EXTRA Capitolo 69

33.1K 862 358
                                    

POV'S Davide

Apro la porta di casa e varco la soglia appoggiando il borsone all'ingresso.
-sono a casa- urlo in modo tale che Alessia mi senta.
Mi dirigo in cucina per salutarla e la trovo a cuocere la cena per stasera. Si gira verso di me e appoggia la forchetta sul ripiano per venirmi incontro. Ormai manca più o meno solo un mese al parto per cui la sua pancia è enorme, ma anche se secondo lei è molto d'impiccio, per me la pancia contribuisce a renderla ancora più bella. Insomma lì dentro c'è mio figlio!
-sei tutto sudato Davide-
-be sai com'è, succede quando ci si allena-
-scemo, intendo dire che di solito ti fai la doccia in palestra-
-si ma oggi non avevo voglia, la volevo fare a casa, magari con te- non penso che mi dirà di sì ma tentar non nuoce.
-mi dispiace ma per oggi passo, devo controllare la carne-
-va bene, allora intanto vado a farmi la doccia, tutto solo, triste- provo a convincerla a cambiare idea facendole pena.
-se continui così potrei cambiare idea, sai?-
-davvero?- dai che l'ho convinta.
-no- che stronza.
Triste come se avessi sbagliato un rigore, vado a farmi la doccia.
***************************
-vieni a sederti con me sul divano dai-
-arrivo, dammi il tempo di fare la pipì-
Strano. Da quando è incinta deve farla praticamente ogni cinque minuti. Ma meglio non esprimere questi miei pensieri ad alta voce, potrei mettere in pericolo la mia incolumità.
-cosa guardiamo?- mi chiede accocolandosi a me, nonostante l'ingombro non indifferente della pancia.
-c'è il film di Pelé, se ti va-
-ah va bene-
Mentre guardiamo il film nessuno dei due fiata e se non fosse per Ale che si alza spesso per andare in bagno, sembreremmo due statue. Poi però arriva la pubblicità e ci risvegliamo.
-Davide ho fame-
-e vai a prendere qualcosa da mangiare-
-non ho voglia ti alzi tu?- e sfodera lo sguardo più carino che riesce con tanto di occhi dolci.
-e va bene, cosa vuoi?-
-una mela-
-una mela? Sei sicura?- chiedo incerto, insomma di solito non le mangia neanche sotto tortura.
-se ho detto che voglio una mela è perché voglio una mela-
-va bene, va bene- eseguo gli ordini senza farla arrabbiare perché in questo periodo è parecchio suscettibile.
Vado in cucina, le prendo una mela e gliela porto.
-ecco qua la tua mela-
-grazie-
La prende ma invece di mangiarla la guarda e se la gira tra le mani.
-che c'è?-
-non la voglio-
-ma me l'hai chiesta tu-
-e adesso ho cambiato idea- chissà perché me l'aspettavo.
-appoggiala sul tavolino se ti è passata la fame-
-non mi è passata la fame, solo non voglio la mela-
-e che cosa vuoi?-
-il gelato al caramello-
-sei sicura questa volta?-
-si e comunque anche prima ero sicura-
Quindi torno in cucina le prendo la scatola del suo gelato personale e un cucchiaio, quindi glieli porto.
Mi siedo e la guardo mentre si gusta il gelato.
Ricomincia il film e torniamo a concentrarci su di esso. Alla fine non mi è andata neanche tanto male; insomma l'ultima volta aveva voglia di pandoro. E non eravamo neanche lontanamente vicini a Natale per ovviamente in casa non ce lo avevo. Ho cercato di farglielo capire ma lei lo voleva per cui sono dovuto uscire e cercare un maledetto supermercato che avesse il pandoro in quel periodo. E dopo un'ora l'ho trovato. Si esatto, un'ora.
"Fortunatamente" queste scenate non capitano tanto spesso, più o meno una volta al mese, ma sono una più strana e stressante dell'altra. Mi ricordo bene la scenata di due mesi fa.

*Flashback*
Come quasi ogni domenica mattina sono andato a giocare a pallone con mio fratello e i miei amici. Quando torno a casa saluto Alessia e mi fondo sotto la doccia. Mentre mi sto tranquillamente lavando si apre la porta scorrevole della doccia e compare Alessia.
-Davide devo chiederti una cosa-
-Lo sai che puoi fare la doccia con me- dico ovvio.
-non volevo chiederti quello, è una cosa molto più seria-
Chiudo il getto d'acqua e la guardo attento.
-che c'è piccola non ti senti bene?- le chiedo preoccupato
-no sto bene, ma devo farti una domanda importante-
-certo, cosa c'è?-
-secondo te ho la barba?- devo aver capito male.
-cosa?-
-secondo te ho la barba?- nono ho capito giusto
-La barba? Che scherzo del cazzo Alessia, dai mi hai fatto preoccupare, e poi devo farmi la doccia-
-sei uno stronzo- mi urla mentre provo a chiudere la porta della doccia.
Rimango un attimo sconcertato, poi decido di capire che è successo, quindi mi metto un asciugamano intorno ai fianchi e vado da Alessia. La trovo sul letto mentre singhiozza per cui mi siedo di fianco a lei.
-amore che c'è?-
-lasciami stare-
Nonostante le sue proteste la sollevo e la faccio sedere sulle mie gambe.
-ei piccola guardami, mi spieghi che c'è?-
-c'è che tu non mi prendi sul serio-
-Non è vero, è solo che la tua domanda era un po' strana-
-ti ho solo chiesto se secondo te ho la barba-
-e perché questa domanda?-
-hai presente Adele? La cantante intendo, ecco lei in un intervista ha detto che quand'era incinta a causa degli ormoni le era venuta la barba-
-e allora hai pensato di avercela anche tu?-
Annuisce mentre mi guarda teneramente. Se non fosse così bella e così fantastica probabilmente l'avrei già mandata a fanculo da un po'.
-be non ce l'hai, OK?-
-ma se poi mi viene tu mi vorrai lo stesso?-
-si amore ma sono sicuro che non ti verrà-
-ti amo-
-ti amo anch'io- le poso un dolce bacio sulle labbra.
-e adesso che ne dici ti va di venire a fare una doccia insieme a me?-
E dopo avere ottenuto il suo consenso la prendo per mano e entriamo in doccia.
*fine Flashback*

