16C - L'unica al mondo

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«Okay, fatto.»

Jordan mi rivolge un'occhiata. «Cosa?»

«Ho postato la foto dell'anello, è passato già abbastanza tempo. Ah, ti ho taggato quindi sii gentile e lasciami un commento.»

Siamo nella nostra camera da letto, quasi pronti per andare a dormire. È stata una lunga settimana, a tratti imbarazzante, come la cena domenicale a casa di papà in cui lui e Jordan si sono scambiati forse un totale di dieci frasi e ho dovuto reggere non una conversazione ma due. Poi c'è stato l'imbarazzo di aver tinto la sua biancheria di lilla. Non mi son accorda di un mio indumento in mezzo ai suoi e il colore è svolazzato fino all'intimo di Jordan Baxter.

Nel frattempo, sono riuscita a incontrare Lisa e Jenna per un brunch e ci siamo accordate anche per domani. Jordan partirà in mattinata a causa degli allenamenti, le interviste e la preparazione generale prepartita, noi raggiungeremo Gold Coast dopo pranzo, per comodità. Ho riconfermato ciò che pensavo su di loro, trovandomi benissimo in compagnia delle due ragazze. Fanno entrambe le infermiere ed è proprio in ospedale che si sono conosciute. Jenna stava già con Liam da qualche mese quando ha presentato Lisa ad Alex. Sono davvero carini anche loro; ho avuto il piacere di scambiare qualche chiacchiera con entrambi e devo dire che Alex è spassoso, Liam mi dà l'impressione di essere più calmo ma non lo conosco ancora tanto bene da poter confermare.

Abbiamo parlato della mia situazione con Jordan e alla domanda: "Quindi, come va con il tuo nuovo fidanzato?" di Jenna mi sono ritrovata a raccontare tutto quanto. Non è strambo che l'abbia fatto, i loro ragazzi sono i compagni di squadra di Jordan e sanno già tutto. È evidente che sapessero anche loro ma è stato gentile da parte di Jenna lasciarmi raccontare la mia versione. Superato l'imbarazzo abbiamo chiacchierato del più e del meno. Ho parlato di Natalie, della mia carriera da scrittrice e loro mi hanno raccontato della loro famiglia, il percorso di studi. Tante piccole cose che me le fanno apprezzare.

«Fatto.»

Sbadiglio, portando una mano davanti alla bocca, e clicco sulla notifica. In realtà, è difficile beccare il suo commento vista la sfilza di "mi piace", commenti e condivisioni sulle storie che mi arrivano. Santo cielo. Per fortuna, è il mio profilo privato, perciò posso stare tranquilla con i miei lettori. Lexie Black è al sicuro.

Lo so, lo so. È uno pseudonimo orribile ma al tempo stavo facendo il re-watch di The Vampire Diaries e, mettendo insieme la mia simpatia per Lexi Branson, la migliore amica morta di Stefan, e il nero, il mio colore preferito... voilà: sono nata io. Me ne sono pentita dopo la pubblicazione del primo libro, solo che poi ho ottenuto così tanto successo da dovermelo tenere. Non avrei rischiato di mandare tutto all'aria.

Aggrotto la fronte quando trovo il suo commento. Mi volto nella sua direzione e arcuo un sopracciglio. «Un cuore.»

«Cos'ha che non va?» domanda, annoiato. Ha un AirPod all'orecchio, l'latra caduta sull'addome piatto.

«Confermo al mondo che ci siamo fidanzati e ottengo un misero cuore?»

«Dio... sei una piaga.» Sospira prima di rimettersi la cuffietta all'orecchio e prestare attenzione al suo cellulare.

«Disse colui che verrà mollato sul serio quando la sua futura ragazza vedrà che ha la vena romantica pari a quella di un cadavere» brontolo, tornando anch'io alle mie cose.

Ammetto di avere un po' di paura nel leggere i commenti. Si vedono solo le nostre mani unite, niente di che, però i social rappresentano un mare colmo di squali: gli utenti. Dietro ai loro schermi azzannano le loro prede, annientano l'autostima di una persona commento dopo commento e non si fermano a riflettere su quanto possano avere impatto certe parole. Alcune persone si tolgono la vita, altre si fanno del male. E questo a causa di commenti denigratori e video condivisi milioni di volte.

I social sono uno strumento importante, specie per chi vuole pubblicizzarsi o, semplicemente, condividere qualche momento carino della propria vita. È il modo in cui vengono utilizzati che è scorretto. Al giorno d'oggi servono solo per insultare, fare del male e generare odio. Comportamenti bellicosi portano a nient'altro che questo: risse, disprezzo, odio.

