La solita mattinata

257 46 59
                                    

Molly

Sono ormai passati dodici anni dalla morte di nostra madre, io e Nicholas avevamo cinque anni quando è successo.

"Tesoro scendi, è pronta la colazione!"
Gridò mio padre dalla cucina.

Oggi è finalmente riniziata la scuola.
Mi piace andare lì, amo studiare e informarmi su ciò che succede nel mondo.
Un altro aspetto positivo dell'andare a scuola è quello di rivedere la mia migliore amica Greta.
Ci siamo incontrate quando avevamo quattro anni, a farci conoscere furono le nostre madri.
All'inizio eravamo tutte e due timide, fù Greta a spezzare la tensione offrendomi di andare nel suo giardino a giocare, io accettai e da lì in poi siamo diventare inseparabili.

"Si arrivo!" Gli risposi scendendo di fretta le scale.

Al piano di sotto, seduti al tavolo, trovai Paula e Nicholas che si lanciavano occhiate di fuoco, mentre papà era ai fornelli a cucinare dei Pancake.

"Ciao Tesorino" Mi disse Paula, nel mentre che prendevo posto accanto a mio fratello.

"Ciao Tesorino" sussurrò Nicholas a bassa voce, devo ammettere che questa sua imitazione mi strappò un sorriso.

Finalmente Papà finì di cucinare e si accomodò al tavolo con i piatti in mano, li posizionò e iniziammo a mangiare.

"Allora Molly, ho sentito che oggi arriveranno dei nuovi studenti, è vero?" Mi chiese mio padre.

"Si, sono dieci nuovi ragazzi. Alcuni saranno nella mia classe" Gli risposi, in effetti mi ero dimenticata che arrivavano oggi.
Sono sicura che Greta sarà felicissima, le piace fare nuove conoscenze e poi dice sempre che i ragazzi della nostra classe sono noiosi e antipatici.

Mentre ero persa nei miei pensieri, Paula esclamò con una voce perfida e fredda.

"Magari è la volta buona che ti trovi un fidanzato, ogni volta che usciamo insieme i ragazzi cambiano strada"

Alzai la testa dal piatto e vidi un ghigno malefico sul suo volto, non feci in tempo a rispondere che Nicholas prese le mie difese.

"Beh, magari quella che fa paura ai ragazzi sei tu. Non ci hai mai pensato?"

Paula si irrigidì, sgranò gli occhi, si alzò da tavola con rabbia e andò verso il salotto.
Papà la seguì per tranquillizzarla, mentre Nicholas osservava la scena soddisfatto.

"Come al solito..." Disse rivolgendosi a me

"Hai esagerato stavolta, lo sai com'è fatta Paula, dice sempre quello che pensa"
Cercai di farlo ragionare, anche se è molto testardo.

"Sono anni che continua così e io non la sopporto più, non può permettersi di dire queste cose" Mi rispose.

Nicholas non è una persona che si arrabbia facilmente, però quando ci sono di mezzo io cambia completamente, non sopporta che la gente mi prenda in giro.

Lo capisco, è pur sempre mio fratello e anch'io farei lo stesso per lui, eppure a volte esagera e ho seriamente paura che possa mettersi nei guai a causa mia.
Se dovesse succedergli una cosa del genere non me lo perdonerei mai.

"Dalle tempo, sono sicura che cambierà"

"Si certo, infatti si vedono i miglioramenti che sta facendo" Rispose in modo sarcastico, sbuffando, stufato della conversione.
Provai a dire qualcosa ma si alzò, ripose il piatto nel lavandino, e se ne andò.

Tipico.

Quando finì anch'io di mangiare sparecchiai la tavola, rimisi tutto a posto e mi diressi al piano di sopra.

Arrivata in camera mia, aprì l'armadio e iniziai a selezionare alcuni vestiti.
Dopo vari scarti, optai per un maglioncino bianco, dei jeans neri e un paio di scarpe bianche.
Presi la cartella, me la posizionai sulle spalle e scesi al piano di sotto.

Qualche minuto dopo.

"Dai andiamo, altrimenti faremo tardi" Dissi a Nicholas, alla fine lui e Paula avevano fatto pace, come ogni volta... Sempre i soliti.

"Si arrivo" Mi rispose, stranamente era felice di andare a scuola, di solito ha sempre l'aria stanca e svogliata.

"Ciao papà, Ciao Paula" Li salutai velocemente, presi il cappotto e uscii di casa.

Durante la camminata io e Nicholas ci scambiammo qualche battuta, finché non arrivammo all'entrata di scuola.

Ci salutammo e vidi che lui si stava dirigendo verso un gruppetto davanti all'entrata, era formato principalmente da ragazzi, si riuscivano a intravedere due ragazze.

Sentì qualcuno arrivarmi alle spalle, non feci in tempo a girarmi che Greta mi saltò sulla schiena urlando il mio nome.

Una volta scesa mi strinse così forte che feci quasi fatica a respirare, ricambiai l'abbraccio.
Ero così felice di rivederla, ed evidentemente lo era anche lei.

"Allora come sono andate le vacanze?"
Le chiesi dopo essermi staccata dall'abbraccio.

"Beh il solito, niente di entusiasmante"
Mi rispose annoiata.

Greta parte sempre per andare a trovare i suoi nonni in Francia, sta via tutta l'estate e siamo costrette a vederci tramite le videochiamate.

"A te com'è andata?" Mi chiese.

"Sono andata al mare con la mia famiglia e Paula. Ovviamente lei ha voluto alloggiare nell'hotel più lussuoso di tutta la spiaggia. Diciamo che io e Nicholas ci siamo divertiti." Le risposi, ricordando quanto fosse diventata insopportabile.

"Prometto che prima o poi riusciremo a fare una vacanza insieme" Mi disse, rassicurandomi.

"Sarebbe bello" Le risposi.

La campanella suonò e ci dirigemmo verso l'entrata.

Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo🖤

la Reina de la NocheWhere stories live. Discover now