A ripensarci mi viene da ridere, ma in quel momento ero davvero confuso. E non dimenticherò mai neanche la scenata del mese scorso...

*Flashback*
-Davide vieni!!-
Sento urlare Alessia dalla nostra camera da letto. Preoccupato corro in camera e quando la trovo ad armeggiare con dei vestiti vestiti, tiro un sospiro di sollievo. Va tutto bene.
-devi smetterla di farmi prendere questi colpi-
-si si certo- mi zittisce come se quello che le ho detto non fosse importante.
-beh allora, perché mi hai chiamato?-
-è successo un disastro-
-e cioè-
-si sono ristretti tutti i miei vestiti-
-come si sono ristretti?- le chiedo non capendo.
-non mi entrano più quindi è evidente che si sono rimpiccoliti. Forse ho sbagliato programma in lavatrice e si sono ristretti-
-Ma non sarà che sei tu ad essere ingrassata?- appena pronuncio quelle parole rischio la morte ma me ne accorgo troppo tardi.
-stai dicendo che sono grassa?-
-no certo che no amore però è evidente che non possano più andarti bene i vestiti che ti andavano qualche mese fa-
-quindi sono grassa, e adesso mi dirai anche che mi lascerai perché non vuoi una fidanzata grossa come una balena, vero? Io lo so- e detto questo scoppia a piangere.
Ma che cazzo è successo?
Mentre sono ancora perplesso, vedo Alessia prendere il telefono e chiamare qualcuno.
-Lori mi vieni a prendere?-
-sono a casa di Davide, vieni ti prego, Davide mi sta lasciando-
-perché sono grassa e non mi vuole più-
Questo è tutto ciò che sento, ma è più che abbastanza per cui cammino verso di lei e le strappo il telefono di mano.
-pronto fra-
-Davide ma che cavolo sta succedendo?-
-ma che ne so? Alessia si è messa a dire che la lascerò perché è ingrassata e altre cazzate simili-
-ah capisco, problemi di emotività, mi raccomando consolala eh?-
-certo, scusa il disturbo, ciao-
Spengo e ripongo il telefono, poi guardo Alessia che ora è seduta sul letto e mi guarda con gli occhi gonfi e arrossati. Mi abbasso alla sua altezza e provo a risolvere la situazione.
-Ale che c'è?-
-sono ingrassata Davide, ancora!-
-e sarà così finché non partorirai-
-lo so però...-
-però cosa?-
-non è così facile accettare questi cambiamenti del mio corpo e se non lo è per me figuriamoci per te-
-che vuoi dire?-
-ti capirei se non ti piacessi più, lo so che sono grassa- tutta questa insicurezza non è tipica di Alessia e la fa sembrare una bimba.
-piccola non sei grassa, sei incinta e qui dentro c'è mio figlio per cui sei più bella che mai- le appoggio una mano sul ventre sporgente e duro
-davvero?-
-davvero-
-e quindi non mi lascerai?-
-ei campione glielo fai capire tu alla tua mamma che non la lascerò mai?- dico parlando rivolto alla pancia.
Al che Alessia mi mette le mani sulle guance e mi tira verso di lei per far combaciare le nostre labbra. Si sdraia sulla schiena senza interrompere il bacio per cui la seguo sul letto sostenendo il mio peso sulle braccia per evitare di appoggiarmi sulla sua pancia.
-sei bellissima- le dico baciandola sul collo. E quello che succede dopo lo potete immaginare.
*Fine flashback*

Mi risveglio da quelli che alla fine sono bei ricordi e mi volto a guardarla. Sta ancora mangiando il gelato e lo fa come se da quello dipendesse la sua vita. È così buffa.
-non mangiarlo tutto eh?-
-non è colpa mia se tua figlia è così affamata-
-smettila di parlare di mio figlio come se fosse una femmina, gli farai venire dubbi sulla sua identità-
-ma smettila, si da il caso che sia nella mia pancia quindi lo so se è una femmina o un maschio- mi dice con tanto di pernacchia.
Quanto la amo.

*spazio autrice*
Se ci fosse ancora qualcuno ad aspettare un aggiornamento di questa storia mi sorprenderei. Sono davvero pessima, vi ho fatto aspettare un'eternità e il capitolo non è neanche tanto lungo. Mi dispiace davvero ma ormai non ho più quell'entusiasmo che avevo quando ho iniziato a scriverla... Ormai penso che scriverò ancora due o tre extra, non di più.
Detto questo oggi pubblicizzo due storie:
- Nei tuoi occhi di miriistories
-innamorata di lui di cameliaelenaely

Il fratello del mio migliore amicoWhere stories live. Discover now