Undicesima tappa

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Non si dissero altro, raggiunsero la stazione e partirono, alla volta di una cittadina non lontana, anch'essa nota per la sua posizione particolare.
Ci volle giusto una mezz'ora per raggiungerla. Sto parlando di una località sita proprio nel mezzo di una grossa spaccatura, una crepa , che aveva diviso a metà un monte, millenni or sono, formando una piccola valle, larga diversi chilometri.
- Questa città era anticamente la capitale di un piccolo regno, poi caduto di fronte alla forza di eserciti più grandi. Ma le vecchie mura e il palazzo sono stati restaurati e visitabili. Vi va?
- Perché no. -
Dunque, fecero una passeggiata per la città storica, partendo dalla stazione, nascosta al bordo sinistro della valle. Le rovine furono interessanti, sicuramente straordinari, costruite in anni lontani, con ciottoli e legna di abete, raccolta dalla foresta circostante. Ma qualcosa turbava l'autista. Non lo lasciava sereno, libero di godersi il pomeriggio. E mentre l'anziano signore approfittava di un momento di pausa per andare in bagno, il viaggiatore se ne accorse.
- Cos'hai? Ti sei improvvisamente incupito. Qualcosa ti turba?
- No, tutto bene.
- Sei sicuro? Non sembrerebbe. Forse, ho fatto o detto qualcosa di male?
- No, no. - Sospirò. - Da quando siamo ripartiti mi arrovello su un pensiero strano.
- Vale a dire?
- Perché viaggiamo?
- Come sarebbe? Pensavo - alzò un sopracciglio, stupito. - fosse chiaro, ne abbiamo parlato proprio l'altro giorno con il vecchio. Lasciamo che il caso ci guidi verso la nostra meta e la accettiamo qualunque essa sia, perché la destinazione non conta quanto il viaggio. Giusto?
- Sì. Non metto in dubbio niente di tutto questo. Ma ci sarà un motivo, una qualche ragione, bizzarra che voglia essere, che ci spinge a farlo. A viaggiare. Io, ad esempio, ero in fuga. Ero un fuggitivo, evaso dalla monotonia di una vita grigia, da una quotidianità che non sopportavo più, mi faceva stare senz'aria. Non ho mai avuto un sogno, in tutti gli anni che ho passato su questa terra. E penso di essere stato un'anima senza ombra, persino il Sole si rifiutava di rivolgermi il suo sguardo. Un'anima senza uno scopo, vacua. Ebbene ne ho uno. Finalmente, ho il mio posto in questa terra. E l'ho scelto ragionando su me stesso, mentre guardavo l'asfalto, pochi giorni fa, proprio agli inizi di questa avventura, che per me altro non era se non una mera fuga. Voglio scrivere un romanzo - esitò, fingendo di non aver ricevuto la stessa dritta dal viaggiatore, sull'isola, - e lo farò, quando avremo finito di viverlo. Per questo viaggio. Per rendere omaggio all'obiettivo della mia nuova vita. Anche voialtri, tu e il vecchio, avrete avuto un pretesto per mettervi in moto. Cos'è, che ti spinge a vagare, viaggiatore?
- È vero. Sì, assolutamente. Anche il mio viaggio ha il suo fondamento. - Annuì.
- E qual è?
- Se solo lo sapessi te lo direi sicuramente, amico mio. - E lo sapeva, ma gli mancavano le palle per ammetterlo di fronte a sé stesso.
- Quando lo scopri fammi un fischio. -
Nel frattempo, l'anziano si era ricongiunto con loro, e avevano ripreso a camminare tra gli antichi palazzi della bella cittadina. Il cielo si arrossava e vi balenava il lucore delle stelle, filtrato dalle nubi. I tre guardavano la foresta, cercando di dare un numero all'infinità di alberi che potevano osservare.
- Bene signori! Lancio una proposta. Da qui al capoluogo ci sono altre tre stazioni, e in tutto diventano ben quattro città. La ferrovia sulla quale converrebbe partire con il treno si nasconde proprio tra le vie del capoluogo. Potremmo essere lì in molto meno di una settimana.
- Ci saremo. E poi, si vola verso le praterie. Vedrai, vecchio, un carissimo amico ci aspetta laggiù.
- In realtà ci ha spiegato esplicitamente che intende partire, con o senza di noi.
- Ma sì, ma figurati! Ci aspetterà di certo. -
E ragionando con queste parole vennero in stazione. Con un quarto d'ora scarso di viaggio in funivia, arrivarono a destinazione poco dopo il tramonto. Nel cielo, le nuvole che avevano velato il sorriso del Sole ora si diradavano, facendo posto alla Luna calante, una limpida falce azzurra sospesa nel buio notturno.

Il viaggioWhere stories live. Discover now