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Quella mattina era stata terribile.

Mi ero alzata con un grosso mal di testa nel mio letto d'hotel e dopo aver ordinato con il servizio in camera un caffè mi alzo e prendo il computer.

Vado diretta sul sito dell'aeroporto Belga e prenoto il primo volo per l'Italia.

Avevo fatto una cazzata bella grossa questa volta.

Baciare Lando era stata la cosa più bella e brutta che mi potesse capitare, la cosa peggiore? Era stata una mia volontà.

Pago i 500€ di volo e sbuffo quando vedo il mio conto calare in modo drastico.

Lando faceva male al mio cuore, ma anche al mio portafoglio.

Il caffè arriva e dopo averlo buttato giù ancora del tutto bollente, inizio a fare la valigia.

Oggi ci sarebbero state le qualifiche e tutti sarebbero stati al circuito sin dalla mattina presto e considerando ch'erano le 12.40, non avrei incontrato nessuno per i corridoi dell'hotel

Mi alzo con davvero pochissima voglia di vivere e sistemo i vestiti mentre chiamo mia mamma.

"Si, torno in Italia, devo risolvere con Thyago" dico nascondendo il reale motivo del mio ritorno.

"D'accordo, veniamo a prenderti in aeroporto, dicci solo l'orario" dice tranquilla.

Pensava per caso che sua figlia fosse maturata e che facesse tutto questo perché le sue responsabilità di fidanzata le dicevano di fare ciò?

Eh beh, si sbagliava di grosso.

Sua figlia non era matura e nemmeno responsabile, sua figlia stava scappando da una realtà che le apparteneva fin troppo e voleva tornare a vivere nel suo mondo fatto di fate ed elfi in cui Thyago, lo stesso ragazzo che sua figlia aveva tradito, era il principe azzurro, non Lando, Thyago.

Guardo l'orologio 13.24

È ora.

Concludo la chiamata con mamma, sistemo le ultime cose e chiamo un taxi.

In meno di 20 minuti sono in aereoporto e dopo 4 ore sono in Italia.

Scorgo la possente figura di Heidi che freme dalla voglia di saltarmi addosso.

Sa bene che quando viene qui, quando sente questi odori, vuol dire solo una cosa : mamma sta tornando.

Appena mi vede inizia a tirare tanto che Tommaso fatica a tenerla.

Corro verso di lei e una volta vicina mi inizia a fare le feste, saltare da una parte all'altra.

Era questa la cosa bella del tornare a casa.

Varcare la soglia e sapere che nonostante tutto c'era qualcuno con due occhioni enormi, una coda lunga, un muso da baci e le zampe, pronto ad accoglierti.

Dopo mezz'oretta di auto siamo a casa di mamma e dopo aver recuperato le cose di Heidi salgo sulla mia auto diretta a casa mia.

Era ormai sera, non avevo fatto colazione, non avevo pranzato e avevo decisamente fame.

Fame e sonno.

Prendo il cellulare e scrivo a Lidia dicendole che domani andrò in ufficio.

Poi ignoro tutti i messaggi tranne quello di papà, decido di chiamarlo.

"G dove sei? siamo tutti preoccupati" afferma.

"Papà non dire niente a nessuno" lo supplico.

"Scricciolo che succede?" mi domanda premuroso richiudendo la porta del suo ufficio.

Rush To LoveWhere stories live. Discover now