capitolo 11

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Alcol, musica e balli sono gli elementi basilari per una festa perfetta, i ragazzi lo sanno bene. Tutta la squadra azzurra si è riunita per festeggiare una prima piccola vittoria.

Nicolò si occupa della scelta degli alcolici insieme a Leo Bonucci. C'è di tutto, dalla birra alle bevande più pesanti! Lo champagne è il protagonista assoluto della serata e le bottiglie sono state stappate contemporaneamente.

Ovviamente il numero 10 della nazionale veste i panni di disk jockey della nazionale. Con il suo telefono collegato ad una cassa diffonde il suono amplificato delle canzoni per l'intera struttura in cui ci troviamo. L'autista ci aveva accompagnato in un locale nei pressi di Coverciano, in modo tale da poter festeggiare la vittoria della partita. Avevamo vinto 3 a 0!

Il coreografo della nazionale sembra essere Vialli che, assieme a mio padre, prende iniziativa e danza e salta per la sala del locale, invitando gli altri ad imitare le sue mosse.

Due mani mi sfiorano i fianchi facendomi leggermente sussultare per la 'sorpresa'. Mentre quelle risalgono accarezzandomi la mia pancia mi giro per guardare e alle mie spalle vedo lui. Ecco che, essendomi voltata, mi afferra la faccia con le mani e lascia sulle mie labbra un morbido bacio. "Non ti trovavo più, sai? Pensavo di averti persa un'altra volta" dice Pessina.

"Sappi che sono qui e non me ne vado di nuovo" lo rassicuro "Voglio approfittare del fatto che sono qui per passare tanto tempo con te e solo te".

"Mi piace la tua idea" ridacchia, "Vuoi ballare?" domanda porgendomi la mano. Accetto e vengo condotta verso il centro della sala.
Facciamo movimenti confusi e proviamo a tenere il tempo nonostante le canzoni siano poco ballabili.

Di colpo la musica cambia, un lento sostituisce le canzoni napoletane che fino a poco fa erano state accompagnatrici della serata. Provo a capire perché Insigne abbia cambiato il ritmo della serata ma incrocio soltanto lo sguardo di Locatelli che mi fa un occhiolino. Matteo prende atto del cambiamento e quindi azzera la distanza tra noi due; le sue braccia si stringono attorno al mio punto vita. Porto le mie all'altezza delle sue spalle e con le mani gli accarezzo delicatamente i capelli castani.

Brividi mi percorrono il corpo mente poso la testa sul suo petto. Mi sento protetta.
Sento il battito del suo cuore accelerare, deve tenere davvero molto al nostro rapporto, a noi, a me. Ancora non mi spiego perché il destino ci abbia voluto separare in quel brusco modo. E non capisco perché ci abbia fatto rincontrare...
Una cosa è chiara: sono stata fortunata!

Ondeggiamo da una parte e dall'altra, le note guidano il nostro movimento. Ci raggiungono anche gli altri membri della squadra che si scelgono casualmente un partner ed iniziano a ballare.

Ciro afferra per il braccio Andrea Belotti e i due ci affiancano al centro della pista. Pure Donnaruma porta con sé Domenico Berardi e ne guida le mosse facendo da cavaliere al piccolo Mimmo.

Matteo piega le gambe per abbassarsi sino al mio orecchio e poi dice "Viviana devo dirti una cosa". Che succede? Non credo di avergli pestato il piede, di che si tratterà mai...
"Vogliamo andare un instante fuori? Qui non si sente bene, la musica copre la voce" aggiunge.

Nel frattempo erano ripartite le stravaganti canzoni di prima. "Va bene" quasi grido per dare conferma al giocatore dell'Atalanta. Non ho ancora realizzato il fatto che sia il mio ragazzo, per di più in maniera ufficiale.

"Bene... Ci siamo..." comincia a balbettare e timido rivolge gli occhi al pavimento "So che non è passato molto tempo da quando stiamo insieme, in verità neanche una settimana..."

L'ansia prende possesso del mio corpo e trapassa le mie membra. Non sopporto il fatto che Teo faccia continue pause quando mi deve dire cose di una certa rilevanza, vorrei che buttasse tutto fuori in una sola volta; magari non capirei bene le parole a causa dell'emozione ma sarebbe sicuramente meno snervante e in più potrei chiedergli di ripetere per assimilare meglio i contenuti del discorso.

"Insomma... tutto qui" lo sento concludere.
Tutto qui? Devo essermi persa nei miei pensieri dato che non ho sentito quasi nulla di quello che voleva dirmi.
"Potresti ripetere?"

"Ripetere?" domanda stranito lui.

"Si" dico associando la risposta con un gesto della testa.

È confuso e la mia richiesta lo innervosisce leggermente. La mia pensata di prima si sta rivelando fallimentare, a quanto pare il numero 12 della nazionale detesta ripetere le cose.

"Sapevo che era troppo presto per farti una tale confessione" sussurra a tono basso e si passa nervosamente la mano tra i capelli.

"Teo non ti stavo ascoltando, mi era salita l'ansia per le parole che avevi usato e quindi la mia mente è partita altrove... Scusami"

"Viviana Mancini, ti stavo dicendo che io ti amo"

Interrompo la respirazione. Le gambe non reggono più il peso del corpo e quasi cado. Lui è lì, proprio davanti a me e sostiene di amarmi. Mi prende le mani e le stringe forte a sé. "Sarà presto ma per me se siamo qui c'è una ragione valida. Erano passati sei anni, avremmo potuto esserci rifatti una vita e invece siamo qui... Insieme, a guardarci negli occhi e a vivere gli anni mancati."

"Mi ami" ripeto meccanicamente; suona più come una domanda ma intanto realizzo il significato di ciò che mi ha detto.

"Ti amo" ribadisce ancora.

bella come quel goal || Federico ChiesaWhere stories live. Discover now