Capitolo 45

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ELLA

"Hai fatto un grosso errore."

Guardai Charlie sospirando per l'ennesima volta prima di distogliere lo sguardo. Era poggiato contro la parete con le braccia incrociate contro al petto e continuava a fissarmi con quell'aria corrucciata. Mi ero ormai stufata di sentirmelo dire e non ero neppure d'accordo con lui. Per quanto potesse essere intelligente sapevo che stavo facendo la cosa giusta, sapevo che nella mia testa tutto seguiva un senso logico, dovevo solo farlo capire anche a loro.

"No invece."

"Ella." Rayan richiamò la mia attenzione. "Non ci si può fidare di Nicole, è subdola e manipolatrice, lo dirà a tutti." disse facendo annuire anche Josh, entrambi seduti a terra con ginocchia piegate e divaricate.

"È popolare, non ci vorrà molto prima che la scuola lo sappia. E dopo l'intera città." ribadì il riccio. Alzai gli occhi al cielo e piegai le ginocchia come gli altri due rimanendo anch'io seduta a terra accanto al letto di Cole. Intorno alle mie spalle le grandi ali bianche erano ricurve verso il basso, una piuma di tanto in tanto si staccava e cadeva a terra, piuma dopo piuma si stavano disintegrando facendo tornare l'aspetto di una qualunque umana.

"Non volevo mentire ancora, okay?" sbuffai. "La fate così facile voi, mentire viola uno dei sacri comandamenti, avrei sanguinato di nuovo e mi avrebbe vista comunque." li guardai. Stavolta rimasero in silenzio e ne approfittai per aggiungere altro.

"Inoltre chi volete che le creda? Non ha prove, niente. Chi potrebbe mai credere all'avvistamento di un angelo?"

"Io sto con lei." disse Cole facendoci girare tutti verso lui. Il suo sguardo si posò sui suoi amici e poi su di me. "Non voglio che tu ti senta male, non voglio che mi si ripresenti lo stesso scenario di ieri. E poi Nicole potrebbe esserci d'aiuto."

"E in che modo?" disse Rayan.

"Come ha detto Charlie è una ragazza popolare a scuola. Potrebbe convincere le persone del nostro alibi e far smettere tutti di sparlare di noi e delle nostre assenze."

Ci guardammo tutti annuendo alle sue parole. Cole aveva ragione e un aiuto del genere avrebbe allontanato anche le varie attenzioni da noi, come quella sospetta della preside White.

Charlie sospirò per poi annuire in accordo. "Questo è vero."

Cole gli sorrise, un sorriso genuino che forse non gli avevo mai visto in volto. Tutti lo guardammo straniti mentre lui sembrava non essersi accorto di niente.

"Bene! Ora, mentre aspettiamo che Nicole si risvegli, ditemi com'è andata a scuola."

Per un attimo guardai Nicole ancora a terra, Charlie si era preoccupato di metterle un cuscino sotto la testa e di aprire un po' la finestra per farle prendere aria.

"Beh Carolina, la signora della mensa, è malata. È venuta sua nipote a sostituirla, Cecilia." disse Rayan con un sorriso smagliante sottolineando il nome della ragazza. "È cubana."

Cole fece una piccola risata scuotendo la testa. Josh si rallegrò insieme a Rayan e poi alzò gli occhi al cielo girandosi verso il moro sul letto. "Come per magia tutti amavano il cibo della mensa e c'era una fila assurda!" rise. Sorrisi di rimando guardandoli, poi mi ricordai di un piccolo particolare e il sorriso mi si spense in volto. Non sapevo se dire a Cole della preside e delle sue domande, forse non dovevo...come aveva detto Charlie era meglio lasciarlo in pace per un po'. Eppure sapevo che era sbagliato, gli avevo promesso che avrei combattuto con lui, non potevo nascondergli la verità ancora una volta.

Tutto bene?

Sussultai voltandomi verso lui e notai la preoccupazione nel suo sguardo. Cosa avrei dovuto rispondere? Si? No? Mentire e stare male o dire la verità e far stare male lui? Il suo sguardo si corrugò notando l'assenza di una mia risposta e andai in tilt, finché Charlie non mi salvò.

Wings [Cole Sprouse]Where stories live. Discover now