Secondo te chi sceglierebbe?

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Molly

Non ho più parlato con Alejandro da quel pomeriggio.
L'ho incrociato qualche volta per i corridoi della scuola, ma non gli ho mai rivolto parola.
Fino ad oggi non ci avevo ancora pensato, a ricordarmelo è stata la conversazione avvenuta stamattina con Nicholas.

Com'è andato l'incontro di sabato? Mi aveva chiesto.
Non sono ancora riuscita a dirgli di quella sera.
Abbiamo appena fatto pace, non intendo rovinare tutto riversandogli addosso i miei problemi.
Voglio rivelargli tutto, sto soltanto aspettando il momento migliore.
Sono sicura che arriverà.
Deve arrivare.

"Ehi Molly!" Sentì la voce di Greta alle mie spalle.

"Ciao Greta" Ricambiai il saluto.

Parlammo del più e del meno.
Mi raccontò di aver conosciuto meglio Andrew, dato che sono compagni di banco.
Lo aveva definito gentile e solare, sono usciti insieme qualche volta in queste settimane.
Erano andati in un ristorante vicino alla spiaggia, circa a quaranta minuti da qui, la cena era a base di pesce.
Hanno scoperto di avere molte cose in comune, per esempio il fatto che a tutti e due piaccia fare lunghe passeggiate in riva al mare, motivo per il quale Andrew aveva scelto quel posto.

"Secondo me ti piace" Dissi mentre richiusi l'armadietto.

Le sue guance si tinsero di rosso, spalancò poco gli occhi, sorpresa dalla mia affermazione.

"Non mi piace. Siamo amici" Mise un finto broncio. Scandi bene l'ultimo termine.

Anche da bambine, quando dicevo qualcosa che la faceva imbarazzare, faceva finta di mettere il broncio.
L'ho sempre trovata una cosa carina e divertente allo stesso tempo.

"Convinta tu" La stuzzicai appena.

Se in questo momento gli sguardi potessero avere un potere, il suo sarebbe il fuoco.
E mi manderebbe in fiamme all'istante.

"Disse quella che passa molto tempo con un certo Alejandro" Un sorrisino vittorioso si fece strada sulla sua faccia.

"Taci" Dissi con tono aspro, prima che tutte e due scoppiammo a ridere.

"Molly!" Qualcuno, con tono arrabbiato, pronunciò il mio nome.

Io e Greta ci girammo verso quel suono, il quale proveniva da una ragazza.
Non era solo una ragazza.
Era Claudia, affiancata da Georgia.
Ottimo, loro due insieme significano solo guai.
Arrivarono con passo spedito, in men che non si dica mi ritrovai la faccia di Claudia a qualche centimetro dalla mia.

"Posso esserti utile in qualcosa?" Provai a chiederle, sentivo il suo fiato soffiarmi sul volto.

"Potresti smetterla di vederti con Alejandro" L'ira trapelava dal suo tono di voce.

Spostai lo sguardo verso quello della mia migliore amica, la quale mi osservava con un'espressione del tipo 'io lo sapevo' data la precedente conversazione.
Georgia, una ragazza di poche parole, non fece niente per tutto il tempo.
Si limitava a restare nell'ombra della sua amica, come aveva sempre fatto.
Suppongo che, se non avesse mai conosciuto Claudia, lei non sarebbe nessuno.
La sopporta solo perché, altrimenti, verrebbe dimenticata.

"Di cosa staresti parlando esattamente?" Domandai seriamente confusa.

Effettivamente non capisco a cosa si riferisca.
Io e Alejandro avremmo parlato si e no dieci volte in un mese di scuola.
E in tutte quante abbiamo sempre litigato, persino i primi giorni abbiamo discusso.
Tranne quando mi ha consolato dopo il litigio con mio fratello, in quell'aula dimenticata da tutti gli studenti.
Oppure quando mi ha salvato da Victor, non l'ho ancora ringraziato come si deve.
Un'altra questione che devo risolvere, da aggiungere alla lista.

"Non prenderti gioco di me! Voi due passate molto tempo insieme, questa cosa deve finire. Tu non piaci ad Alejandro, a malapena tollera la tua presenza, altrimenti non avrebbe fatto quella sceneggiata in mensa" Si allontanò dal mio corpo per mettersi in bella vista, prima di aggiungere.

"Chi pensi che sceglierebbe tra me e te?" Fece una giravolta per farsi ammirare, i tacchi sbatterono sul pavimento.

Purtroppo ha ragione.
Ha ragione. Ha ragione. Ha ragione e ha ancora ragione.
Alejandro sceglierebbe senza dubbio lei.
Perché io sono una ragazza mediocre, una che nessun ragazzo guarderebbe mai.
Farebbe bene a scegliere Claudia.
Tuttavia questa consapevolezza mi provoca un vuoto nello stomaco.
È la sensazione di quando sai di non poter cambiare le cose, quindi sei costretto ad accettarle.
Eppure fa comunque male.

Gli occhi iniziarono a pizzicarmi, questa visione sarà piacevole per lei.

"Ciononostante ti ha rifiutata una volta" Disse Greta, con tono di sfida.

Mi stava difendendo e, quando Claudia si voltò verso di lei, mi asciugai in fretta le lacrime.
Trovai la forza per parlare.

"Due volte" La mia voce era ancora fragile, però riuscì lo stesso ad infastidirla.

Georgia osservava la scena stupita, le sue iridi azzurre si posarono su di me.
Accennò un lieve sorriso, poi ripuntò la sua attenzione verso Claudia.

"Tu!" Esclamò lei, puntandomi addosso un dito.

"Smettila di vederti con Alejandro altrimenti io..." Non le feci terminare la frase.

"Non so cosa tu abbia capito, ma io e Alejandro non ci frequentiamo. Siamo a malapena amici, però non lo smetterò di vederlo solo perché lo vuoi tu!" Sbottai.

Ci sono poche cose che mi infastidiscono veramente.
Una di queste è Claudia.

"Molto bene" Emanò una piccola risata isterica.

"Vedremo chi vincerà questa partita" Questa non è una minaccia, è un avvertimento.

Fece qualche passo poi, avvertendo che Georgia non la stava seguendo, si girò nella sua direzione.

"Georgia, andiamo" Digrignò i denti.

Essa sbuffò, trascinò i piedi e la seguì.
Greta tornò vicino a me.

"Grazie per avermi difesa" Le sorrisi.

"Sei la mia migliore amica, cosa avrei dovuto fare? Lasciarti infastidire da Claudia? Certo che no!" Rise.

Il mio sorriso divenne più ampio.
Quando eravamo bambine, ha tirato un pungo ad un bambino solo perché mi aveva fatta piangere.
Gli ha spaccato un dente, lo ha tenuto come trofeo per almeno due mesi.
L'intero asilo aveva paura di lei.

"Dai andiamo, sennò arriveremo tardi a lezione" Mi prese sottobraccio e ci dirigemmo verso la nostra classe.

la Reina de la NocheDär berättelser lever. Upptäck nu