.epilogo.

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"Anthoine mettiti quella maglietta o faremo tardi" dico infilando il cappellino della McLaren ad Abigail.

"Così piacerò a papà?" dice la bimba portandosi le treccine more sulle spalle.

"Piaci sempre a papà amore mio" le dico sorridendo.

La testa mi scoppia ma cerco di non darlo a vedere e Jacob che piange in sottofondo non aiuta per niente.

"Becca alza quel sedere dal letto in cui questa notte ho cercato di creare un'altro bambino con Lando e vai a prendere Jacob in braccio che urla da quando sei arrivata" sbuffo mettendomi le scarpe e guardando male la mia migliore amica.

La ragazza sbuffa e cammina verso il suo nipotino più piccolo.

Non la stavo obbligando, aveva deciso lei di venire in Bahrain e di darmi una mano con i bambini.

Eppure ero convinta che l'unico posto in ci non volesse essere fosse proprio qui.

Mi aveva riferito che da poco si sentiva con un ragazzo, Liam, lavorava nei box di mio padre e diceva di trovarsi davvero bene.

Presto avrei parlato con Toto di questo ragazzo, ma ora avevo 3 pesti da gestire.

"Mamma così sto bene?" mi chiede Anthoine attirando la mia attenzione.

Alzo lo sguardo e gli do una brevissima occhiata.

Tuta nera e maglietta arancione numero 4 firmata dal papà.

"Sei bellissimo amore" sorrido.

Erano passati 6 anni da quando il primo figlio mio e di Norris era nato.

Lando aveva continuato la sua carriera ed io mi ero ritrovata a dover affrontare di nuovo due gravidanze.

Abigail aveva 3 anni e Jacob aveva 4 mesi.

Avevo continuato a lavorare come modella e fortunatamente il mio fisico era cambiato davvero poco per le continue maternità.

Ciò mi aveva permesso di mantenere il mio lavoro, anche se adesso, con tre figli a cui badare non avevo tempo per le trasferte delle sfilate o dei set fotografici e mi dedicavo spesso alle riunioni, alle assunzioni, alle collaborazioni con i brand.

In questo modo avevo più tempo per i miei figli e per seguire Lando in tutto il mondo.

"Quando andiamo?" mi chiede Becca arrivando con Jake tra le braccia.

"Adesso" dico indicandole il passeggino in cui posizionare il bimbo piccolo.

"Anthoine prendi per mano tua sorella e andate con la zia Becky giù in auto, io vi raggiungo subito" sorrido ai miei figli.

Mi ero ritrovata velocemente in una realtà che non mi apparteneva.

Avevo 27 anni adesso e Lando qualcuno più di me, ci amavamo e nonostante parecchie persone avessero provato a dividerci, durante tutto l'arco della nostra relazione, noi eravamo qui.

Più forti e più solidi.

Spazzarci via ora sarebbe stato complicato, se non impossibile.

Lando aveva continuato a gareggiare in Formula Uno; si era spostato alla Williams per qualche anno e aveva sostituito Lewis in Mercedes per un po' di gare quando, la punta di cristallo di mio padre, Hamilton, aveva avuto un brutto incidente.

Quell'incidente mi aveva fatta spaventare talmente tanto da provocarmi un trauma, che mi aveva quasi fatto perdere Abigail, della quale ero incinta.

Fortunatamente però, non era stato niente di grave e la piccina era nata più sana di tutti i bambini nati in quel mese.

Rush To LoveWhere stories live. Discover now