto e goditi un weekend a fare niente, io e te, i tuoi amici, tua madre, tuo fratello" afferma continuando a massaggiarmi.

La sua bocca si posa sul retro del mio collo e ci lascia un bacio.

Una leggerissima scossa lungo la spina dorsale.

Tra di noi le cose erano andate meglio, sì, ma non fino a quel punto, almeno non fino ad ora.

Ora potevamo superare quella linea sottile che lo avevo pregato di non sorpassare almeno fin quando non sarei stata pronta.

Lui mi aveva rispettato.

Mi aveva ascoltato.

Ora ero pronta.

Pronta era un parolone, dato che il viso di Lando era sempre bene impresso nella mia immaginazione.

Ma lui mi aveva detto che non avrei dovuto amarlo e io mi ero scusata.

Ci avevo provato, ancora e ancora, non ci ero riuscita, ma forse era arrivato il momento di mettere un punto a tutto.

Mi concentro sul mio ragazzo e lo faccio staccare da me solo per alzarmi e rivolgermi verso di lui.

Gli porto le braccia al collo e lo bacio.

Se avesse saputo che solo qualche istante prima avevo pensato a Norris se la sarebbe presa.

Ed ecco una cosa che era cambiata da Silverstone a questa parte.

Thyago, che era sempre stato un ragazzo dolce e poco scontroso, aveva iniziato ad odiare Norris e tutto il mondo che lo circondava.

Non riusciva a sentire il suo nome e nemmeno a vederlo in faccia, per questo non mi aveva più accompagnato ad alcun Gran Premio.

Che sia chiaro, non si era mai permesso di vietarmi qualcosa, sotto quell'aspetto rimaneva il ragazzo più rispettoso che io avessi mai conosciuto, però mi aveva fatto ben intendere quanto lo irritasse vedermi con il mio ex.

Rush To LoveWhere stories live. Discover now