Odio. Odio. Odio.

Per quanto lavori in questo mondo, occupandomi da sola della pubblicità, so bene a cosa vado in contro ogni giorno. Solo che non smette mai di far male. Sono abituata alle critiche, davvero, alcune non mi toccano nemmeno, ma altre riescono a pizzicare le corde giuste e mi feriscono. Per questo cerco di essere il più riservata possibile. Parlo tanto di mio padre o Jordan, ma la verità è che nemmeno il mio profilo privato è pieno di foto. Certo, di sicuro ne ho più di loro due messi insieme, specie di momenti in cui ero un adolescente, ma non tanti quanto le ragazze di adesso. Lexie Black, invece, è un'altra persona: ho più di cento post su quel profilo e cerco di restare il più attiva possibile tra foto, video, giochini, giveaway ed eventi. Ma è il mio lavoro, me ne servo per mandarlo avanti. La mia vita privata è tutt'altro.

Un'altra notifica cattura la mia attenzione: "Jordan Baxter ti ha taggato in un post" leggo.

Apro subito la notifica e rimango imbambolata quando noto una mia foto. Sono davanti al laptop, un sorriso sghembo sulle labbra e un bicchiere d'acqua in mano, quella che mostra l'anello di fidanzamento. Quella sera gli stavo mostrando un video divertente, giusto per smuovergli qualcosa. Spoiler: non aveva riso di fronte al maiale ballerino e nemmeno davanti alla gallina con gli artigli smaltati che sculettava a ritmo di Beyoncé.

Non avevo la più pallida idea che mi avesse scattato una foto. Cazzo.

Per fortuna non sembro uscita da un film horror.

The only one in the world.

Leggo la caption con gli occhi sbarrati, sorpresa.

L'unica al mondo.

Allora sa essere romantico quando vuole.

Mi volto con lentezza nella sua direzione e gli sfilo una cuffietta. «Per foto future: assicurati di avere il mio permesso prima di mettere qualche post, so quanto possono essere duri i fan e non mi entusiasma l'idea di apparire come un elfo. Comunque, questo è un bello scatto. Ti ringrazio di aver contribuito alla nostra splendida relazione con questa dedica super romantica.»

«So che hai almeno una ventina di foto mie sul tuo cellulare, Calista. Non fare la finta tonta.» Assottiglia lo sguardo.

Beccata.

«Tu vieni sempre bene.» Mi difendo. «Ho provato a cercare uno scatto in cui sembri un idiota ma niente, sembri uscito da una dannata copertina di Sport Illustrated!» Sbuffo, stringendo le braccia al petto. Quest'uomo mi infastidisce.

«E poi volevi postarlo?»

«No. Stavo solo cercando di provare il mio punto. Ma no, devi per forza essere tutto... atletico, sudato e...» gesticolo, facendogli capire.

«Atletico e...?» Che strano, adesso sembra rivolgermi la sua totale attenzione.

«Non ti dirò che sei sexy in qualsiasi posa ti metta, Jordan Baxter.» Gli punto un dito contro, infastidita.

«L'hai già fatto.» Mi fa notare con tranquillità.

Non lo scalfisce proprio nulla? Dannazione.

Alzo gli occhi al cielo e gli do le spalle. Già, non è molto maturo da parte mia ma pazienza, ce ne faremo una ragione. Vivo con questo cavernicolo sexy da un mese ormai e sta per arrivarmi il ciclo, mi perdonerà se sono più sconnessa del solito.

Controllo i commenti sotto ai post e, come mi aspettavo, oltre alla gente sorpresa o che si congratula ci sono gli stronzi. Che bello, prima di andare a dormire vengo maledetta almeno sessanta volte e vengo chiamata "puttanella", "cercatrice d'oro" e tanti altri bei appellativi che ogni persona sogna di avere. Fantastico.

Attendo un paio d'ore in silenzio, fin quando Jordan non molla tutto e si addormenta, poi vado in bagno e faccio le mie cose. Quando torno in camera, sospiro piano e mi metto a letto. Domani sarà una lunga giornata, spero solo di non rimanere senza voce mentre faccio il tifo per il mio finto fidanzato.

Ora che anche le foto sono online e la gente le ha viste, è ufficiale.

Non c'è più modo di tirarsi indietro. Bisogna solo andare avanti. Ma del resto, l'ho sempre fatto in vita mia, perciò mi accoccolo nel silenzio e mi addormento.

𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐑𝐘 𝐙𝐎𝐍𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora