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Becca corre verso di me con il capo chinato e una mano sul viso.

Si fionda tra le mie braccia e singhiozza.

Il weekend di Monza era appena cominciato e già non stava promettendo niente di buono.

Non sapevo ancora cosa fosse successo, era venerdì ed io avevo appena fatto il mio ingresso al paddock insieme al mio fidanzato e avevo visto la mia migliore amica correre tra le mie braccia.

"Ei cos'è successo?" le domando cauta mentre con una mano le accarezzo i capelli morbidi.

"Io lo odio, lo ammazzo" sbotta sulla mia spalla mentre continua a piangere.

Non ero abituata a vedere Rebecca così, quindi i suoi gesti, le sue azioni erano del tutto estranee a me.

Se prima navigavo nel vuoto ero più che certa che la ragione della sua tristezza avesse un nome e un cognome molto simili a quelli del figlio del campione mondale di 7 titoli di formula uno e no, non mi riferivo ad Hamilton.

"Che ha fatto?" chiedo mentre cammino in cerca del primo motorhome per nasconderla e non esporla in modo diretto ai giornali mentre la stringo tra le mie braccia.

Thyago mi guarda con disppunto quando vede che il mio corpo punta l'edificio arancione della McLaren.

Lo guardo male e lo invito a seguirci in silenzio, ora Becca aveva bisogno di un posto tranquillo e il centro del paddock non era l'ambiente ideale.

Entro nell'edificio riconoscendo due ragazze con cui avevo parlato lo scorso anno.

Gli sorride cercando di fargli capire che non ho per niente al mondo cattive intenzioni quali rubare strategie, segreti o chissà cos'altro.

"Grace, hai bisogno di Zak?" mi chiede una delle due ragazze avvicinandosi a noi.

"No tranquilla" le sorrido gentile facendo sedere Becca sul divanetto mentre le tengo stretta la mano.

Thyago seduto al suo fianco le accarezza dolcemente i capelli.

"Lando?" mi domanda ancora la ragazza cercando di aiutarmi.

"Men che meno lui, cerco solo un bicchiere di acqua" le sorrido.

"Te lo porto subito" mi sorride.

Sbuffo per la sua impertinenza, ma lascio correre e mi concentro su Reb.

Dice frasi sconnesse, come è sempre stato suo solito fare quando viene delusa.

Mick aveva toccato il fondo questa volta.

Mi aveva detto che sarebbe stato bravo, ma a quanto pare il ragazzo sapeva mentire bene quanto me quando dicevo che avevo smesso di amaere il pilota numero 4.

Mi porto tutte le ciocche di capelli verso la schiena e mi inginocchio tra le gambe della ragazza.

Il nervoso ribolliva nelle mie vene ogni lacrima che Rebecca versava e le mani prudevano, dio se prudevano, se avessi avuto davanti un sacco da boxe lo avrei colpito fino ad avere la nausea.

La ragazza che lavora in questo posto torna con il bicchiere pieno di acqua naturale e dopo avermelo passato, saluta sussurrando e torna a chiacchierare con la sua collega.

Mi guardo intorno terrorizzata dall'idea di incontrare Lando.

Rifugiarmi nel motorhome della McLaren se volevo stare lontana da Norris era la cosa più sbagliata del mondo.

Eppure per Becca avrei fatto questo ed altro.

Le stofino il ginocchio con la mano mentre lei piange sulla spalla del mio ragazzo.

Rush To LoveWhere stories live. Discover now