Capitolo 4

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COLE

"Tratti così le ragazze tu?" mi guardò con una smorfia sul viso. Mi sembrò quasi una bambina.

"Cos'è che non ti piace del tuo letto?"

"Prima cosa di tutto il pavimento non è un letto."

"Avevi detto che ti saresti accontentata."

"Non pensavo mi lasciassi sul serio dormire per terra." allargò le braccia. "Fa freddo e il pavimento è gelido, per di più non hai neanche steso un telo a terra e non è che tu tenga molto pulita questa camera.." mormorò guardandosi intorno.

In effetti la mia camera non era molto igienica: vestiti sporchi buttati ovunque, cibo in scatola lasciato da parte per settimane accanto al letto, batuffoli di polvere spuntavano sotto ai comodini, all'armadio e sotto la scrivania, c'era una chiazza bianca sul pavimento vicino la porta, doveva essere dell'acqua stagnata. Io stesso non avrei mai dormito su quel pavimento.

"Senti, non so dove altro farti dormire." alzai gli occhi al cielo e mi sedetti sul letto a peso morto.

"Potrei venire a letto con te." propose innocentemente.

E nonostante tutto di lei mi gridasse "innocente", la immaginai li stesa sul mio letto in posizioni indicibili intenta ad urlare il mio nome. Un sorriso malizioso spuntò sul mio viso e la squadrai dalla testa ai piedi. Aveva ancora quei jeans così aderenti da poter immaginare le sue gambe completamente nude.

Ella doveva aver intuito i miei pensieri perché arrossì e mi diede uno schiaffo sulla spalla.

"Per dormire!" disse severamente.

Mi finsi offeso e mi portai una mano sul petto. "Mi hai illuso."

Alzò gli occhi al cielo e si tolse le scarpe per poi salire sul letto. Poi prese a scostare le coperte aggrovigliate per metterle nella giusta posizione.

"E' deciso, dormo qui."

Tornai serio. "Niente affatto. Nessuno dorme nel mio letto."

"Corrugò la fronte fermandosi e sollevò lentamente con due dita un paio di mutandine nere. Ella mi guardò e inarcò un sopracciglio guardandomi come se fossi uno scemo.

"Non sono mie quelle."

"Certo che no." mi guardò buttandole su un mucchio di vestiti vicino la finestra. "Direi che qui dorme molta gente invece." tornò a fissarmi con quello sguardo strano. "Per gente intendo femmine."

"Non ci dorme nessuno qui." ripetei e mi spuntò nuovamente un sorrisetto sulle labbra. "Qui sopra faccio ben altro che dormire."

"Che schifo!" storse il naso.

"Se ti fa schifo allora dormi altrove."

"Credo che chiuderò un occhio." annuì immediatamente e si tolse anche i calzini. Che testa dura. Era impossibile discutere con lei.

"Prestami una maglia, sempre che tu ne abbia una pulita." si alzò dal letto. Senza neanche aspettare che rispondessi si avvicinò al mio armadio e lo aprì iniziando a cercare ciò che le serviva.

"Voi angeli non conoscete privacy e rispetto." scossi la testa e sospirai alzandomi in piedi. Presi il lembo della mia maglia e me la tolsi.

"Possibile che tu non abbia niente? Ma come fai ad andare a scuola e sembrare fresco di doccia con queste cose.." prese una camicia e se la mise sotto al naso. Tossì e la buttò a terra.

"Ci rinuncio, sei il ragazzo più sporco che io abbia.." si girò alzando le mani al cielo e si fermò a guardarmi mentre io finii di cambiarmi e infilai il pantalone della tuta.

Wings [Cole Sprouse]Where stories live. Discover now