Capitolo 7

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ELLA

Dopo un mese di tentativi ancora non ero riuscita a far ragionare Cole. Continuavo a ripetergli che certi comportamenti non erano positivi, né tanto meno accettabili, ma lui se ne fregava altamente. Non mi ascoltava proprio oppure cambiava argomento cercando di distrarmi. Lo avevo capito fin da subito, non ero mica stupida.

Il fatto era che Cole, pur essendo testardo e arrogante, era molto intelligente. Aveva un modo di deviare il discorso molto acuto, sapeva il fatto suo. E il fatto che io fossi abituata alla mentalità di un'altra annata non mi era d'aiuto.

Così dopo un mese decisi di dargli un po' di corda per escogitare un piano. Lo dovevo far ragionare in un modo o nell'altro e forse il punto di inizio erano proprio i suoi amici.

Se avessi migliorato loro avrei migliorato anche lui.

O almeno lo speravo.

Per il mio piano potevo approfittare del fatto che lui fosse costretto a stare molto spesso con Nicole per via del ballo. Lei sicuramente lo teneva con un guinzaglio più stretto del mio.

Molte volte a settimana lo costringeva a seguirla in giro per negozi in cerca di abiti da abbinare per la grande serata scolastica. Una volta mi resi invisibile e andai con loro, tralasciando i vestiti "poco vestiti" di Nicole, mi divertì un sacco vedere Cole camminare come uno zombie con gli occhi costantemente alzati verso il cielo.

Decisamente non amava lo shopping.

Il mese di novembre era quasi al termine e tra le mura della scuola il tema principale era questo evento. C'erano così tanti striscioni e poster colorati sulle pareti che in confronto il Cirque Du Soleil era un cimitero.

Avevano persino spostato gli allenamenti di ginnastica in cortile per poter iniziare i primi preparativi nella palestra della scuola. Con un'atmosfera del genere le mie aspettative si erano alzate a dismisura, anche se probabilmente non avrei visto nulla del ballo.

Per tutto il mese non si parlò d'altro che dei preparativi, eppure ci fu un giorno in cui la mia attenzione fu catturata da qualcos'altro.

Era l'ultimo giorno di novembre, il freddo si era scatenato sulla città facendo abbassare di gran lunga le temperature e la mattina il vento mi provocava un fastidioso rumore contro le orecchie. Cole mi aveva prestato una delle sue felpe per proteggermi dal freddo ma ero decisa a comprare dei vestiti miei il prima possibile.

Fu proprio quella mattina che notai il primo e piccolo particolare, o meglio dire indizio.

Ero di sotto, vicino l'ingresso intenta ad abbottonarmi il cappotto. Cole uscì dalla cucina e prese lo zaino, mise una mano in tasca e corrugò la fronte.

"Le chiavi." sbuffò e tornò indietro. Fece una piccola corsa lungo le scale e arrivato all'ultimo gradino si mise una mano sul petto andando in camera.

Non ci feci molto caso in realtà, non mi sembrò un gesto così importante da pensarci su. Lo aspettai di sotto e una volta tornato uscimmo di casa.

Arrivati scuola andai a cambiarmi nel bagno per l'ora di ginnastica, poi andai nel cortile dove doveva svolgersi la lezione e lo vidi insieme a Rayan. La loro classe doveva allenarsi con la pallavolo e i prof avevano organizzato questa partita. Loro contro noi.

Avrei dovuto giocare contro Cole e Rayan e la cosa mi divertiva, d'altro canto sapevo di essere una frana negli sport quindi mi aspettavo di già delle prese in giro da parte loro.

La partita filò liscio, giocammo in tranquillità, tranne qualche battutina da parte di Cole nei miei confronti. Cosa che ignorai ovviamente. Era l'ultimo punto da fare prima che la partita finisse, una mia compagna batté la palla, la squadra di Cole rispose lanciandola nuovamente nel nostro campo. Uno della mia squadra piuttosto longilineo si affrettò a prendere la palla e schiacciò contro il campo avversario.

Wings [Cole Sprouse]Where stories live. Discover now