Il vero amore esiste

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Molly

Salutai Greta, purtroppo lei non frequenta il corso di letteratura avanzata, così per un'ora saremmo state divise.

Entrai in classe e mi sedetti al mio solito posto, quello in prima fila, preparai tutto l'occorrente per seguire al meglio la lezione.

Quanto amo la letteratura, specialmente quella italiana, mi piace leggere i testi e le poesie che i diversi autori hanno dedicato alle loro donne.

Ti fanno sognare un'amore impossibile ma, allo stesso tempo, quasi possibile.
Sono situazioni complesse, eppure mi appassionano molto.

Il professore entrò e la lezione poté finalmente cominciare.

Quando stava facendo l'appello, però, si bloccò e iniziò a cercare qualcuno.
Strano, siamo sempre stati venti e oggi non manca nessuno.

"Alejandro Llagaria?" Chiese il professore.

"Presente" Rispose lui, appoggiato allo stipide della porta e una smorfia divertita sul volto.

Non ci credo.

Possibile che debba rovinarmi anche letteratura?

"Sei in ritardo" Rispose tranquillamente il professore.

"Mi scusi" Disse lui.

"Non importa, siediti" Il professore si girò verso la lavagna e prese un gessetto per poterci scrivere.

Chiusi gli occhi e pregai che non si sedesse nel banco vicino al mio.

Ovviamente le mie preghiere non vennero ascoltate perché Alejandro scelse proprio quel banco.

Fantastico!
Non solo dovrò sopportarlo per tutte le lezioni, ma anche a letteratura.
Direi che la mia giornata non potrebbe andare peggio.

Rilassati Molly, se lo ignori non potrà infastidirti...

"Ciao spiona" Credo che mi stesse salutando.

Spiona?
Che razza di soprannome sarebbe?!
Si ritiene simpatico... Beh non lo è affatto!

"Dici a me?" Certo che intendeva me.

"A chi altri sennò" Rispose con un'alzata di spalle.

"Lasciami in pace" Lo implorai.

Emise uno strano verso dalla bocca, penso che significasse 'no'.

"Perché mi hai chiamata spiona?" Chiesi seriamente confusa.

"Stamattina ho visto una ragazza che mi guardava nei bagni, e ti assomigliava molto" Sorrise, consapevole del fatto che fossi io.

Sgranai leggermente gli occhi.

Alejandro si avvicinò lentamente al mio orecchio, io mi irrigidì sulla sedia.

"O forse eri tu?" Mi domandò, come se non conoscesse già la risposta.

Sentii il suo respiro troppo vicino alla mia faccia, le guance mi andarono a fuoco per l'imbarazzo, così distolsi lo sguardo.

"Ti stai sbagliando, ora stai zitto voglio seguire la lezione" Ritornammo alla nostra solita distanza.

Nostra?
Volevo dire ad una distanza normale.
Agh mi farà impazzire!

Alzò gli occhi al cielo.

"D'accordo" Sbuffò.

"Ti ringrazio" Risposi, stanca di stare ai suoi soliti giochetti.

Avvicinò di poco la sua sedia verso di me, probabilmente voleva seguire anche lui la lezione.
Suppongo.

la Reina de la NocheWhere stories live. Discover now