Capitolo 54

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COLE

Il tragitto verso casa fu più tranquillo rispetto all'andata, se non fosse che dopo un po' Ella si stancò di renderci entrambi invisibili. Letteralmente.

Non riusciva a reggere ancora per molto e a tratti il suo potere perdeva persino efficacia, quasi come se non avesse le forze necessarie per farlo. Attribuii la sua spossatezza alla giornata passata al mare che, molto probabilmente, le aveva fatto perdere un po' di forze. Chi non è stanco dopo una giornata di mare?

Quando Josh parcheggiò davanti casa mia, c'era già un'altra auto vicino la porta. Dermut era poggiato contro lo sportello della propria auto e ci seguì con lo sguardo finché Josh non si fermò. Ella mi lasciò la mano facendoci subito tornare visibili mentre quell'uomo sorrise guardandoci, sentii il suo sguardo addosso più del dovuto e quel sorriso inquetante mi provocò brividi in tutto il corpo. Credo che ci irrigidimmo tutti sul sedile guardandolo, persino l'auto di Rayan si fermò di scatto dietro la nostra e rimase ferma col motore ancora acceso.

"Merda." mormorai.

"E ora che si fa?" chiese Josh con le mani ancora ferme sul volante.

Presi un respiro profondo. "Sarebbe successo prima o poi."

Ed era vero. Per quanto tempo speravamo di non essere scoperti? Per quanto tempo speravamo di potermi trasportare in giro con l'invisibilità di Ella? Prima o poi sarebbero venuti a controllare. Quindi era meglio assumersi le proprie responsabilità e affrontarlo una volta per tutte. Aprii lo sportello e scesi lentamente dalla macchina, guardai Rayan dietro di me intento a togliersi la cintura, spostai lo sguardo su Charlie accanto a lui e scossi la testa cercando di fargli recepire il messaggio. Lui mi capì e fermò il biondino dallo scendere dall'auto. Me la sarei cavata da solo stavolta. Mi voltai a guardare Dermut e mi avvicinai a passo lento mentre lui si staccò dalla sua auto.

"Chi non muore si rivede." disse.

"Hai intenzione di dirmelo ogni volta che ci vediamo?"

Lui rise squadrandomi e piegò la testa di lato. "Ti trovo bene."

"Abbastanza."

"Non credi che avrei dovuto saperlo?"

"Non è che io abbia un numero di telefono o un indirizzo email." inarcai un sopracciglio. Lui aumentò il suo sorriso e la cosa mi inquietò maggiormente.

"Adoro questo tuo lato acido. Mi ricorda un giovane me."

"Sono ben lontano dall'essere come te."

"Attento.." mi puntò un dito contro e il suo sorriso diminuì. Trattenni il respiro guardando il suo dito, poi riportai lo sguardo sul suo volto.

"Ora che hai constatato che mi sono rimesso dovremmo riprendere da dove avevamo lasciato, giusto?"

Dermut alzò le sopracciglia. "Questo era l'accordo."

"Bene." gli feci cenno di seguirmi e andai ad aprire la porta, lui mi guardò scettico ma mi seguì. Entrai in casa e raggiunsi il mobile all'entrata, aprii il primo cassetto e presi la busta col denaro che avevo conservato lì per poi porgerla a lui.

"Sono cinquemila dollari. Possono bastare come primo acconto?"

Lui mi guardò confuso, prese la busta e la aprì guardando il denaro. "Cinquemila dollari?"

"I ragazzi non sono riusciti a prendere di più mentre ero bloccato a letto. Loro sono senza esperienza, io conoscevo bene mio padre e come faceva a procurarsi sempre del denaro facile. Ora che mi sono rimesso mi metterò all'opera per procurarti il resto, ma al momento posso darti solo questi."

Wings [Cole Sprouse]Where stories live. Discover now