25C - So come vanno a finire queste cose

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Non avrei mai pensato di trovarmi imbottigliata su un jet privato dei Brisbane Broncos. Specie con un finto fidanzato e un padre che ci lancia occhiatacce ogni qualvolta faccio qualche scatto con Jordan. Ha pronunciato le parole «Sanguisuga pompata» almeno sei volte da quando abbiamo preso il volo. Non so se Jordan l'abbia sentito ma a me fa morire dal ridere.

Louis vuole che ci mostriamo un po' di più sui social perciò sto facendo qualche foto qua e là per accumulare materiale. Prima del decollo, ad esempio, ho postato una storia di Jordan in camicia e pantalone elegante intento a prepararsi davanti allo specchio del bagno. Una volta atterrati mi occuperò di postarne un'altra in cui siamo insieme. Ho chiesto a Jaxon di scattarci una foto in cui Jordan ha la testa sulle mie gambe e stiamo parlando di qualcosa. Sembra naturale, colta in un momento di spensieratezza e mi piace.

La vicinanza con il vicecapitano dei Broncos diventa sempre più complicata da ignorare. Sono una ventiseienne giovane, con dei bisogni e una malsana attrazione nei confronti del suo finto fidanzato. Che posso farci? Jordan è molto, molto affascinante con quell'aria da bello, dannato e proibito. Il sogno erotico di ogni persona sana di mente. Il punto è che inizio a gustarmi un po' troppo quei momenti in cui riesco a rubargli un bacio veloce o in cui mi stringe e non va bene. Devo trovare il modo di scaricare tutta questa tensione.

«Ehi, mi stavo chiedendo...»

«Se è un'altra domanda sul rugby mi sparo.» Mi interrompe Jordan, seduto al mio fianco.

Sbuffo una risata; ho preso sul serio la sua disponibilità e ne ho approfittato per porgli una valanga di domande. Ho appuntato tutto sul laptop ma ho ancora qualche quesito.

Strizzo un occhio quando tre energumeni in giacca e cravatta sfrecciano lungo il corridoio, noccioline volanti ovunque. Sono proprio dei ragazzini. «Non c'entra il rugby, promesso. Volevo solo sapere se ci fossero novità sui mobili delle camere degli ospiti. Credevo avessi detto che sarebbero arrivati a breve quando mi sono trasferita.» Mordicchio il labbro inferiore.

In tutta onestà, non mi dispiace condividere il letto con lui, specie nelle notti più fredde in cui sento il suo calore vicino. E poi, è piacevole scambiare qualche chiacchiera o stuzzicarlo prima di fare la nanna. Mi è mancato. Con Phil le cose non andavano già da prima del tradimento e le uniche volte che condividevamo il letto era per fare sesso. Niente di più. Lui crollava l'attimo successivo e quella breve sensazione di piacere evaporava all'istante.

Lo sento imprecare a bassa voce. «Ecco cosa mi sono dimenticato di dirti due giorni fa. Dovevo dirtelo ma tra una cosa e l'altra mi sfuggito di mente. Comunque, sì, in teoria sarebbero dovuto arrivare per fine marzo ma a quanto pare la compagnia ha combinato un disastro e si sono persi i mobili. Perciò hanno dovuto riprogrammare tutto. Salvo imprevisti, tra due settimane dovrebbe arrivare tutto.»

«Per i primi di maggio, quindi?»

Jordan annuisce nello stesso istante in cui la voce robotica del capitano ci informa che stiamo per atterrare e che dobbiamo tutti tornare ai posti. «Il cinque per la precisione. Io ho una partita nel pomeriggio perciò sarò a casa se passeranno di mattina. In caso contrario...»

«Ci penso io. Arriverà tutto quel giorno? Perché parto l'otto, prima del Festival.»

«La compagnia ha detto che sarebbe arrivato tutto il cinque. Se così non dovesse essere mi farò rimborsare e mi rivolgerà da un'altra parte.»

«D'accordo, allora.»

Top End del Territorio del Nord, Darwin, la sua capitale, è una piccola cittadina dal clima tropicale da savana, molto simile a Brisbane. Inutile dire quanto disprezzi l'umidità di certi posti. Non sono abituata a sentire così tanto caldo ad aprile, figuriamoci indossare una maglia a maniche corte e degli shorts di jeans. A Brisbane la sera inizia a fare un po' più fresco ma niente in confronto al caldo torrido di oggi. Ci sono trenta gradi quando scendiamo dal jet e veniamo accolti. Per fortuna ho ascoltato papà e mi sono cambiata, visto che indossavo una maglietta a maniche lunghe e un paio di jeans. Se Natalie vedesse come sono conciata al momento rimarrebbe scioccata. Da noi ad aprile inizia a malapena a fare un po' caldo, figuriamoci avere queste temperature.

𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐑𝐘 𝐙𝐎𝐍𝐄Where stories live. Discover now