Capitolo 40

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ELLA

Quando i ragazzi bussarono alla porta decidemmo che per parlare era meglio stare in camera di Cole in modo che anche lui potesse ascoltare. Inoltre dovevo delle spiegazioni anche a lui, su di me e su ciò che mi stava succedendo, lo vedevo dai suoi occhi quanto fosse preoccupato e anche se volevo che non sapesse quelle cose, sapevo che prima o poi lo avrebbe scoperto ugualmente.

Portandoli in camera sua vidi Charlie seduto sul bordo del letto accanto a Cole intento a controllargli l'ago della flebo infilato nella mano. Lo sguardo di Cole ricadde su di me facendomi arrossire e distogliere lo sguardo ricordandomi del bacio e della tenerezza con cui mi fece addormentare la sera prima. Quella stessa mattina mi ero svegliata ancora fra le sue braccia, nella stessa posizione, e lo avevo osservato dormire beandomi di un momento così idilliaco finché Charlie non irruppe senza neanche bussare per controllare che la temperatura di Cole fosse ad un livello normale.

"Come ti senti?" Josh si avvicinò a lui sorridendo. Cole distolse lo sguardo da me e gli sorrise di rimando.

"Molto meglio."

"La temperatura?" chiese Rayan guardando direttamente Charlie.

"E' più bassa rispetto a ieri, si sta stabilizzando." rispose il riccio alzandosi dal letto dopo aver finito i suoi controlli.

"Sei l'uomo d'acciaio!" Josh sorrise ampiamente facendo scontrare il suo pugno contro quello di Cole.

"Non era Superman?" scherzò quest'ultimo.

Josh aggrottò la fronte. "Superman è l'uomo d'acciaio?"

"Ragazzi.." Rayan si intromise interrompendoli e io lo ringraziai mentalmente, non sapevo neanche di cosa stessero parlando. "..siamo qui per parlare di altro." disse per poi guardarmi, tutti mi guardarono.

"Uhm, si." annuii un po' nervosa e cercai mentalmente le parole giuste per iniziare. Nel frattempo Charlie si era seduto sulla sedia che aveva messo accanto al letto di Cole per poterlo aiutare a mangiare comodamente o quando doveva visitarlo. Josh si era seduto a terra poggiandosi con la schiena contro il muro e incrociando le gambe, mentre Rayan rimase in piedi con le mani nelle tasche della tuta.

"Bene...non so da dove partire in realtà.." li guardai uno ad uno, lo sguardo di Cole bruciava più di tutti gli altri. Presi un respiro profondo e pensando attentamente decisi di iniziare dal principio. Mi avvicinai al cassetto della scrivania di Cole dove avevo conservato una mia vecchia foto, la stessa che Charlie stampò per dimostrare di aver scoperto la mia vera identità. Presi la foto e dopo aver chiuso il cassetto raggiunsi il centro della stanza, la guardai per un istante, era spiegazzata, in bianco e nero e poco nitida, ma potevo scorgere il mio viso così roseo in quell'immagine, ricordandomi di un tempo che non mi apparteneva più. Girai la foto in modo tale che tutti potessero vederla e iniziai a parlare.

"Il mio nome è Ella Nadine Ayalon, sono nata a Linz, in Austria...nel 1924." osservai Rayan e Josh guardarmi leggermente confusi.

"Questa sono io, nel 1940..l'anno successivo sono morta." continuai.

"Cosa?!" Josh mi guardò come se avessi appena detto di essere un alieno, Rayan fissò la foto schiudendo le labbra, si avvicinò prendendola lentamente fra le mani iniziando ad osservarla con più attenzione. Potevo vederlo alternare lo sguardo più volte tra me e la foto.

"La somiglianza è incredibile.." mormorò il biondino.

"Perché è lei." disse Cole.

"Aspetta." Josh si alzò goffamente in piedi guardandolo. "Quindi sta dicendo la verità?"

Wings [Cole Sprouse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora