Ho difeso il tuo nome

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Edward

Cosa mi sta succedendo?
È come se non riconoscessi più il mio corpo.
Questa cosa mi fa impazzire.
Ho ancora le guance rosse per quello stupido contatto con la sua mano.
Mi ha incasinato il cervello.
Anche se...
Forse non mi è dispiaciuto così tanto.
È stato quasi... piacevole?
Scuoto forte la testa, sto farneticando.
Ricomponiti Edward!

Ripongo i libri nell'armadietto, lo chiudo con talmente tanta forza che alcuni studenti si girano nella mia direzione.
Cammino spedito verso la mia prossima classe.
In lontananza riesco a riconoscere la sagoma dei miei amici, così li raggiungo.

"Oggi Matt mi ha chiesto di uscire. Sono emozionatissima!" Cinguettò la voce di Sam.

"Solo voi due?" Chiese, stupito, Gabriel.

"Sorprendente vero? Ho bisogno del vostro aiuto, non so cosa mettermi!" Dal suo tono di voce, sembrava una tragedia.

"Niente di troppo colorato" Mi intromisi nella conversazione, spaventando tutti.

"La prossima volta vedi di avvertirci, per poco non mi è venuto un infarto!" Alex ha ancora una mano sul petto, all'altezza del cuore.

Punto lo sguardo a terra e inizio a sghignazzare.
Mi arriva un rimprovero da parte sua.
Per tutto il tragitto Sam parla del suo appuntamento con Matt, è parecchio agitata.
Lei e Matt si sono conosciuti lo scorso semestre, condividevano il corso di Economia.
Erano attratti l'uno dall'altra, eppure non sono mai usciti insieme e non intendevano farlo.
Piano piano hanno iniziato a uscire con alcuni amici in comune, e adesso lui ha deciso di fare il primo passo.
Questa sera andranno in un ristorante su prenotazione e, se tutto va bene, anche a fare un giro per la città con la sua macchina.
Un appuntamento perfetto.

Per sbaglio uno studente mi tira una spallata, abbastanza forte.
Entrambi ci giriamo per scusarci ma, quando vedo contro chi mi sono urtato, le parole mi muoiono in bocca.
Nicholas mi guarda con l'espressione di una gazzella indifesa, la quale davanti a sé ha un leone pronto a sbranarla.
Ci fissiamo per alcuni secondi, i più lunghi di tutta la mia vita.

"Edward, andiamo. Faremo tardi a lezione" Alex mi richiama, è a qualche passo di distanza da me.

"Arrivo" Rispondo, senza interrompere il contatto visivo con Nicholas.

Quando ci siamo scontrati qualcosa è caduto, provocando un tonfo.
Abbasso lo sguardo e noto il suo libro di chimica sul pavimento, mi chino per raccoglierlo e distendo il braccio per ridarglielo.
Ciononostante lui non fa niente, si limita a fissarlo.

"È tuo" Affermo con tono convinto.

Come se fosse ritornato sulla terra, allunga il braccio per prenderlo.

"Grazie" Prima di rispondere cerca di schiarirsi la voce, ma è un tentativo invano perché il suono che ne esce è rauco.

Non rispondo, gli do le spalle e ritorno dai miei amici.
Non dico una sola parola.
Sam se n'è accorge e decide di farmelo notare.
A me e a tutti gli altri.

"Sei silenzio, va tutto bene?" Tutti si girano verso di me.

Mi prendo un po' di tempo per rispondere.

"Sto bene" Risuona poco convincente, ma basta per convincerli.

"Aspetta..." Gabriel sembra riflettere su qualcosa.

Il corpo mi si irrigidisce, per paura che possa aver capito i miei sentimenti.
Sento il cuore battermi all'impazzata, deglutisco a fatica.
La testa mi pulsa in modo vertiginoso.
I pensieri mi stanno soffocando.

"Non sarà mica il fratello della ragazza della mensa?" Come se gli si fosse accesa una lampadina, anche Alex ebbe un'illuminazione.

"È per questo che sei così silenzioso!" Esclamò soddisfatto della sua scoperta.

Consapevole del fatto che non riuscirei a spiegargli veramente la situazione, decido di stare al gioco.

"Esatto. Ho paura che sua sorella Molly possa fare un'altra sceneggiata, quella ragazza è pazza" Conclusi il tutto con una risatina.

"Dovresti stargli alla larga, lo dico per il tuo bene. Chissà di cosa sarebbe capace se ti vedesse con suo fratello!" Mi avvertì Sam.

Non sai quanto lo vorrei eppure, anche quando non c'è, la sua presenza riempe l'ambiente circostante.

"Purtroppo condivido con lui il corso di Chimica, almeno due volte a settimana sarò costretto a vederlo" Assumo un'espressione di rassegnazione.

"Lui è molto simile a sua sorella. Entrambi con delle menti folli" Borbotta Alex, roteando gli occhi al cielo.

Gli altri cominciano a ridere.
Io no.
Sto per dire qualcosa ma Gabriel mi anticipa.

"Mentire a sua sorella per cosa? Avere un po' d'attenzione in più? È ridicolo" Quelle parole mi infastidiscono più del dovuto.

Loro non sanno di cosa parlano.
Non sanno quello che Nicholas mi ha confidato.
Lui non voleva deludere sua sorella.
L'unica persona che crede in lui.
L'unica che ci tiene veramente.

"Ragazzino spericolato. La prossima volta che metterà ancora in mezzo uno dei miei amici, gli farò passare la voglia di dire fesserie" La voce di Gabriel iniziò a irritarmi.

Strinsi i pugni lungo i fianchi, la vista mi si oscurò leggermente.
Esplosi d'ira.
Letteralmente.

"E voi che ne sapete!" Mi rivolsi a tutto il gruppo.

"Come scusa?" Alex mi guardò come se fossi impazzito.

Effettivamente non aveva torto.

"Non sapete nemmeno di cosa state parlando. Non ha mentito per avere un po' di attenzioni" Ringhiai.

"E tu come fai a saperlo?" Domandò Sam, la quale è stata zitta per tutto il tempo.

"Sesto senso" In realtà non ho davvero una motivazione per il suo comportamento, so solo che ci deve essere qualcosa sotto.

"Si certo" Sussurò Gabriel.

Alcuni studenti si affrettarono ad entrare in classe.

"Devo andare" Cercai di rimanere calmo.

"Ne parliamo dopo" Disse Sam.

Ogni volta che litighiamo, Sam dice sempre che ne parleremo dopo.
Risultato? Alla fine il discorso viene dimenticato e facciamo finta di niente.
È così ormai da anni.
Stanno già andando via quando dico.

"Nicholas" Si voltano verso di me.

L'espressione confusa sui loro volti mi fa intuire che non sanno chi sia.
Nella mente fingo di sorridere.

"Lo hai chiamato 'ragazzino spericolato' ma questo non è il suo vero nome. Si chiama Nicholas" Mi rivolsi a Gabriel.

"Non lo sapevo" Lanciò un'occhiata verso Sam e Alex, i quali rimasero con lo sguardo fisso su di me.

"Ora lo sai, e sarei grato se utilizzassi questa informazione a tuo favore" Lo trucidai con lo sguardo.

Non ebbe il tempo di rispondere perché io entrai in classe, lasciandomi le sue parole alle spalle.
Quando mi sedetti, realizzai cosa avevo appena fatto.
Ho litigato con i miei amici solo per difendere Nicholas.
Ho davvero qualcosa che non va.

la Reina de la NocheTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang