Capitolo 1

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COLE

Come ogni mattina il cortile davanti scuola era strapieno di studenti, radunati in gruppetti intenti a parlare e ridere fra loro nell'attesa della campanella. Mi maledii mentalmente per non essere arrivato prima, odiavo cercare i miei amici con tutta quella confusione. Non si riusciva neppure a passare senza appiattirsi come una sardina.

Quando riuscii a trovarli mi avvicinai a loro con passo sicuro mentre, seduti sul muretto in cemento che circondava l'istituto, parlavano delle lezioni.

Mi passai una mano fra i capelli facendo ricadere nuovamente alcune ciocche castane sulla fronte, con un mezzo sorriso mi fermai davanti a loro e presi dallo zaino delle bustine trasparenti dandole ai tre ragazzi.

"Ma che buongiorno!" sorrise Josh scendendo dal muretto e osservando alla luce del sole la polverina bianca.

Rayan prese la bustina e poi corrugò la fronte guardandolo. "Ma che fai?" gli tirò uno schiaffo sulla nuca.

Josh emise un piccolo gemito e si massaggiò il collo con la mano libera. "Ma che ho fatto?.."

"Vuoi che tutti scoprano cosa facciamo?" sbuffò.

"Ma la vendiamo qui a scuola, non ha senso."

"Josh.." intervenni "Noi la vendiamo solo a quelli del primo anno. Sono piccoli, curiosi e stupidi. Non lo diranno a nessuno e ci pagheranno il doppio di quello che vale la merce. Nessuno a parte loro deve saperlo."

Charlie fu l'unico a rimanere in silenzio durante la conversazione. Studiava attentamente la sostanza attraverso lo strato di plastica per poi metterla in borsa senza che nessun altro a parte noi se ne accorgesse.

"E dato che non hai ancora imparato a gestire l'eccitazione, questa la prendo io." continuai prendendo la bustina dalle sue mani.

Rayan rise vedendo il ragazzo accanto a me sbuffare. Josh era il più piccolo dei quattro, ancora in quella fase dell'adolescenza in cui ci si tinge i capelli e ci si fa un piercing sui capezzoli. Grazie a Dio io avevo saltato quella fase della mia vita.

Rayan spostò lo sguardo su di me e dondolò i piedi lungo il muretto.

"Sempre lo stesso fornitore?" chiese.

Annuii e stiracchiai i muscoli delle spalle per poi sospirare. "Ho aggiunto qualcosa di mio."

Rayan mi guardò confuso e si grattò la tempia sfiorando i capelli biondi. "Cioè?"

"Mio padre ne aveva un po' nel comodino. Fatto com'è non se ne accorgerà mai e noi guadagneremo di più."

I ragazzi puntarono subito gli occhi su di me e decisi di non far caso alla loro preoccupazione. Sapevo che in realtà prima o poi mio padre se ne sarebbe accorto, e forse lo sospettavano anche loro, ma delle conseguenze me ne sarei occupato dopo.

Charlie tossì per mozzare la tensione e scese dal muretto mettendosi lo zaino sulla spalla.

"Comunque la qualità mi sembra buona, tuo padre deve avere un buon venditore per fortuna." disse e si sistemò la bandana fra i capelli neri. "Come al solito quelli di prima andranno in cortile all'intervallo. Solito posto e solito piano." ci guardò uno per uno sistemandosi i vestiti quasi come se fosse pronto per entrare.

Di fatti pochi istanti dopo la campanella suonò.

Un sorriso divertito mi spuntò sulle labbra, Charlie era decisamente il nerd più in gamba della scuola, il più intelligente del gruppo. Faceva miracoli col pc, per non parlare dei voti che prendeva a scuola. Era letteralmente un genio.

Wings [Cole Sprouse]Where stories live. Discover now