Il ballo

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Molly

È passato un giorno dal litigio con mio fratello.
La situazione è abbastanza tesa.
Se ci incontriamo nei corridoi, uno di noi due cambia strada oppure faccciamo finta di non esserci visti.

Ora sono in bagno intenta a truccarmi.
È finalmente arrivato sabato sera.
Indosso il vestito blu notte che mi ha regalato Paula, il quale mi calza a pennello.
Ai piedi indosso delle scarpette color argento.
Ho deciso di lasciare i capelli sciolti, anche se coprono gli orecchini argentati.
Ovviamente non può mancare la collana di mia madre.
È come se fosse il mio portafortuna.

Dopo essermi preparata, decisi di guardarmi allo specchio.
La ragazza che vidi non era quella spaventata ad esternare i suoi sentimenti, sempre in imbarazzo e che non sopportava di essere osservata troppo.
Quella era una nuova Molly, una sicura di sé.
Improvvisai un sorriso, sarebbe stato il mio fedele compagno per tutta la serata.

Uscì dal bagno e trovai tutta la mia famiglia, e Paula, ad aspettarmi.
Quando mio padre e Nicholas mi videro, strabuzzarono gli occhi.
Paula, la quale indossava un vestito color porpora, mi rivolse un sorriso soddisfatto.

"Tesorino, il vestito che ti ho comprato è stupendo!" Cinguettò Paula.

"Ha ragione, ti sta benissimo" Concordò mio padre, sorridendo.

Sorrisi, quasi imbarazzata.
Il mio sguardo cercò quello di mio fratello.
Non aveva ancora detto niente e questo mi fece un po' soffrire.

"Andiamo Molly, altrimenti faremo tardi" Raggiunsi Paula, che mi stava aspettando vicino alla porta.
Prendemmo le giacche, tutte e due in pelle nera.

"Ci vediamo dopo" Salutai tutti, prima di recarci verso l'Uber nera che ci stava aspettando.

Dopo essere salite sull'auto, Paula si fece seria.

"Ora ascoltami bene. Questa è una grande opportunità per me, se oserai rovinare tutto te la farò pagare" Disse con tono fermo e deciso.

Mi stava forse minacciando?
Devo ammettere che mi sentii un pochino intimorita, però non lo diedi a vedere.

"D'accordo, farò del mio meglio per farti fare bella figura" Ho una brutta sensazione.

"Perfetto! Non vedo l'ora di presentarti a Victor" Ecco che era tornata la Paula sorridente e snervante qual'era.

Ci impiegammo circa una mezz'oretta per arrivare.
Davanti a noi fronteggiava una villa bianca a due piani, in giardino si poteva intravedere una piscina enorme.
La casa di questo Victor urla soldi da tutte le parti!
Ci credo che Paula è rimasta ammaliata da lui.

Entrammo in una sala da ballo, piena di signori per bene.
Venimmo accolte da un maggiordomo, il quale prese le nostre giacche e ci offrì un cocktail.
Io rifiutai ma la mia accompagnatrice accettò volentieri.

Quando il maggiordomo se n'è andò, un uomo ci venne in contro.

"Paula, tesoro, come stai?" Le baciò la mano.

"Victor, caro, io sto benissimo e vedo che anche tu sei in gran forma. Ti presento mia figlia Molly. Lui è Victor Hong, il mio capo" Mi prese il polso per farmi avanzare.

Victor dev'essere un uomo sulla cinquantina, si può capire dai suoi capelli quasi bianchi e dalle rughe d'espressione intorno alla bocca e sulla fronte.
È leggermente più alto di Paula, non porta la fede e indossa un completo grigio, tranne per la cravatta rossa.

"Paula mi ha parlato molto di te, non pensavo fossi così bella! Avrai preso tutto dalla tua splendida madre" Mi squadrò e, in particolare, si soffermò sulla mia scollatura e sullo spacco che mostrava la mia gamba scoperta.

