Capitolo 44

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COLE

Guardai Ella dalla mia angolazione, aveva le guance leggermente arrossate e le punte dei piedi di poco rivolte verso l'interno, immaginai le dita dei piedi arricciarsi all'interno delle sue Converse bianche. Mi presi un momento per squadrarla per bene mentre era intenta a fissare Nicole persa in chissà quale pensiero. Passai lo sguardo sul suo corpo partendo dai piedi fino al suo volto. Quei jeans aderenti le fasciavano le gambe in un modo dannatamente eccitante e aveva una maglia a mezze maniche gialla, con su scritto 'San Francisco'. Mi ricordavo di quella maglia, quando era appena arrivata in casa mia senza neanche un cambio, dopo aver indossato i miei vestiti per un mese mi costrinse a portarla in giro per comprarne dei suoi e altro che le servisse, per poi occupare metà del mio armadio con le sue cose. Mi mostrò quella maglia almeno tre volte con un ampio sorriso stampato in viso. Non ho mai capito perché le piacesse così tanto, era solo una maglia gialla.

"Lei cosa ci fa qui?" Nicole si girò a guardarmi con uno sguardo corrucciato. Tentennai cercando una scusa adatta per farle smettere di fare domande su Ella quando quest'ultima, invece, mi anticipò.

"Ci dormo." disse e io la maledii mentalmente.

Nicole si voltò nuovamente verso lei con gli occhi socchiusi. "Cosa?"

"La domanda è: che ci fai tu qui?"

Nel frattempo arrivarono i ragazzi alle sue spalle che guardarono la scena con la confusione stampata sul volto. Charlie era impassibile, come sempre, Rayan sgranò gli occhi non appena vide la mora accanto a me e Josh alternò lo sguardo tra me, lei ed Ella. Eravamo ufficialmente una fiction.

"Oh." Nicole si mise una mano sul petto facendo una strana risata. "Onestamente ero venuta per una scopata, ma mi sono ritrovata Cole in questo stato senza che mi abbia dato spiegazioni dopo quasi un'ora che sono qui. Dunque mi rivolgo di nuovo a tutti: cosa sta succedendo?" ci guardò uno ad uno per poi soffermarsi nuovamente su Ella. "Centra lei?"

Ella rimase a guardarla senza dire una parola. Le sue guance erano più rosse rispetto a pochi istanti prima e potei sentire la rigidità della sua postura anche a distanza. Rayan si fece avanti superando gli altri e guardò Nicole alzando le mani come in segno di resa. "Perché pensi ci sia qualcosa di strano? Cole è stato male e sta guarendo, noi siamo suoi amici e stiamo semplicemente con lui."

La mora lo guardò scuotendo la testa. "Eh no! Non mi state dicendo la verità e poi cosa sono queste?" indicò un paio di piume in un angolino accanto alla scrivania facendoci paralizzare tutti come statue. Nessuno le aveva notate e, anche se fosse, nessuno le aveva toccate, perché farlo d'altronde? Chi si aspettava che qualcuno entrasse in casa e le scoprisse.

"Ne ho viste delle altre anche al piano di sotto, cos'è  allevate cicogne?"

Chiusi gli occhi e buttai dietro la testa poggiandola contro il muro cercando di capire come diavolo avesse potuto ipotizzare una cosa del genere. Sapevo che Nicole non fosse la ragazza più intelligente del mondo, ma in quell'istante mi sembrò un'oca giuliva. Solo in quel momento realizzai di tutte le volte in cui i ragazzi avevano provato ad avvisarmi che lei non era certo il mio tipo, come io non lo ero per lei. D'altronde ho sempre voluto solo una cosa dalle ragazze finché lei non divenne il mio piatto d'argento abitudinario. Mi dava ciò che volevo ogni qualvolta lo volevo, senza mai lamentarsi, al contrario spesso era lei a fare richiesta di me e di ciò che potevo offrirle. E questo mi piaceva a tal punto da non riuscire più a liberarmene e da non accorgermi che, oltre al sesso, avrei potuto soppesare qualcos'altro di lei. Come l'intelletto.

"Come sei arrivata a questa conclusione? Te ne prego, spiegalo." disse Charlie con un cipiglio sul viso. A lui più di tutti doveva aver sconvolto e dato fastidio l'affermazione della mora, priva di ogni senso e logica, i due elementi di vitale importanza per Charlie.

Wings [Cole Sprouse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora