Non è stato lui!

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Molly

"Cosa sta succedendo, Molly?" Mio fratello stava perdendo la pazienza.

Era giunto il momento, finalmente gli avrei rivelato tutto.
Potevo continuare a fingere, dicendo che Alejandro stava farneticando e che quella era stata una delle serate più belle di tutta la mia vita.
Ma non era così.

"A un certo punto è partita la musica e, con mia sorpresa, Alejandro mi ha chiesto di ballare. La maggior parte dei presenti ci guardava, eppure mi sono divertita lo stesso" Confessai imbarazzata, abbassando lievemente lo sguardo.

"È stato un lungo ballo" Disse con tono ironico, provocando mio fratello. Il quale abboccò e gli rivolse il dito medio.

"Una volta finito, ero abbastanza stanca e così sono uscita in cortile. Mi sono ritrovata vicino a un bosco, dietro avevo un muretto grigio. Solo dopo pochi istanti mi sono resa conto di non essere sola e, quando mi sono voltata, v-vidi..." Sentii le lacrime bruciare, parlare di quell'evento era più difficile di quanto pensassi.
Sono sempre stata una ragazza disposta ad aprirsi con le altre persone, anche nelle situazioni difficili.
Allora perché non riesco a sfogarmi con mio fratello?
Lanciai uno sguardo ad Alejandro, lo feci per cercare un po' di conforto, ma il mio gesto venne male interpretato.

Come se un fulmine lo avesse colpito, una consapevolezza balenò nella mente di Nicholas.
Lo si poté notare dal dilatamento delle sue pupille, oramai cariche di odio.

"Io ti uccido!" Si scagliò contro di lui, afferrandolo con forza per la maglia.
La schiena di Alejandro si posò sul tronco solido di un albero, provocando un chiassoso tonfo.
Di rimando all'espressione seria di Nick, lo sbeffeggiò con un fastidioso sorrisetto.
Lo stesso che aveva rivolto a me quando ci eravamo conosciuti.

"Nick, lascialo in pace!" Provai ad afferarlo per il braccio, ma venni spinta via.

"Come hai potuto abusare di mia sorella!" Esclamò quelle parole con una rabbia che non gli apparteneva.

Negli occhi di Alejandro passò una scintilla di un'emozione a me sconosciuta, un ricordo doloroso si fece strada nel suo sguardo.
Con tutta la forza che aveva, riuscì ad alzare il braccio per tirare un pugno sulla mascella di Nicholas.
Mi portai le mani sulla bocca per nascondere lo stupore, le lacrime scorrevano lente e dolorose sulla mia pelle.
Mio fratello fece qualche passo indietro, destabilizzato dal colpo, sputò un grumo di sangue.
Alejandro tornò all'attacco, questa volta mio fratello era conto l'albero e lui gli torreggiava sopra.

"Non osare incolpalmi di una cosa del genere" Soffiò perfido, a qualche centimetro dal suo viso.

"Dato che ho l'artefice qui davanti, mi risulta difficile" Controbattè Nicholas.

Alejandro sgranò gli occhi, quei due zaffiri erano stati coperti da un velo di malvagità.
Le tenebre si erano impossessate di lui, impedendogli di ragionare lucidamente.
Un pezzo nascosto del suo passato era stato riportato a galla dalle parole di mio fratello.
Fece una risata amara prima di dire una frase che ferì anche me.

"Almeno io non mento a mia sorella solo per ricevere un po' di attenzioni. Cosa penserebbe di te la tua eroina?" Ringhiò maligno. Nicholas si paralizzò all'istante.