Sorrisi per il compimento su mia madre, quella vera.
Tutti dicono che io e Nicholas assomigliamo molto a lei.
Purtroppo Victor scambiò il mio sorriso come gratitudine al suo viscido sguardo.
Se Paula non mi avesse minacciato, lo avrei rimesso al suo posto.

"Scusatemi, vado un attimo in bagno" Dovevo interrompere quella situazione sgradevole.

Iniziai a vagare per la casa, era talmente grande che rischiai di perdermi almeno tre volte.
Camminai in lungo e in largo ma niente, di un bagno nemmeno l'ombra.
Improvvisamente mi ritrovai in una sala da ballo.
Il pavimento in legno scuro e l'arredamento color panna, gli conferirono un'area antica ed elegante.

Tra la folla, però, riconobbi un ciuffo di capelli castani molto familiare.
Un momento...
Alejandro?
Non ci posso credere, che ci fa qui?

Indossa uno smoking nero con una cravatta blu, che accende i suoi meravigliosi occhi azzurri.
È di profilo, quindi non può vedermi.

Non ho trovato un bagno ma ho trovato lui, è comunque una conquista.
Decisi di andare a salutarlo.
Attraversai la pista da ballo e, quando fui dietro di lui, gli picchiettai un dito sulla spalla per farlo voltare.

"Ciao Alejandro" Lo salutai, sorridendo per davvero.

"Ciao Reina, che ci fai qui?" Era sorpreso di vedermi.

Reina?
Un nuovo soprannome.
Devo dire che non mi dispiace.
Sempre meglio di quello stupido 'ragazzina'.
Il suo accento spagnolo mi fece venire la pelle d'oca, simile a quello di mia madre.

"Sono insieme alla fidanzata di mio padre, ha una cena con il suo capo" Spiegai.

"Victor Hong?" Domandò.

"Si, come fai a conoscerlo?" Chiesi stupita.

"Mio padre lavora con lui, è per questo che sono qui. Victor ha detto che voleva parlare con lui"

Chissà se parleranno di Paula.
Effettivamente avrebbe senso, magari della sua promozione.

"Posso offrirti da bere?" Mi chiese, indicandomi il buffet.

"No grazie. Ionon bevo, non mi piace" Magari il vero motivo lo tengo per me.

"Però se vuoi puoi andare, ti aspetterò" Non volevo impedirgli di farlo, tuttavia avrei preferito non lo facesse.

"Preferisco stare qui" Sorrise e spuntarono fuori due splendide fossette.
Strano, non le avevo mai notate.

La nostra attenzione venne catturata dal suono di un cucchiaio che sbatteva contro un bicchiere, ci voltammo e notammo Victor al centro della sala.

"Scusate il disturbo..." Catturò l'attenzione su di sé.

"Volevo ringraziare tutti i presenti per essere venuti. Questa sera ho deciso di festeggiare un giorno molto importante per me, tre anni fa è nata la mia azienda di moda, e volevo passarlo con le persone che hanno sempre creduto in me. Grazie a tutti voi" Gli invitati applaudirono, qualcuno si commosse.

Questo momento venne interrotto da una musica tipica per i balli, creando un'atmosfera festiva e coinvolgente.

Mi guardai intorno e vidi i presenti iniziare a ballare, notai Victor e Paula avvinghiati l'uno all'altra.
Lui la faceva volteggiare e lei rideva di gusto.
Non so perché, ma a quello scenario sorrisi.
Non dovrei farlo, insomma lei è fidanzata con mio padre e io voglio solo il suo meglio, però preferisco vederla con Victor che con lui.

"Non è fantastico?" Mi voltai verso Alejandro, il quale si piegò leggermente con il busto e, con mio enorme stupore, tese la mano verso di me.
Sul mio viso apparve un'espressione confusa, oltre che stupita.

"Ti va di ballare con me?"

la Reina de la NocheWhere stories live. Discover now