Insegui le persone a cui tieni

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Javier

Sono seduto in un tavolo infondo alla mensa.
Finalmente vedo Selene entrare, seguita da Andrew ed Alejandro.

"Ciao ragazzi" Feci un mezzo sorriso. O quantomeno ci provai.

Ricambiarono il saluto e si accomodarono.
Selene si sedette vicino a me mentre gli altri di fronte a noi due.
Andrew indossa una maglietta nera con dei jeans, Alejandro una maglia bianca, anche lui abbinata a dei jeans.

"Vado a prendere da mangiare" Mi alzai per raggiungere il bancone, sul quale si trovano i nostri vassoi.

Mentre tornavo, diedi un'occhiata più approfittai ai piatti.
Oggi avremmo mangiato quella che dovrebbe essere una frittata e delle verdure grigliate.
Ho preso anche una ciambella al cioccolato per Selene, so che le piacciono molto.
Servì ad ognuno il proprio pranzo e, titubante, presi la forchetta per ispezionare la mia frittata.
Le diedi un piccolo colpetto e iniziò ad oscillare lievemente.

"Che schifo il cibo della mensa" Dissi disgustato.

"Scusami se il mio cibo non è di gradimento alle tue stupide papille gustative!" Sentì una voce femminile alle mie spalle.

Mi girai appena e vidi Ellen, la cuoca di quasi cinquant'anni, dietro di me.
La sua espressione era parecchio infastidita.
Provai a ribattere ma se n'è andò, sbattendo i piedi sul pavimento.
Andrew stava ridendo, così lo fulminai con lo sguardo.
Per tutta la durata del pranzo chiaccherammo molto, ogni tanto facevamo delle battutine, alcune riguardanti la mia figuraccia.

"Credo che, da adesso in poi, Ellen ti metterà del veleno nei piatti" Disse Alejandro, prima di girarsi verso l'entrata della mensa.

Provai a non ridere, anche se cedetti.
Smisi, però, per guardare nella sua stessa direzione e notai una ragazzina bionda.
Non ci guarda, pur avendo gli occhi di tutti noi puntati addosso, è intenta a parlare al telefono con qualcuno.
È girata di schiena, quindi non possiamo vederle il viso, eppure mi sembra di conoscerla...

"Ragazzi, quella è Molly" La voce squillante di Selene ci fece voltare verso di lei. Anzi, fece voltare solamente me ed Andrew.

Effettivamente ci assomiglia, non che mi sia mai soffermato a guardare Molly.
Le uniche volte in cui l'ho vista non le ho mai dato particolari attenzioni, e lei non ha fatto diversamente.

"Non è la ragazza che si è lamentata perché abbiamo occupato il suo tavolo?" Chiesi, sicuro della risposta.

Selene roteò gli occhi, emettendo un leggero sbuffo.

"Si è lei, ma non è solo questo" Provò a difenderla.

"Come fai a saperlo?" Domandammo all'unisono io ed Andrew, incuriositi dalla sua risposta.

"Oggi, durante la lezione di storia, mi sono seduta vicino a lei. Non parlava, però le ho detto una cosa che ha fatto cambiare il suo sguardo" Ora anche Alejandro si voltò verso di lei.

"Cosa le hai detto?" Chiesi, invitandola a proseguire.

"Vi ricordate quando Alejandro ci ha parlato della misteriosa ragazza del ballo?" Annuimmo tutti.

"Diciamo solo che potrei averle fatto intendere, non volontariamente, che si trattasse di lei" Alzò le spalle.

"Sei impazzita?" Alejandro parve parecchio agitato.

"Calmati. All'inizio era molto triste poi, dopo averglielo comunicato, nei suoi occhi brillò una luce diversa. Forse aveva bisogno di sentirsi dire quelle parole" Sorrise, convinta del suo pensiero.

"Scusate se mi intrometto..." Disse Andrew, rivolgendosi ad Alejandro.