Perché lo hai fatto, Alejandro?
Perché devi far sentire ancor più in colpa mio fratello?
Perché hai deciso di parlarmi?
Perché non ho detto la verità a Nicholas?
Perché tirare in mezzo la morte di nostra madre?
Perché Nicholas non mi ha lasciato finire e ti ha picchiato?
Perché ho accettato l'invito di Paula?
Perché non riesco a essere come mia madre?
Perché i nostri genitori non si sono mai amati?
Perché nostra madre è morta?
Perché non riesco a confidarmi con mio fratello?
Perché Victor ha abusato di me?
Perché nostro padre ti ha accoltellato?
Perché provo uno strano formicolio quando Alejandro mi è vicino?
Perché Claudia mi ha detto che non sceglieresti mai me?
Perché tutti riescono a essere felici e io no?
Perché?!
Zitta stupida voce interiore!

"Non è stato lui!" Entrambi si voltarono nella mia direzione. Sono le stesse parole che mio fratello aveva usato quando mi aveva mentito, mentre io lo stavo difendendo. La situazione è la stessa. Solo con personaggi diversi, o quasi.

L'espressione confusa di Nicholas mi fece continuare.

"È stato Victor ad abusare di me! Alejandro mi ha salvata..." La mia voce si ridusse a un sussurro.

Alejandro, capendo la situazione, lo lasciò andare.
Il mio corpo era smosso da continui tremiti, sentivo freddo.
Gli occhi color nocciola di Nicholas mi guardano spaesati, come se non avessero ancora elaborato le mie parole.
Guardò prima me, poi Alejandro e sembrò che stesse osservando due estranei.

"Tu... l'hai s-salvata?" Domandò a lui, forse anche un po' a se stesso.

"Non avrei mai permesso che accadesse" Mi lanciò una rapida occhiata.

Nicholas metabolizzò questa frase, dopo si rivolse a me.

"Perché non me lo hai detto?" Avvertii una nota di collera.

"Stavo aspettando il momento giusto" Confessai, lo sguardo puntato verso il basso per vergogna.

"Non ci posso credere..." Scosse la testa e fece una risata priva di umorismo.

Alejandro fece qualche passo verso di me, mi posò una mano sulla schiena, accarezzandola.
Mi chiese se stessi bene, risposi con un cenno della testa.

"Ecco perché eri strana, questa mattina. Ti avevo chiesto come fosse andata sabato sera e tu non mi hai risposto, avevo avvertito qualcosa di strano" Mi strinsi più vicino ad Alejandro.

"Invece di incolparla, potresti consolarla" La sua mascella si irrigidì appena, il suo tono era serio.

"Non la sto incolpando! Non sopporto il fatto che non sono riuscito a capire che c'era qualcosa che non andava!" Ammise, quasi sull'orlo di piangere.

Il braccio muscoloso di Alejandro mi avvolse in un tenero abbraccio, la mia faccia era delicatamente premuta contro il suo petto.

"Complimenti Alejandro, sei riuscito a proteggere mia sorella da una situazione in cui avrei dovuto farlo io. Ti ringrazio" Non era veramente arrabbiato con lui, anzi il contrario.

Era grato che non mi fosse accaduto nulla, però si stava dando la colpa per non essere stato lì.
Non potevi saperlo questo gli avrei detto se prima non fosse scappato, in direzione di casa nostra.

"Nick, aspetta!" Provai a liberarmi dalla stretta di Alejandro, la quale mi teneva saldamente attaccata a lui.

"Vuole stare da solo, lascialo andare" Sussurò al mio orecchio.

"Mollami!" Riuscì a sguisciare via da lui.

Non poteva sapere cosa avrebbe fatto Nicholas da arrabbiato.
Soprattutto se si dava colpe per cose che non aveva fatto.

"Questa è tutta colpa tua, se non ti fossi presentato qui sicuramente non sarebbe successo tutto questo!" Lo accusai.

Sapevo che non era veramente colpa sua, avrei comunque dovuto dirlo a mio fratello.
Mi allontanai da lui, ma non prima di averlo ringraziato per quella sera.

"In ogni caso, grazie per essere intervenuto. Se non ci fossi stato... non so cosa sarebbe successo" E dopo cominciai a correre.

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