12 luglio 2003

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Nicholas

12 anni fa.

"Secondo te la mamma è in pericolo?" Chiese la voce sottile di mia sorella.

Le davo le spalle, intento a togliermi il cappellino bianco e a posarlo sulla scrivania, insieme alla spada fatta in cartone.
Non risposi subito, pensando ad una risposta adeguata.
Se credo che nostra madre sia in pericolo? Certo che si.
Conoscendo nostro padre, tutto con lui è possibile, anche la morte non è da escludere.
Eppure, per quanto sia un essere indegno e malvagio, sono sicuro che nemmeno lui arriverebbe a tanto.
Come puoi uccidere la persona che ami?
Quella a cui hai ceduto il tuo cuore, e viceversa.
Vedere i suoi occhi spegnersi, la pelle farsi fredda, il corpo immobile...
Scacciai quei pensieri intrusivi con un movimento di testa, ripensai alla domanda di Molly.

Mi girai verso di lei e vidi che ora i capelli dorati erano sciolti e le ricadevano morbidi sulle spalle, non più legati in una treccia.
Aveva tolto il vestito da principessa, ora indossava una felpa bianca, che le risaltava gli occhi, e un paio di jeans.
Io, al contrario di lei, sono ancora vestito da cavaliere, indosso una felpa grigia e dei jeans neri.
È seduta sul letto, la testa bassa per non farmi vedere cosa sta provando.
Mi avvicinai lentamente, finché non salii sul letto e mi sedetti vicino a lei.

"Stai tranquilla, non le accadrà niente" Le posai una mano sulla schiena, facendola muovere su e giù, in modo da darle un po' di conforto.

Si portò le ginocchia al petto, stringendole con forza, quasi si potesse spezzare da un momento all'altro.
Ci posò sopra il mento, lo sguardo perso nel vuoto.

"Non lo so, Nick... questa volta sembra diverso" La sua voce era distaccata, come se non fosse più qui con me ma in un altro universo.

"Vedrai che andrà tutto bene. Staremo bene" Dissi con voce rassicurante. Seguirono alcuni istanti di silenzio.

E poi, tutto successe.
Un urlò agghiacciante, proveniente da fuori la nostra abitazione, mi arrivò dritto nelle orecchie.
Un boato riecheggiò tra le pareti di casa, interrompendo l'atmosfera quiete che si era creata.
Strinsi Molly più vicina a me per proteggerla, un gesto involontario che nemmeno mi accorsi di aver compiuto.
Spostai lo sguardo di scatto verso la finestra, la pioggia batteva forte, impedendomi di vedere fuori.

"C-cos'è stato, Nick?" Disse a bassa voce. Sava tremando, reazione dovuta al forte spavento.

I miei occhi rimanerono incantati sulle goccioline che scorrevano veloci sul vetro.
Ogni tanto, quando non riesco a pensare oppure non sono in me, mi incanto in un punto e mi ci vuole un po' prima di tornare alla realtà, spesso sono goccioline o piccoli oggetti in movimento.

"Nick?" Molly mi appoggiò una mano sulla spalla e la scuotè forte.

Mi riscossi e con un balzo scesi dal letto.

"Vado a controllare, tu rimani qui" Le ordinai.

Come volevasi dimostrare, lei non fu d'accordo e decise di seguirmi.
Seppur contrario alla sua scelta, non avevo il tempo per discutere.
Scesi le scale di corsa, rischiando di inciampare qualche volta.
Arrivammo davanti alla porta principale, a sinistra c'era la cucina e a destra il salotto.
L'ambiente era buio, come se una nuvola grigia avesse ricoperto le stanze.
Misi la mano sul pomello della porta ma, prima di aprirla, ruotai verso mia sorella, la quale era stata dietro di me per tutto il tempo.

"Se le cose si dovessero mettere male, pensa a salvarti" Imposi con tono autoritario, guardandola dritto negli occhi.

Osservò la mia faccia per cercare l'autenticità di quelle parole e, quando né trovò la conferma, rimase sbalordita.

la Reina de la NocheWhere stories live. Discover now