"Non ti piacerà mica la biondina?" Le sue parole ci lasciarono a bocca aperta.

Tutti quelli seduti a questo tavolo sanno che ad Alejandro non è mai piaciuta nessuna ragazza, tanto meno Molly.
Nulla contro di lei, ma sono due persone completamente opposte.
Lui la porterebbe sull'orlo del collasso e lei, pur volendo, non riuscirebbe a uscirne.
Dovrebbe prendersi tutto il suo dolore, non si è mai fidato di nessuno, è sempre stato solo.
Poi ha incontrato noi e, fortunatamente, siamo riusciti ad aiutarlo, scoprendo anche il suo oscuro passato.

"No" Passarono alcuni secondi prima di questa risposta. Secondi interminabili, per lui.

"Guarda che non c'è niente di male" Andrew gli mise una mano sulla spalla.

Loro due hanno un legame diverso rispetto al nostro.
È come se, sebbene si conoscano da poco, si fossero capiti fin da subito.
Non sempre, però, l'amicizia può aiutarti a fuggire dai tuoi demoni.

"Non mi piace!" Tolse il braccio dalla sua spalla.

Selene si avvicinò di più a me, odia vederci così agitati e arrabbiati.
Le misi la mano sulla sua per tranquillizzarla, ha sempre funzionato e spero funzioni anche stavolta.

"Forse lei è quella giusta" Sorrise Andrew, intento a far ragionare il nostro amico.

Notai una figura avvicinarsi verso il nostro tavolo.
Una sagoma femminile che, ormai, ho imparato a riconoscere.
Tutti noi abbiamo imparato a farlo.
No, no, no.
Questa non ci voleva.

"Ragazzi..." Cercai di avvertirli ma fù inutile. Sono troppo presi dal loro discorso per ascoltarmi, però devono farlo.

"Per l'ultima volta..." Sibilò. Intanto strinse i pugni e la sua mascella si irrigidì.

"A me non piace Molly, non mi è mai piaciuta e mai mi piacerà" Si avvicinò di più ad Andrew.

"È soltanto una ragazzina problematica, alla quale è morta la madre per qualche stupido e insignificante motivo. Non potrei mai mettermi con lei!" Sbraitò a qualche centimetro dalla sua faccia.

Qualcosa cadde oltre le sue spalle, provocando un boato che fece girare alcuni studenti.
A terra giaceva un vassoio frantumato, cocci di vetro e ceramica erano sparsi sul pavimento, vicino si potevano notare delle scarpe bianche.
Alejandro si girò, con gli occhi ancora carichi di rabbia però, quando vide piangere Molly, tornò in sé.
Passarono alcuni secondi di silenzio, la tensione era palpabile.
Fù lei a spezzare il silenzio.

"Avrei dovuto seguire il mio istinto, non mi sarei dovuta confidare con te" Disse,
con mani tremanti.

Quelle parole ferirono Alejandro, lo si poté notare dalla sua reazione, come se una lama gli avesse perforato il petto,
all'altezza del cuore.

"Molly..." Allungò una mano verso di lei, forse per assicurarsi che tutto questo sia realmente successo.

"Non provare a toccarmi, anzi sai che ti dico? Non parlarmi più!" E poi se n'è andò di corsa, lasciandosi dietro i continui richiami del nostro amico.

Alejandro si girò verso di noi, per cercare delle risposte. O un aiuto.
In quel momento mi accorsi che era sull'orlo di piangere.

"Vai" Dissi solamente.

"Come?" Il suo sguardo mi chiedeva risposte.

"Se ci tieni veramente a lei allora va, dimostrale chi sei veramente. Non lasciartela sfuggire soltanto perché hai paura dei tuoi sentimenti, non se lo merita" Lo guardai dritto negli occhi.

Ci pensò su, lo vidi annuire e, come una scheggia, si precipitò a inseguirla.

la Reina de la NocheWhere stories live. Discover now