Partenza

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- Salve, buongiorno -
- Buongiorno signore. Dove andiamo? -
- Avvii il taxi. Nel frattempo ci penso -
Il viaggiatore saliva a bordo dell'auto giallognola, annerita un po' dalla fuliggine delle strade e dallo smog. Il viaggio aveva inizio, al bordo di una periferia impolverata e ingiallita come una vecchia fotografia. E l'auto, affannata dalla vecchiaia e dal peso dei suoi cordiali passeggeri, sbuffava e tossiva. E l'autista mise la seconda. E accelerava.
- Dunque signore, dove andiamo? -
Il viaggiatore si tolse il berretto con fare rilassato, e dopo averci rimuginato su per qualche lungo istante, replicò : - Io vado dappertutto e al contempo da nessuna parte. Mi porti dove lei desidera andare. Non ho una destinazione mia. Mi lascio condurre dal vento dovunque egli desideri trascinarmi. -
Il conducente rimase perplesso dalla risposta probabilmente più inattesa che sarebbe potuta giungergli. Ma, d'altronde, era stufo di fare avanti ed indietro per le più consuete strade della città. Oramai i suoi clienti lo guidavano sempre negli stessi postacci. E non gli andava più. E dunque colse la palla al balzo.
- Bene signore. Oggi sarò il suo vento -
Sorridendo concluse che per una volta avrebbe dato un pizzico di pepe al suo monotono mestiere di tutti i santi giorni.
E allora buon viaggio, che sia un'andata o un ritorno, che sia un intero romanzo o un solo giorno.

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